ANCORA 71 MILIONI DI EURO DI DISAVANZO
L'assestamento di bilancio porta con sè 634,6 milioni di entrate tributarie ed extratributarie (560 milioni di entrate tributarie e 74 circa di extratributarie). Ci sono 16 milioni circa di maggiori entrate rispetto alla previsione di Dicembre scorso, di cui 10 per monofase.
Ci sono però anche 638 milioni di spese correnti, un aumento complessivo di 4 milioni: ci sono, tra le varie grandezze, 7 milioni di spesa in più per rimborsi monofase e 5 milioni di spesa in meno per interessi.
Siamo quindi (prima degli emendamenti presentati dal Governo) ad un disavanzo di 4 milioni fra entrate totali e le sole spese correnti.
Come fate a parlare di pareggio di bilancio, quando ci sono ancora da considerare 67 milioni di spesa in conto capitale?
Non è che quelle spese si possono cancellare dal bilancio, in ogni definizione di deficit o di disavanzo vanno considerate tutte le spese.
Tanto più che le spese in conto capitale sono in buona parte spese correnti anche se ad orizzonte di utilizzo pluriennale (ad esempio l'acquisto di testi scolastici), quindi a maggior ragione non è che si possono cancellare.
Ce la facciamo almeno a essere onesti, con noi e coi cittadini, nel dare i valori? Siamo a 71 milioni di euro di disavanzo, ancora una volta.
LE ENTRATE CONTINUANO A ESSERE SOSTENUTE PRINCIPALMENTE DALL'INFLAZIONE, E QUANDO NON CI SARA' PIU'?
E a parte le variazioni dovute agli effetti dell'inflazione sulle entrate, quali sono gli interventi per modificare questo quadro? Nessuna!
Cosa succederà quando l'inflazione non sosterrà più le entrate? Non si sa, sarà un problema della prossima legislatura quindi chissenefrega.
Insisto nel dire che si tratta di un approccio politico fallimentare ed assolutamente miope, che espone il paese a enormi rischi perché il giochino "disavanzo finanziato a debito" non può durare per sempre e soprattutto presenterà un grande rischio quando l'inflazione cesserà.
Entrate e Pil nominale sono sostenute dall'inflazione, depurate dall'inflazione abbiamo addirittura un calo delle entrate e una modestissima crescita del PIL reale.
Non stiamo costituendo riserve, e questa è un'altra grande criticità.
Siamo abbastanza esposti alla fase di possibile contrazione dell'economia e della disinflazione auspicabile, soprattutto a livello di bilancio.
LE IMPRESE MANIFATTURIERE STANNO RIDUCENDO I LORO INVESTIMENTI, QUESTA E' UNA GRANDE CRFITICITA'
Anche perché continuo a sottolineare con preoccupazione i dati sugli investimenti, che Anis riporta nelle sue indagini, e continuano a mostrare investimenti che non ripartono, sono stazionari nel 2020 e 2021 ed a livelli di quasi 40 milioni inferiori a quelli del 2019, e purtroppo nel 2022 confermano questo trend o addirittura lo peggiorano (il 35% delle imprese dice di non avere fatto investimenti, il 33% di avere fatto investimenti pari al 2021), mentre le previsioni per il 2023 mostrano che il 73% circa delle imprese ritiene di non fare investimenti o mantenerli allo stesso livello del 2022.
Colleghi, sono dati molto problematici, gli investimenti sono la base essenziale perché gli imprese possano crescere nel tempo, se si resta fermi prima o poi si perde mercato.
MA VI E' UNA TOTALE E INSPIEGABILE DISATTENZIONE ALLA QUESTIONE SOCIALE: BOLLETTE, MUTUI, QUESTIONE SALARIALE
Ma il grande problema del Governo e della sua politica è la totale disattenzione alla questione sociale, ai temi sociali che l’aumento del costo della vita ha portato con sé.
In questi giorni stanno arrivando bollette astronomiche ai cittadini per quanto riguarda il gas, come ampiamente previsto perché il problema era stato solo rinviato. L’unico intervento posto in essere qual è? Dilazioni di pagamento, altro al momento non c’è, con tutta la buona volontà. Proponiamo l’istituzione di specifici bonus per le famiglie più deboli e di una progressività nelle tariffe che consenta di chiedere di più a chi consuma di più per aiutare chi è più in difficoltà.
Abbiamo il problema dei mutui a tasso variabile, schizzati alle stelle per effetto dell’aumento degli interessi. Qui è essenziale fare un lavoro con il sistema bancario, senza utilizzare risorse pubbliche: inutile gloriarsi che le banche fanno utili se li fanno a spese dei cittadini chiedendo tassi astronomici sui debiti e non dando nulla o quasi come tassi attivi. Bisogna altresì prevedere la sospensione dei pagamenti delle quote capitali, almeno per un periodo.
Abbiamo un grande problema di sostegno al potere d’acquisto delle famiglie, che hanno subito gli effetti del del caro bollette, del caro alimenti, del caro benzina, del caro mutui, ecc.? Servono interventi forti e immediati di politica dei redditi per compensare questa situazione senza pesare sulle imprese, e si può pensare ad utilizzare la Smac, a incentivare il welfare aziendale, a tanti altri temi che abbiamo proposto in finanziaria e anche ad altre proposte, ma qualcosa bisogna fare e invece non ci sono fondi nel bilancio
RESIDENZE FISCALI NON DOMICILIATE: UNA PORCHERIA!
Una chiosa finale sulle residenze fiscali non domiciliare. Poche parole: è una porcheria! Non ci fa bene a livello di immagine, non ci fa bene nel rapporto con l’Unione Europea, non credo neanche che ci faccia particolarmente bene a livello di entrate, alla fine sono molti di più i problemi che gli utili. E noi speriamo che questa proposta sparisca al più presto da questo testo di legge.