Voglio spendere la prima parte del mio intervento per parlare del tema del debito estero che il Governo ha deciso di mettere in campo.
NECESSITÀ RICONOSCIUTA DI UN FINANZIAMENTO, MA CON CERTE CARATTERISTICHE
Come è noto, Repubblica Futura fin da Marzo (all’inizio della pandemia) ha detto che c’era necessità di reperire un finanziamento, che però avesse due caratteristiche:
1. doveva arrivare in fretta per tamponare rapidamente gli effetti della crisi;
2. doveva avere un costo basso e una scadenza possibilmente lunga.
Abbiamo condiviso anche noi l’ordine del giorno del 23 Aprile, che proprio per questo chiedeva di tenere aperte tutte le opzioni possibili, compresi gli organismi internazionali a canali bilaterali.
GOVERNO HA SCELTO SOLO LA STRADA DEI MERCATI FINANZIARI, ED OGGI I SOLDI TARDANO AD ARRIVARE PER EVIDENTI CRITICITÀ
Il Governo invece ha scelto una sola strada, quella dei mercati finanziari, ed ora siamo in una situazione abbastanza spiacevole: i soldi non arrivano perché le condizioni evidentemente non sono buone ed i tempi giocoforza non sono brevi, quindi non si possono fare misure economiche rilevanti, tutto è nel limbo e l’economia è lasciata al suo destino.
A proposito dei rallentamenti, visto che le informazioni disponibili pubblicamente scarseggiano, c’è da chiedersi cosa stia avvenendo: prima sembrava tutto imminente, ora sembra tutto bloccato! Le uniche giustificazioni che abbiamo sentito dal Segretario sono arrivate tramite Rtv alcune settimane fa: “cogliere la giusta finestra di mercato”; “stiamo facendo un po' di marketing per capire l'apprezzamento del nostro titolo”, si è parlato di non meglio precisati “fattori esogeni” che potrebbero portare ad una dilatazione delle tempistiche e di “condizioni particolari che indurrebbero gli investitori alla cautela”, ed infine che il titolo verrà piazzato “quando saranno garantite le “migliori condizioni”.
Al netto delle parole di circostanza, credo che la questione sia abbastanza semplice ed abbia a che fare con il costo del debito, che sembra possa essere molto più alto di quello che il Governo aveva stimato (e messo a bilancio). Come peraltro era ovvio che fosse e come le avevamo detto a più riprese, dato che San Marino è un Paese BB+, che non rientra nel piano di acquisti della Bce, che ha un deficit importante e purtroppo in crescita e che non ha ancora messo in campo un mezzo piano di riforme e interventi per risanare il suo bilancio, a parte le chiacchiere. Ed inoltre è alla sua prima emissione. Ed infine, il caos sulla giustizia è stato, evidentemente, letto con preoccupazione da fuori perché dà l’idea di uno Stato non ben inserito all’interno dei principi giuridici dei paesi occidentali, dove la Magistratura non è autonoma, e questo ovviamente preoccupa molto.
ERA MEGLIO PRIMA FARE UN PROGRAMMA, POI ANDARE SUI MERCATI
In questo quadro, è a mio parere difficile pensare che un tasso fra il 3% e il 4% fosse realistico, e forse questa è l’origine di un rallentamento nelle procedure che, come dicevo, ci sta creando problemi. Certo, sarebbe stato più razionale invertire l’ordine dei fattori, avere prima un rapporto con gli organismi internazionali, un piano di riforme concordato con il FMI ed un piano di sviluppo definito, avere quindi una credibilità che oggi manca e poi presentarsi sui mercati: ma il Governo ha scelto un’altra strada e ne sta pagando le conseguenze.
UTILIZZO DEL DEBITO FA VENIRE LA PELLE D’OCA: SOLDI BUTTATI VIA!
Pensando poi a come sembra venga utilizzato questo debito, quando arriverà, fa venire un po’ la pelle d’oca.
La metà (150 milioni) è infatti già utilizzato in rimborso di prestiti: a Bcsm da un lato, a Carisp dall’altro. Destinazioni che non hanno quindi alcun rendimento, anzi aumentano la spesa per interessi.
Sull’altra metà non abbiamo grandi notizie, ma se le cose vanno avanti così, se non ci saranno misure incisive nel bilancio di fine anno, temo che gli altri 150 milioni non potranno che servire a chiudere i buchi di bilancio dei prossimi 2-3 anni, buchi che si prospettano importanti. Se davvero le entrate sono calate del 10%, come ha detto il Segretario Gatti minimizzando come se fosse poca roba, sono tanti altri milioni di euro in meno di entrate! Anche qui, eravamo stati facili profeti nel dire che il deficit strutturale (che si aggira tra i 35 e i 40 milioni di euro) sarebbe aumentato notevolmente per effetto del Covid.
