LA FORMULA DELL'EQUILIBRIO DEL SISTEMA A RIPARTIZIONE

Nel valutare l'efficacia dei percorsi di #riforma in materia di #pensioni, spesso ci si dimentica dei fondamentali della questione. Oppure, semplicemente, non li si conosce.

E questo, purtroppo, condiziona i giudizi che i destinatari di quelle riforme (gli #elettori) danno delle stesse, e quindi dei #Governi che le propongono. E, in ultima analisi, spiega perché è così difficile riformare un meccanismo palesemente #insostenibile.

Nei sistemi #previdenziali a #ripartizione, i #lavoratori (coi loro #contributi) pagano la #pensione ai #pensionati. Ogni anno c'è un "travaso" di risorse dagli uni gli altri, non esiste #accumulo #finanziario

Un sistema a ripartizione è in equilibrio se ogni anno i #versamenti contributivi sono uguali (o maggiori) delle uscite previdenziali.

In termini matematici occorre quindi che, ogni anno, ragionando in media:
(#aliquota contributiva media) * (#retribuzione media) * (numero di lavoratori) = (pensione media) * (numero di pensionati).

Facendo le opportune semplificazioni e i dovuti raggruppamenti, ne emerge che, affinché ci sia l'equilibrio:

(ALIQUOTA CONTRIBUTIVA MEDIA) * (RAPPORTO LAVORATORI/PENSIONATI) = (TASSO DI SOSTITUZIONE MEDIO)
E questa uguaglianza deve verificarsi ogni anno (o comunque in un orizzonte temporale lungo) perché il sistema stia in piedi.

Ognuno può sostituire i valori di aliquota, di rapporto lavoratori/pensionati e del tasso di sostituzione medio della propria realtà, e rendersi conto della sostenibilità del sistema.
A #Sanmarino siamo lontanissimi da una minima sostenibilità, e infatti produciamo #deficit fra #entrate e #uscite di 50 milioni all'anno, in veloce crescita.

Alla prossima puntata per ulteriori approfondimenti