UNA CRISI DI GOVERNO CHE SA DI PREPARATA, MA LE RIFORME SONO UN PROBLEMA - Intervento su crisi di Governo 13_6_2023
"RIMANIAMO AMICI", NON SI SA MAI
La crisi coniugale fra Rete e la Dc, dopo lunghi mesi di pausa di riflessione durante la mai terminata verifica di Governo, si sta concludendo con un bel “rimaniamo amici”, che, chissà, in futuro potrebbe anche diventare un “torniamo assieme, riproviamoci”, perché non si sa mai: questo mi sembra quello che emerge da questo dibattito, dove la Dc ha riempito Rete di paroline dolci e lodi per quanto fatto assieme nonostante Rete l’abbia accusata in maniera aperta di portare avanti politiche clientelari, e Rete tutto sommato ha confermato la sua disponibilità a dare una mano anche in questa legislatura, se fosse necessario.
Ci sta, è sempre bello lasciarsi in amicizia e che l’amore, quello vero, possa magari trionfare nel corso del tempo.
Ma tutto sa un po’ di costruito, di preparato, di poco reale.
Ci sta, è sempre bello lasciarsi in amicizia e che l’amore, quello vero, possa magari trionfare nel corso del tempo.
Ma tutto sa un po’ di costruito, di preparato, di poco reale.
UN GOVERNO CON FORTISSIME DIFFERENZE, CHE NON HA DATO RISPOSTE A NULLA
Questo Governo è nato con fortissime differenze di impostazione, visione e approccio (lo ha detto anche Gatti, citando ad esempio le politiche industriali e di sviluppo), ma con due fortissime incollature: dare ad adesso.sm la colpa di tutto quello che non va nel mondo (richiamandolo quasi sempre a sproposito, a mo' di seduta di psicoanalisi, ogni volta che c'era da serrare le fila) e plasmare il Tribunale a proprio uso e consumo. Completate quelle opere (la prima oramai un po’ stantia, anche se ogni tanto ritorna; la seconda pienamente riuscita), è venuto meno il collante.
Sono mancate le risposte ai problemi del Paese, a partire dalla questione sociale che il caro vita ha aperto mettendo in crisi le famiglie sammarinesi, per proseguire con la questione del bilancio dello Stato che è fuori controllo e con deficit insostenibile, che vive di debito, per passare alle questioni energetiche e demografiche che sono esplose in questa legislatura senza alcuna soluzione.
Per il resto, soldi buttati in spese inutili, consulenze, assunzioni a festa grande, spoil system per mettere ovunque i propri protetti (altroché la valorizzazione del merito, Segretario Ciavatta, avete certificato la divisione partitica dei ruoli di vertice), attacchi ad ogni nemico anche e soprattutto attraverso la clava giudiziaria. Politiche avallate da tutto il Governo, Rete compresa.
Sono mancate le risposte ai problemi del Paese, a partire dalla questione sociale che il caro vita ha aperto mettendo in crisi le famiglie sammarinesi, per proseguire con la questione del bilancio dello Stato che è fuori controllo e con deficit insostenibile, che vive di debito, per passare alle questioni energetiche e demografiche che sono esplose in questa legislatura senza alcuna soluzione.
Per il resto, soldi buttati in spese inutili, consulenze, assunzioni a festa grande, spoil system per mettere ovunque i propri protetti (altroché la valorizzazione del merito, Segretario Ciavatta, avete certificato la divisione partitica dei ruoli di vertice), attacchi ad ogni nemico anche e soprattutto attraverso la clava giudiziaria. Politiche avallate da tutto il Governo, Rete compresa.
