INTERVENTO SU ROLLOVER DEL DEBITO - 13 maggio 2023


Eccellenze e colleghi, oggi siamo qua ad analizzare una scelta sicuramente obbligata, quella del rinnovo del bond dello Stato, perchè altrimenti faremmo default; ma è necessario fare considerazioni politiche approfondite sul prima e sul dopo questa scelta.

 UN BUON TIMING...

Partiamo dagli elementi a favore dell'operazione, perché con onestà bisogna ammetterlo.
Il timing dell'operazione ci consente di evitare problematiche e rischi di non rinnovo del debito. Chiaramente al prezzo del rischio di pagare interessi 2 volte, se non tutti i vecchi investitori aderiranno alla tender offer, ma è un rischio probabilmente inevitabile per essere tranquilli.

ED UN TASSO IN LINEA COL MERCATO

Seconda cosa. Il tasso non è un disastro, considerate le condizioni di mercato di oggi e dei tassi di oggi.
Certo, abbiamo emesso a 429 punti base in più del titolo tedesco con scadenza Febbraio 2027, ma anche nell'emissione precedente lo spread non era troppo diverso.
Paesi con rating BB fuori dall'area euro,comparabili, offrono rendimenti in area 6,25% di media su una scadenza come la nostra, noi abbiamo offerto qualcosa di più e questo probabilmente spiega l'elevata
domanda degli investitori. Ma non è un tasso assurdo.
 

OFFERTA A 5 ANNI POCO RICHIESTA

Chiedo conferma del fatto che abbiate provato a offrire il titolo su una scadenza più lunga, 5 anni, senza successo, lo ho avuto questo genere di riferimenti. Questo a mio parere, sarebbe sintomatico di una preoccupazione degli investitori a finanziarci su scadenze più lunghe.

INTERESSI TOTALMENTE INSOSTENIBILI PER IL NOSTRO BILANCIO

Il nostro problema, e qui vengo alla prima nota dolente, è che quel tipo di rendimento, seppure in linea con il mercato, significa 23 milioni all'anno di interessi solo su questo bond. Sommata a tutti gli altri interessi significa che questo Stato paga quasi 40 milioni all'anno di interessi.
E se adesso abbiamo un buon livello dientrate per effetto dell'inflazione (ci tornerò a breve), soprattutto la monofase, come faremo quando l'inflazione non ci aiuterà più a tenere alte le entrate?

BILANCIO IN FORTE DISEQUILIBRIO FRA ENTRATE E USCITE

Seconda nota dolente. Il bilancio non è in equilibrio fra entrate e uscite totali, se consideriamo anche le spese in conto capitale (che vanno considerate).
Segretario, non ignori quella parte del bilancio, come ha mostrato di voler fare sia oggi che in passato in momenti pubblici in cui ha considerato solo le uscite correnti per le sue valutazioni, le
uscite vanno considerate tutte.
Non siamo assolutamente in avanzo primario se consideriamo tutte le uscite.

ENTRATE SOSTENUTE SOLO DALL'INFLAZIONE

Terza nota dolente, a mio parere la più grave. La accennavo prima.
Le entrate reali, depurate dall'inflazione, non crescono, sono costanti o calano leggermente. Ce lo ha detto proprio il Segretario Gatti, con molta onestà che gli riconosco, rispondendo a una nostra interpellanza a Dicembre scorso. Consiglio a tutti i consiglieri di andarla a leggere.
Questo vale soprattutto per la monofase, che sta crescendo perché cresce il prezzo dei beni che vengono importati; in termini reali, depurata dall'inflazione, è ferma.
Questo è un enorme problema.
La fine, auspichiamo vicina, del periodo di elevata inflazione che ci sta sostenendo le entrate, riporterebbe in enorme disavanzo il bilancio.

PRECEDENTE DEBITO UTILIZZATO SOLO PER LA SPESA CORRENTE

Quarta nota dolente. Il precedente debito è andato praticamente solo alla spesa corrente e al rimborso di prestiti pregressi, sono rimasti poche decine di milioni di euro di liquidità. Che state buttando dalla finestra in politiche clientelari, nuove assunzioni (150 persone in più dell'anno precedente), viaggi, consulenze, elargizioni a persone vicine ai vostri ambienti ed ingenerale aumento delle spese in vista delle
elezioni sfruttando anche l'inflazione che vi aiuta come dicevo prima.
Perché di utilizzare quelle risorse per fare investimenti in infrastrutture e opere o per fare politiche sociali mirate per aiutare le fasce deboli della popolazione, non se ne vede traccia.
Ed oggi ci ritroviamo a dover fare nuovo debito per ripagare il vecchio debito, integralmente, entrando in un loop.

IN SINTESI: ABBIAMO UN BEL PROBLEMA

In sintesi: il bilancio non ha elementi strutturali di avanzo che ci possano consentire di ridurre il debito, se esuliamo dall'inflazione momentanea siamo in grande disequilibrio, lo ribadisco.
Non a caso, nonostante il Segretario si glori dei pareri degli organismi internazionali e delle agenzie di rating, i fatti ci dicono che a inizio legislatura avevamo un rating investiment grade, e oggi dopo 2 declassamenti siamo in area non investment grade e non abbiamo outlook positivo: questo dovrebbe fare
riflettere.
Questa è la più grande criticità di questi anni di Governo, di avere lasciato un bilancio in grandissimo disavanzo, molto molto più elevato di quelli del passato se esuliamo dall'inflazione momentanea.
Le riforme sono state fallite completamente (l'unica fatta, quella delle pensioni, è poco influente nel lungo
termine), ed è poco credibile riuscire a farle adesso, nonostante gli auguri di qualche consigliere.
Molti si sono proiettati su speranze future, ed è l'ammissione del fallimento di un operato, in questa legislatura la missione è fallita.

PRIMA O POI DOVREMO RIFLETTERE SUL QUADRO POLITICO DA CREARE PER RENDERE POSSIBILI LE RIFORME CHE SERVONO

Conclusione politica.
Non mi interessa quindi, capire di chi sono le colpe del fatto che San Marino si trovi in questa situazione debitoria: potremmo parlarne mesi senza trovarci d'accordo ma non servirebbe a risolvere alcuno dei
problemi che abbiamo oggi. Il debito è una realtà e dobbiamo affrontarlo.
Mi interessa capire come possiamo evitare di trovarci nella situazione in cui, da un lato, dovremo aumentare il debito perché avremo bisogno di più risorse per finanziare i nostri deficit, e dall'altro non
troveremo più nessuno a finanziarci perché saremo a rischio di non rimborsarlo a causa dei nostri disavanzi.
Per risolvere questo problema dobbiamo portare il bilancio in avanzo strutturale, lo sappiamo, ma non perché abbiamo fortuna che c'è l'inflazione, ma a prescindere.
Per fare questo bisogna fare scelte difficili, che nessuno di noi è stato in grado di fare, nemmeno questo Governo nonostante i suoi numeri.
Sarebbe bello che qualcuno siinterrogasse, qua, su quale quadro politico si debba creare per fare finalmente quelle scelte che non riusciamo a fare, invece che rimpallarci sempre le responsabilità.
Non lo abbiamo mai fatto finora, ma la clessidra si sta assottigliando, dobbiamo farlo in fretta