INTERVENTO SECONDA LETTURA BILANCIO PREVISIONALE 2021 - 15_12_20

 

GLI ANNUNCI SI SONO SPRECATI IN QUESTI MESI, IL PRODOTTO FINALE È DEVASTANTE

Gli annunci in questo anno si sono sprecati.

Ricordare le dichiarazioni di chi diceva che il bilancio sarebbe dovuto essere il documento decisivo di questa maggioranza, quello delle scelte.

In realtà, siete arrivati con un disavanzo monstre in prima lettura, che oggi cala per politiche assolutamente non strutturali e direi quasi fasulle (es: riduzione stanziamento a ISS da 86 milioni a 70 milioni, ovviamente insostenibile e che dovrà essere nuovamente aumentato al primo assestamento di bilancio).

Non c'è nessuna ipotesi di riforma, nessuna politica strutturale di sviluppo, una marea di mancette e incentivi sparsi senza visione di fondo per accontentare i propri elettorati di riferimento.

È passao un anno, inoltre, senza dare nessun sostegno alle imprese così provate dalla crisi Covid.

DEBITO: SI È SCELTA LA STRADA PIÙ LENTA E COSTOSA

Sul debito, si è scelta la strada sbagliata più lenta e costosa. Abbiamo chiesto fin da Marzo di trovare un finanziamento veloce, a basso costo e a lungo termine: queste erano le 3 caratteristiche fondamentali che doveva avere un finanziamento in questa fase. Per trovarlo bisognava esplorare tutte le strade: organizzazioni internazionali, prestiti bilaterali, certamente anche i mercati finanziari.

Il Governo ha scelto una emissione solo sui mercati finanziari ed il Bond non si è ovviamente collocato, come dicevamo da tempo.

La logica e il buon senso avrebbero dovuto suggerire ben altro approccio: prima un piano di riforme e di risanamento concordato con il FMI e poi la collocazione del bond.

Il clima di pace sociale e gli ampi numeri della maggioranza avrebbero favorito questa via, questa strada, queste riforme, invece si è voluto andare subito sul mercato ed il finale era scontato per chiunque con un po’ di consapevolezza.

ORA SI CERCANO SOLUZIONI ESTEMPORANEE, CHE METTONO A RISCHIO SAN MARINO

Ora ci si trova senza soldi a fine anno e cosa si fa? Si cerca qualche soluzione estemporanea.

Anziché utilizzare risorse interne per scavallare il momento (e le abbiamo), ottenere un po’ di liquidità e preparare quel piano di riforme che dicevo sopra, ci si affida ad un prestito esterno, da un finanziatore attivo in tutt'altri settori.

Tutto in segreto, rigorosamente vietato sapere qualcosa, e poi la maggioranza e il Governo si lamentano per la fuga di notizie (nessuno di loro si lamentava così quando, dalle Commissioni Finanze in seduta segreta, uscivano le notizie sulla vendita dei crediti Delta...).

Si fa addirittura un Decreto ad hoc che prevede che nulla si possa sapere, il contratto non si registra, non si pagano tasse e il foro competente è esterno. Un decreto che grida vendetta e su cui siamo pronti a fare qualsiasi iniziativa che la nostra democrazia ci mette a disposizione.

In base a quanto uscito pubblicamente, un finanziamento che non sappiamo come è stato reperito, con quali contatti e quali costi.

Un finanziamento rispetto al quale non sappiamo quali garanzie siano state date, cioè su cosa gli investitori si potranno rivalere se non lo ripagheremo.

Un finanziamento da rimborsare fra 1 anno, 150 milioni fra un anno (senza considerare l'elevato tasso di interesse)

Come li troviamo 150 milioni fra un anno? Con quali politiche pensiamo di generare un avanzo per poterlo fare?

LA TESI SPLENDIDA DEL GOVERNO: FAREMO DEBITI PER RIPAGARE DEBITI

E qui per me si arriva alla cosa più splendida: il Segretario, nemmeno troppo velatamente, ci dice "pagheremo il debito facendo altro debito, emetteremo il Bond o troveremo altri finanziatori".

Vi rendete conto? San Marino sui mercati non ha credibilità, ha le dimensioni di una piccola azienda, zero materie prime, pochi asset remunerativi, un rating Bb+, nessun ombrello della BCE, un deficit enorme e zero piani di riforme.

Come potete pensare che potremo rifinanziarci in questo modo, avendo anche la spada di Damocle sulla testa di un prestito per noi insostenibile da rimborsare fra un anno?

Il Bond, colleghi, in questo quadro non lo emetteremo più: sorriderete, ma già una volta vi siete sbagliati sulla collocazione del bond, siate umili!

Dovremo trovare nuovi improvvisati prestatori, che ci chiederanno sempre di più…o faremo default.

È possibile accettare una strategia economico-finanziaria in cui si condanna San Marino a dover trovare sempre nuovi finanziatori, e per importi sempre maggiori, perché produce buchi di bilancio sempre crescenti e non vuol fare le riforme e vuole continuare a spendere più di quanto incassa?

Che politica economica è questa? Qui non potete dare le colpe ad adesso.sm, sono scelte politiche vostre, precise e consapevoli, nonostante il clima politico ed i numeri della maggioranza permetterebbero queste riforme: vostra la scelta di andare solo sui mercati, vostra la scelta di non fare le riforme, vostra la scelta di presentare un bilancio del genere, vostra la scelta di un prestito ponte insostenibile, tutte scelte di questo Governo!

COME DOVREBBE ESSERE UNA POLITICA VIRTUOSA

Cosa servirebbe quindi? Un prestito ponte con risorse interne, un piano di risanamento e riforme, concordato con FMI e presentato sui mercati, un riequilibrio di bilancio e poi, solo poi, emissione del bond.