TUTTI HANNO BISOGNO DI ALLONTANARE LE ELEZIONI, PER RECUPERARE VOTI
Ora la situazione è chiara: ad un anno dalla fine della legislatura:
1. Rete ha capito che va ricreato un consenso che si è enormemente eroso, ed ha deciso di tornare a fare un po' di opposizione per ricostruirsi una verginità, marcare l'identità e sperare di fare dimenticare quanto fatto e non fatto in questi anni. È evidente che la mossa è stata preparata con ampio anticipo, come si capisce dalla campagna capillare su Facebook e attraverso i manifesti che Rete sta facendo e che certo non si improvvisa (però Ciavatta dice che non cerca la politica dei like, ma mi faccia il piacere...). Sarebbe meglio essere onesti nell’ammettere questo, anziché dire che le cose non funzionavano da inizio legislatura, c'erano veti, addirittura qualcuno non voleva la lotta alla mafia, faceva clientelismo, dopo avere sostenuto qualunque cosa per 4 anni: a mio parere si risulterebbe più seri e più lineari;
2. la DC vede la possibilità di 1 anno di politiche, diciamo, elettoralmente convenienti per cercare di recuperare la sua parte di consenso perduto. In parte ce lo ha confermato il Segretario Ciavatta nel suo intervento, citando il contratto della PA dove qualcuno vorrebbe occuparsi solo della parte economica tralasciando quella normativa. Quel passaggio, assieme ad altri che verranno, saranno politiche assolutamente problematiche per il bilancio dello Stato, ma utili per recuperare voti e quindi certamente verranno portate avanti;
3. Alleanza Riformista vede la possibilità di guadagnare 1 anno per continuare a strutturarsi;
4. mentre Motus vede la possibilità di continuare a stare incollato alla sedia modello sanguisuga, come fa da 4 anni, eventualmente continuando a lamentarsi e a dare la colpa agli altri se nulla dei propri progetti verrà portato avanti.
È quindi utile a tutte le forze della ex maggioranza, chi per un motivo chi per un altro, che la legislatura continui, e questo ci porterà ad un Governo balneare senza alcuna prospettiva se dare il tempo a tutte quelle forze di recuperare consenso.
1. Rete ha capito che va ricreato un consenso che si è enormemente eroso, ed ha deciso di tornare a fare un po' di opposizione per ricostruirsi una verginità, marcare l'identità e sperare di fare dimenticare quanto fatto e non fatto in questi anni. È evidente che la mossa è stata preparata con ampio anticipo, come si capisce dalla campagna capillare su Facebook e attraverso i manifesti che Rete sta facendo e che certo non si improvvisa (però Ciavatta dice che non cerca la politica dei like, ma mi faccia il piacere...). Sarebbe meglio essere onesti nell’ammettere questo, anziché dire che le cose non funzionavano da inizio legislatura, c'erano veti, addirittura qualcuno non voleva la lotta alla mafia, faceva clientelismo, dopo avere sostenuto qualunque cosa per 4 anni: a mio parere si risulterebbe più seri e più lineari;
2. la DC vede la possibilità di 1 anno di politiche, diciamo, elettoralmente convenienti per cercare di recuperare la sua parte di consenso perduto. In parte ce lo ha confermato il Segretario Ciavatta nel suo intervento, citando il contratto della PA dove qualcuno vorrebbe occuparsi solo della parte economica tralasciando quella normativa. Quel passaggio, assieme ad altri che verranno, saranno politiche assolutamente problematiche per il bilancio dello Stato, ma utili per recuperare voti e quindi certamente verranno portate avanti;
3. Alleanza Riformista vede la possibilità di guadagnare 1 anno per continuare a strutturarsi;
4. mentre Motus vede la possibilità di continuare a stare incollato alla sedia modello sanguisuga, come fa da 4 anni, eventualmente continuando a lamentarsi e a dare la colpa agli altri se nulla dei propri progetti verrà portato avanti.
È quindi utile a tutte le forze della ex maggioranza, chi per un motivo chi per un altro, che la legislatura continui, e questo ci porterà ad un Governo balneare senza alcuna prospettiva se dare il tempo a tutte quelle forze di recuperare consenso.
MANCA COMPLETAMENTE UNA IDEA SUI PROGETTI DA PORTARE AVANTI
Nessuno della maggioranza che sosterrà il nascente Governo balneare è riuscito a indicare un elenco di obiettivi per il proseguo della legislatura, se si eccettua l'accordo di associazione con l'UE che potrebbe andare avanti a prescindere dalle elezioni, attraverso una legge speciale che dia mandato al Segretario di andare avanti, come ha suggerito da tempo RF.
La spiegazione di tutto questo è semplice: nessuno di voi crede davvero che in questo anno si possa fare qualcosa che in 4 anni non si è fatto, non c'è alcun obiettivo reale se non resistere per limitare i danno. Intanto l’immobilismo continuerà, il deficit continuerà a galoppare, senza alcun intervento per rimetterlo a posto, ma l’importante è recuperare consenso.