Se questo sarà l’uso degli altri 150 milioni, cioè chiudere i buchi senza fare riforme, significa ovviamente alla rovina economica del Paese e un default certo, perché non avremo modo di ripagare i debiti che contraiamo.
TEMA COVID: BENE LA LINEA DELL’APERTURA E DEI CONTROLLI, ANCHE SE IN ESTATE IL GOVERNO HA LANCIATO MESSAGGI SBAGLIATI
A proposito di Covid permettetemi una piccola digressione. Ho personalmente apprezzato la linea del Governo relativamente alla gestione di questa fase: lasciare tutto aperto e puntare sui comportamenti individuali delle persone, aumentando i controlli sul rispetto delle buone pratiche da tempo rese note.
Si potrebbe ironizzare a lungo sul fatto che proprio il Governo ha creato in estate le condizioni per ridurre questa propensione alla responsabilità dei cittadini, proclamando frettolosamente San Marino come Paese Covid-free, eliminando tutti gli elementi di prudenza comportamentale (obbligo di mascherine, divieti di assembramenti), organizzando egli stesso eventi ad altissimo tasso di assembramento, ecc.... azioni che certamente non hanno aiutato a creare nella cittadinanza una consapevolezza della situazione ed un senso di responsabilità che invece, oggi, andrà ricercato. Questa è una grave responsabilità che resta in capo al Governo. Tuttavia, come già nella prima ondata del virus avevamo apprezzato la scelta di non chiudere tutto e di mantenere aperti ampi settori della nostra economia, oggi ancora di più riteniamo doveroso permettere alle attività economiche, che hanno compiuto cospicui investimenti per adeguarsi alle prescrizioni dettate dalle autorità fra Maggio e Giugno, di continuare a lavorare (ovviamente in sicurezza): anche perché, vista l'assenza di misure di sostegno messe in campo dal Governo nella prima fase, evidentemente una nuova chiusura non si potrebbe reggere e provocherebbe la fine di tante attività.
SE I CONTROLLI NON FUNZIONERANNO, SARÀ TRAGEDIA E NON FAREMO SCONTI
Tutto questo funzionerà se, però, i controlli saranno efficaci ed anche "duri" nei confronti di chi, ancora, violerà le norme di comportamento dettate ed oramai note. Questo dipende strettamente dal Governo e dal mandato che darà alle forze dell'ordine sul punto: non possiamo più permetterci assembramenti, non possiamo più permetterci persone senza mascherine tutte attaccate nei locali, non possiamo più permetterci una scarsa attenzione a queste prescrizioni se vogliamo continuare a tenere aperto.
Se i controlli annunciati non funzioneranno, e quindi perderemo tempo prezioso nel contenimento della seconda ondata, temiamo che si possa piombare in una fase decisamente tragica per il Paese. In questo caso non faremo alcuno sconto, perché è responsabilità del Governo che tutto funzioni al meglio.
OPACITÀ E POCO CONFRONTO SU VICENDE DECISIVE PER IL PAESE: COSÌ NON SI LAVORA
Tornando al tema del debito, ribadisco un concetto: il Covid non è colpa del Governo, la colpa del Governo è non averne affrontato le conseguenze, andandosi ad imbarcare sulla strada più lenta e più costosa in assoluto, quella dei mercati finanziari! Elemento che ci porta oggi, a 7 mesi dallo scoppio della pandemia, a non avere ancora soldi da mettere a disposizione del rilancio economico.
Abbiamo tra l’altro ancora la totale segretezza sulle delibere a Rotschild e Jp Morgan, per le quali si son spesi milioni di euro, e non ci stancheremo mai di dire come questo sia inaccettabile!
Noi non vogliamo fare terrorismo mediatico su queste vicende, sulla mancanza di un piano di riforme, sulla situazione di Carisp e Bns che non vedono sostanziali progressi nonostante le tante parole spese da questa compagine governativa, sul deficit che galoppa eccetera. Non lo facciamo perché sappiamo che può far male al paese e che non è facile gestire questo momento.
Chiediamo però responsabilità da parte vostra, di non fare le vittime e non cercare di dare la colpa all’opposizione su queste scelte; chiediamo soprattutto confronto e trasparenza sul tema del debito e delle riforme, perché da questo dipende il futuro del Paese. Chiediamo di affrontare le vicende legate alla gestione del Covid in maniera aperta, condividendo dati e possibili soluzioni: finora le strade scelte, soprattutto sul fronte economico, si sono dimostrate un fallimento.