Voglio affrontare questo comma comunicazioni partendo dai dai temi economici.
ECONOMIA: IL COVID A SAN MARINO È LA SCUSA PER NON FARE NULLA
Il Covid sta rappresentando, in tutto il mondo, una grande sfida a livello di messa in campo di interventi e progetti per l’economia, nel breve termine e nel medio termine; si susseguono manovre, interventi, piani di sviluppo, incontri e discussioni; qua da noi il Covid è stata invece la scusa che il Governo si è autodato per non fare nulla di nulla sul fronte economico.
Escono dati agghiaccianti al 30 Giugno su occupazione, imprese e turismo? “Eh ma c’è stato il Covid, passerà”; le imprese, specie in alcuni settori, mostrano grandi difficoltà? “Eh ma c’è stato il Covid, passerà”; l’accesso al credito resta molto difficoltoso, gli investimenti non partono o si bloccano, le persone smettono di cercare lavoro (come mostrano i dati sul tasso di partecipazione a Giugno 2020, calato di oltre 1 punto rispetto al 2019)? “Eh ma c’è stato il Covid, passerà”.
LE SCUSE SONO FINITE, BISOGNA AGIRE. NON SI STA FACENDO NULLA
Oramai questa scusa sta superando, incredibilmente, nella classifica quella che recita “è colpa dei 3 anni di adesso.sm”, il refrain che costantemente esce dalla bocca di ogni esponente di maggioranza. Ma le scuse, dopo 9 mesi di governo, sono finite, è ora di passare all’azione. Anche perché le Segreterie sono 10 e non tutti hanno dovuto pensare al Covid…
Noi dopo 9 mesi di legislatura portavamo in aula per l’approvazione definitiva la legge sviluppo, presentata dopo 3 mesi dall’inizio della stessa legislatura e dopo un lungo confronto con tutti gli attori: i risultati della legge, al di là delle strumentalizzazioni, sono stati molto importanti se si guardano i dati. Oggi guardatevi, guardate gli ordini del giorno del Consiglio: non c’è mezzo provvedimento per il rilancio dell’economia, addirittura quando si ha la fortuna che qualche azienda investe, assume e cresce ma chiede il credito agevolato (e mi riferisco a Phytoprime in questo caso) la si mette all’ultimo punto dell’ordine del giorno del Consiglio in modo da non arrivarci.
Il Covid certamente è stato ed è un grande problema, certamente non è colpa del Governo, la colpa del Governo è la totale inerzia ed inazione nell’affrontarlo. Glisserei per decenza sulle parole del consigliere Giulianelli, che ha voluto dare valore al Programma Economico 2021, senza forse sapere che il Programma Economico è più simile al libro dei sogni che a qualcosa di reale.
Abbiamo sì problematiche finanziarie ma non tutto costa, ci sono svariati interventi che sono necessari e che richiedono solo modifiche normative, semplificazione delle procedure, snellimento della burocrazia: ma nulla sembra essere all’orizzonte, solo un lento e inevitabile declino.
GOVERNO ATTIVO SUL DEBITO: GATTI, SU MILANO FINANZA, ILLUMINANTE
Nel frattempo il Governo sembra invece essere molto attivo sul fronte indebitamento, in barba ad ogni volontà di confronto e condivisione, che tutta l’aula aveva sancito lo scorso 23 Aprile approvando un ordine del giorno apposito (questo per dare ancora una volta il segno di che valore hanno gli ordini del giorno quando non sono graditi alla maggioranza, più o meno quello della carta straccia).
Su Milano Finanza, nei giorni scorsi, il Segretario Gatti ci ha però illuminato.
Ci ha detto che bisogna trovare sinergie col governo italiano: abbiamo visto che in questi giorni il Segretario agli Esteri, nel suo pellegrinaggio al meeting alla ricerca disperata di un incontro con qualche politico italiano che non è ancora stato capace di ottenere in via ufficiale, ha incontrato il leader dell’opposizione ed annunciato che si rivedranno presto, non sono sicuro che questo aiuti a trovare sinergie col Governo italiano ma lo vedremo.
Ci ha spiegato 2 progetti di sviluppo del Paese. Le criptovalute, su cui si vuole essere laboratorio per l’Italia (ricordo feroci critiche, soprattutto di Rete, su questo tema nella passata legislatura quando abbiamo avviato il progetto blockchain, ma cosa volete che sia una capriola in più o in meno…) e la fibra ottica (progetto iniziato 7 anni fa). In sostanza nulla di concreto e pensato da questo Governo, a conferma di quanto dicevo ad inizio intervento. Poi ci ha ovviamente parlato dei Certificati di Compensazione Fiscale, ma quello è un evergreen in tutte le interviste in cui si vuole vendere fumo.
GIÀ DEFINITO IL PROSPETTO INFORMATIVO DELL’EMISSIONE, SENZA CHE NESSUNO ABBIA VISTO NULLA, SENZA UN MINIMO DIALOGO COL PAESE
Infine, sul debito, ha riferito che è già stato definito l’offering circular (in pratica il prospetto informativo) e da Settembre inizieranno non meglio precisate “attività di marketing”. Benissimo, siamo un pezzo avanti a quanto pare, tanto che proprio oggi è stata convocata per il 31 Agosto la Commissione Finanze per approvare il Regolamento di emissione in vista dell’emanazione del Decreto Delegato. Ovviamente in seduta segreta e senza che nessuno abbia potuto vedere quel regolamento, ragionarci sopra, proporre modifiche, ecc…fa tutto il Governo, in barba, ripeto, a quanto concordato.