La spiegazione di tutto questo è semplice: nessuno di voi crede davvero che in questo anno si possa fare qualcosa che in 4 anni non si è fatto, non c'è alcun obiettivo reale se non resistere per limitare i danno. Intanto l’immobilismo continuerà, il deficit continuerà a galoppare, senza alcun intervento per rimetterlo a posto, ma l’importante è recuperare consenso.
SEMBRA TUTTO PREPARATO, MA QUANDO RETE PONE IL TEMA DELLE RIFORME HA RAGIONE
In sintesi: me tutto sembra preparato, la mossa di Rete mi sembra calcolata nei dettagli e tutto sembra poco credibile, per i motivi che ho detto. Ma se mi astraggo un attimo da questo e prendo per vero ciò che Rete ha detto, nei motivi della crisi che hanno aperto c'è un grande elemento di verità, che sarebbe quello su cui dovremmo concentrarci tutti (e come sempre non lo abbiamo fatto in questo dibattito).
Questo elemento è il tema delle riforme, che in questo Paese falliscono da anni proprio per i motivi che Rete ha detto: e cioè che i partiti pensano più ai voti che non a fare le cose che servirebbero.
Tutti sappiamo cosa dovremmo fare, ma non ne abbiamo il coraggio o la forza, perché non abbiamo il coraggio o la forza di affrontare l'impopolarità che ne deriva.
E questo, colleghi di Rete, vale sia quando le riforme vengono lasciate in un cassetto (e mi riferisco all'Igr, come giustamente evidenziate) sia quando vengono fatti degli interventi minimali rispetto a ciò che servirebbe fare (come con la riforma delle pensioni di cui vi siete fatti promotori).
Noi abbiamo il Paese incamminato su una bruttissima china a livello di conti pubblici per il fatto che da 15 anni stiamo fallendo l'appuntamento con le riforme.
Certo, alcuni partiti puntano maggiormente sull'accontentare l'elettorato anche quando non possiamo permettercelo, sono un elemento forte di blocco alle riforme e lo sappiamo, ma obiettivamente dobbiamo ammettere che tutti facciamo fatica a sfidare il malcontento.
Questo elemento è il tema delle riforme, che in questo Paese falliscono da anni proprio per i motivi che Rete ha detto: e cioè che i partiti pensano più ai voti che non a fare le cose che servirebbero.
Tutti sappiamo cosa dovremmo fare, ma non ne abbiamo il coraggio o la forza, perché non abbiamo il coraggio o la forza di affrontare l'impopolarità che ne deriva.
E questo, colleghi di Rete, vale sia quando le riforme vengono lasciate in un cassetto (e mi riferisco all'Igr, come giustamente evidenziate) sia quando vengono fatti degli interventi minimali rispetto a ciò che servirebbe fare (come con la riforma delle pensioni di cui vi siete fatti promotori).
Noi abbiamo il Paese incamminato su una bruttissima china a livello di conti pubblici per il fatto che da 15 anni stiamo fallendo l'appuntamento con le riforme.
Certo, alcuni partiti puntano maggiormente sull'accontentare l'elettorato anche quando non possiamo permettercelo, sono un elemento forte di blocco alle riforme e lo sappiamo, ma obiettivamente dobbiamo ammettere che tutti facciamo fatica a sfidare il malcontento.
RETE DEVE DIRE COME FARE PER ARRIVARE A QUELLE RIFORME CHE RITIENE NECESSARIE
E allora la vostra denuncia coglie nel segno ma manca un pezzo, e cioè quello della proposta politica: cioè la riflessione su cosa fare, su quale quadro politico creare per fare quelle riforme che per noi sono assolutamente essenziali.
Su questo, da quello che è stato il secondo partito del Paese, mi aspetterei di sentire qualcosa, non semplicemente dire "adesso facciamo opposizione".
Spero di poterlo sentire nei prossimi interventi di Rete, per dare credibilità ad una denuncia, ad una sottolineatura che ritengo giusta ma che, ad oggi, sembra un po' strumentale.
Su questo, da quello che è stato il secondo partito del Paese, mi aspetterei di sentire qualcosa, non semplicemente dire "adesso facciamo opposizione".
Spero di poterlo sentire nei prossimi interventi di Rete, per dare credibilità ad una denuncia, ad una sottolineatura che ritengo giusta ma che, ad oggi, sembra un po' strumentale.