A quel punto, il bond diventa un vero ausilio allo sviluppo, permette di destinare risorse alla crescita economica, generando un ritorno e non buttandolo per chiudere dei buchi, e si è credibili sui mercati.

SIAMO COME UN BAMBINO CHE STA PER CADERE E FARSI MALE, MA LO FA COL SORRISO

Il Segretario e chi lo segue mi sembra come un bambino che ha appena iniziato a camminare quando si trova sopra un tavolo: lui continua a camminare e, se nessuno lo ferma, ad un certo punto cade dal tavolo e si fa malissimo; ma finchè non cade è felice e sorride.

Il Segretario sorride sempre, ma ci sta facendo camminare dove non dovremmo, e presto cadremo facendoci malissimo!

Noi cercheremo di fermarvi con tutte le forme per noi possibili, perché si tratta di una politica economico-finanziaria tragica.

MANCA QUALUNQUE PIANO DI SVILUPPO A MEDIO-LUNGO TERMINE, FINORA SOLO POLITICHE CHE CI RENDONO MENO COMPETITIVI

Soprattutto considerato che non abbiamo nessunissimo progetto di sviluppo a medio-lungo termine.

Finora abbiamo solo tolto elementi di competitività al sistema: blocco del progetto per dare una rete di telecomunicazioni degna di questo nome al paese, blocco della liberalizzazione delle assunzioni, eliminazione del credito agevolato per i grossi investimenti, Agenzia per lo Sviluppo ferma al palo.

Solo blocchi, niente di nuovo, nessuna idea per aumentare l’appetibilità del nostro sistema.

Pensate davvero che approcciarsi agli investitori consapevoli di avere sulle spalle un debito insostenibile aiuti?

LA FILOSOFIA DEL GOVERNO SI VEDE ANCHE NELL’ATTACCO ALLE RISERVE PREVIDENZIALI

La filosofia è molto chiara: tirare a campare. Mantenere buchi impossibili da sostenere pur di non fare le riforme; pagarli coi debiti sperando poi di fare nuovi debiti (sempre più alti visto che continuiamo a fare buchi) per ripagare quegli stessi debiti

Anche l’attacco alla riserva tecnica previdenziale, annunciata dalla Csdl, rientra in questo quadro.

Invece di mantenere la riserva tecnica per accompagnare una riforma e sostenere quelle persone che saranno più penalizzate dalla riforma (di solito i giovani) riducendo il peso dell’aggiustamento, la usiamo per coprire i buchi.

Sia ben chiaro, avevamo utilizzato anche noi questo sistema di bloccare il trasferimento dello Stato ai Fondi Pensione per “stimolare” una responsabilità generale verso la riforma. Ma lo avevamo fatto con una riforma in mano, chiara e presentata alle parti, per stimolare una vera discussione e non una sterile contrapposizione.

Voi avete una riforma in mano? L’avete presentata?

Attaccare la riserva tecnica senza una bozza di riforma significa voler chiudere i buchi con le riserve, un disastro.

I NOSTRI EMENDAMENTI MIRANO SOPRATTUTTO ALLO SVILUPPO

I nostri emendamenti sono soprattutto concentrati su un buon uso dell’articolo 4, destinando le risorse a politiche che possano avere un ritorno economico.

Intanto, la maggioranza delle risorse che arriveranno col debito devono essere destinate a questo, all’economia: proponiamo 180 milioni anziché 100 milioni.

In prima battuta serve sostenere le attività economiche ancora presenti in territorio che in questi mesi non hanno avuto nulla: quindi, per chi abbia avuto nel 2020 un calo del fatturato di almeno il 15%-20% rispetto alla media degli anni precedenti, e sia comunque rimasto aperto, dobbiamo garantire, tra le altre cose:

1.     sconti sulle bollette,

2.     possibilità di Cig erogata direttamente alle imprese e aperta anche a soci e amministratori,

3.     ampliamento del credito agevolato,

4.     ristori e contributi diretti,

5.     agevolazioni sugli affitti,

6.     azzeramento della tassa di licenza e della minimum tax

Sostenere le imprese già esistenti è la politica di sviluppo più importante che si possa fare.

Poi scelte più a medio termine, valide per il 2021 ma che possono poi essere riproposte anche negli anni successivi:

1.     incentivazione dei consumi interni attraverso l’aumento della quota di deducibilità Smac e di restituzione diretta di una quota delle spese fatte a san Marino;

2.     riduzione della monofase e azzeramento della tassa sui servizi;

3.     garanzia al 100% dello Stato sui finanziamenti erogati alle imprese;

4.     incentivi speciali ai turisti che sostino almeno 2 notti a San Marino;

5.     riduzione del cuneo fiscale, basilare per favorire strutturalmente le assunzioni di sammarinesi e residenti;

6.     incentivi per la trasformazione digitale e l’accesso alla banda larga;

7.     un pacchetto crescita per le imprese che investano per crescere, come il super ammortamento, l’azzeramento delle tasse sugli investimenti e sgravi contributivi e sulla formazione del personale;

8.     normare dettagliatamente il partenariato pubblico-privato, quale forma per favorire investimenti a medio-lungo termine in svariati ambiti;

Poi altre proposte, sempre in ambito economico:

1.     formazione dei giovani e del personale

2.     Politiche per la famiglia

3.     Incentivazioni energetiche con cedibilità della detrazione.

Le proposte le facciamo ma sappiamo già che fine faranno.

Io spero che ci sia un atto di umiltà di questa maggioranza, la capacità di capire che con queste politiche andiamo contro un muro, in fretta, e che bisogna cambiare strada.