Siamo quindi tutti felici di sapere che a breve andremo sui mercati a fare un debito che, viste le normali prassi sui mercati, se ci va bene sarà di 10 anni, ci costerà se va bene il 5% di interessi e ci richiederà se va bene ogni anno 70 milioni di euro di correzione dei conti pubblici, che è una cifra evidentemente insostenibile. Il tutto senza che nessuno ne sappia nulla, forse neanche la maggioranza; di sicuro non ne sa nulla il Paese, che non ha ancora visto le delibere di incarico a Jp Morgan per collocare il debito ed a Rotschild per i rapporti col Fmi (si si, proprio quella che Rete aveva pesantemente criticato quando l’allora Segretario Valentini qualche anno fa gli diede la consulenza): a questo punto viene da pensare che le delibere siano state segretate dal Governo, il che sarebbe inaccettabile visto che si parla di milioni di euro di consulenze!
Dov’è la trasparenza? Dov’è Rete che ha la trasparenza ce l’ha nel nome? Ci si approccia così ad un tema così delicato? È questo il dialogo che avete detto di voler portare avanti?
DATI SULLA LIQUIDITA’ DELLO STATO: MANCA LA MINIMA PROGRAMMAZIONE DELLA FINANZA PUBBLICA, GESTIONE DILETTANTESCA
Nel frattempo, da una risposta arrivata oggi ad una interpellanza presentata il 10 Luglio (ben oltre i termini di legge, quindi, ma il Governo anche qua fa quello che vuole) scopriamo che lo Stato ha, al 30 Giugno, una liquidità residua di soli 25 milioni ma soprattutto che, cito le parole del Segretario alle Finanze, “allo stato attuale non è possibile elaborare le proiezioni sulla liquidità dei prossimi mesi, viste le proroghe delle imposte dirette e le possibili dilazioni di pagamento…così come l'imposta monofase che risente del difficile momento di difficoltà economica. Inoltre, l'utilizzo CIG…influenzano i flussi di cassa dell'ISS e di conseguenza i trasferimenti da parte del bilancio dello Stato in maniera significativa ma non preventivabile.”. In sostanza, il Segretario alle Finanze ha sancito che non ha la minima idea di come andranno le finanze pubbliche e non è neanche riuscito a quantificare il peso sul bilancio dei provvedimenti emanati: questa è una gestione da barzelletta per qualunque persona abbia un minimo di amor proprio e di senso dello Stato.
Un quadro non roseo certamente, perché su una buona gestione dell’economia si gioca molto del futuro del Paese. I dati, positivi o molto positivi sul fronte del Pil, dell’occupazione, della disoccupazione e degli investimenti fino a fine 2019, stanno pericolosamente virando.
RIFIUTI: I DATI SONO CHIARI, RETE SMETTA DI RACCONTARE MENZOGNE
Sul fronte rifiuti sarò molto breve. Il consigliere Arcangeloni ci ha fatto una simpatica dissertazione sugli obiettivi dell’ordine del giorno approvato in Commissione Territorio e Ambiente. Gli obiettivi, però, li porta via il vento, contano i fatti. I fatti dicono che noi abbiamo dei precisi impegni con l’Emilia Romagna, di raggiungere il 70% di differenziata entro fine anno; dove c’è il porta a porta siamo al 73%, dove c’è la raccolta stradale siamo al 27%. E spero che lei sappia che aggiungendo la raccolta separata dell’umido nei castelli dove non si fa, non ci avviciniamo molto alle percentuali che ci sono richieste. Il rischio penso lo conosca: che l’Emilia Romagna non ci prenda più i nostri rifiuti, con le conseguenze che si possono immaginare. Tutto il resto è solo tristezza, così come sono tristezza le vostre capriole rispetto alle posizioni passate, così come è tristezza vedere come state rinnegando le vostre lotte per sane politiche ambientali, contro il debito estero, per la pubblicità delle delibere, contro le sedute segrete, per la trasparenza, a favore dei concorsi, contro le nomine e le erogazioni pubbliche ad personam, ecc…tutte cose che state rinnegando giorno dopo giorno. Mi permetto mestamente di consigliarle, consigliere Arcangeloni, anzichè fare inutili ironie sui post su Facebook degli altri, di farvi qualche domanda perché i vostri elettori li vedo un bel po’ disorientati da questi dietrofront incredibili e così continuando vi avviate ad essere un movimento in via di estinzione, che si farà qualche anno al Governo e poi sparirà dalle scene.
Concludo dicendole di riascoltare il suo intervento, perché prima dice che le isole ecologiche non sono i cassonetti sulla strada e 1 secondo e mezzo dopo ricorda che sarà necessario individuare dei marciapiedi dove porre le isole ecologiche. Su questo tema non ho altro da aggiungere, le migliori risposte ve le date da soli.