SI APRE LA STRADA DEL DEBITO PUBBLICO, UN DEBITO INSOSTENIBILE - Intervento Assestamento di Bilancio 24_06_20
Cari colleghi,
ASSOLUTA MANCANZA DI
CONFRONTO CON CHIUNQUE SUGLI EMENDAMENTI
Non è facile
intervenire su questo assestamento che, sicuramente, sarà particolarmente
stravolto da una serie di emendamenti della maggioranza elaborati senza alcun
confronto con nessuno, nemmeno le parti sociali: com’è che diceva il programma
di governo sul tema del costante confronto con le categorie economiche e
sindacali sui temi più rilevanti del Paese (e certamente il bilancio lo è)?
Questa è una delle tante capriole di questi primi 6 mesi di governo rispetto a
quanto avete raccontato in campagna elettorale.
Potrò quindi solo
parlare del testo in prima lettura e vengo subito al punto centrale, quello
dell’indebitamento.
SE PRIMA IL DEBITO ERA
ESSENZIALE PER LE RICAPITALIZZAZIONI BANCARIE, ORA LO È PER SOSTENERE
L’ECONOMIA
Ne abbiamo parlato
varie volte in questi mesi, abbiamo chiesto chiarimenti su cosa volesse fare il
Governo per ricercare un finanziamento: siamo infatti convinti che, se prima il
debito era importante per la ricapitalizzazione del sistema bancario e quindi
la protezione dei risparmiatori e della capacità di sostenere l’economia
attraverso il credito, oggi sia fondamentale per dare la capacità di
riprendersi al nostro sistema economico che uscirà devastato dalla crisi dovuta
al Covid. Crisi che non sarà oggi, sarà nei prossimi mesi per mancanza di
lavoro, di domanda, e si tradurrà in chiusure aziendali e licenziamenti.
BISOGNAVA EVITARE LA POLITICA
DEI TAGLI E IMMETTERE RISORSE, IL GOVERNO NON LO HA FATTO
Abbiamo spinto
perchè questo finanziamento arrivasse rapidamente, perchè bisognava rifuggire
la politica dei tagli che il Governo invece ha portato avanti sugli stipendi,
le pensioni e l’indennità di malattia. Perchè siamo l’unico Stato al mondo che
ha pensato di far fronte ad una crisi di domanda e di offerta senza immettere
un euro nel sistema ma anzi facendo dei tagli che deprimono ancora di più la
domanda, una cosa che ci porterà sui libri di economia come caso di studio di
come non affrontare una crisi. Purtroppo invece finora questa dei tagli è stata
l’unica politica che il Governo ha saputo mettere in campo davanti alla crisi
che il Covid ha generato, e che ci porterà in pesantissima recessione dopo anni
di moderata crescita.
DALLA RISPOSTA AD UNA
INTERPELLANZA, ABBIAMO CAPITO CHE NON È STATO APERTO ALCUN CANALE REALE, NÉ A
LIVELLO INTERNAZIONALE NÉ CON L’ITALIA
Non abbiamo avuto
troppe risposte, dalla risposta ad una interpellanza che abbiamo depositato il
30 Marzo abbiamo capito che nessun canale internazionale si è realmente aperto
(se si eccettua il possibile arrivo di 10 milioni dalla Ceb per il
finanziamento delle spese sanitarie), abbiamo saputo solo ritirare i nostri
soldi già depositati presso il Fmi. Ci hanno risposto picche dall’Europa, non
si parla per nulla di canali di finanziamento dall’Italia, né si danno dettagli
su rapporti con altri Stati. Una risposta che ritengo disarmante nel mostrare
quanto poco ha fatto il Governo a livello politico in questi mesi su questo
fondamentale tema.
Questo ovviamente al
netto delle chiacchiere, delle dichiarazioni, delle volontà espresse alla Tv: a
sentire quelle si sono fatte un sacco di cose.
SCELTA DEL GOVERNO: DEBITO
PER RIFINANZIARE IL DEBITO GIÀ ESISTENTE, PER LO SVILUPPO (POCO…) E PER
FINANZIARE IL DEFICIT (MOLTO PERICOLOSO…)
In questo
assestamento abbiamo trovato, finalmente, qualche punto fermo (che, a sentire
Gatti, già non è più fermo). La cifra, 500 milioni, e gli obiettivi del debito
indicati nell’articolato:
1. rimborsare il debito che già esiste, circa 140
milioni (che oggi è interno, verso Bcsm e altre banche) convertendolo in debito
estero: scelta politica precisa, su cui almeno un movimento della maggioranza,
cioè Rete, tempo fa si sarebbe stracciata le vesti ma che oggi accetta
supinamente;
2. rilanciare l’economia, immettendo un centinaio
di milioni (così risulta) al Fondo di Solidarietà, secondo modalità che
andranno definite;
3. sostenere la liquidità dello Stato e far fronte
alle spese come gli stipendi della PA, per compensare il posticipo degli
introiti fiscali generato dai vari Decreti del Governo. Su questo, che è
l’elemento che personalmente mi preoccupa di più, non sono state date cifre
sulle attese di deficit che andrà finanziato tramite l’indebitamento. È facile
prevedere che il deficit strutturale di 40 milioni di euro che questo Stato ha
aumenti in maniera molto significativa per effetto della crisi economica. Se
questo debito dovrà andare a finanziare il nostro deficit strutturale, al di là
degli interventi di sostegno all’economia ed alle ricapitalizzazioni bancarie,
come è scritto nell’articolo 3, ci avvieremo verso una spirale preoccupante,
molto preoccupante, perchè avremo dall’anno prossimo un deficit molto elevato.
E non mi sembra di avere sentito proposte da parte del Governo per rimettere in
equilibrio, anzi in avanzo come occorrerà fare adesso, il nostro bilancio.
C’è, immagino, un
quarto obiettivo, anche se non lo si trova tra le finalità dell’articolo 3 (forse
andrà esplicitato): ricapitalizzare il sistema bancario ed in particolare le
due banche di proprietà pubblica (Carisp e Bns), di cui bisogna coprire il
disavanzo patrimoniale per far si che i risparmi siano tutelati e, nel caso di
Carisp, che si possa tornare ad una performance economica significativa. Qui
non mi è chiaro che cifre sono state messe a bilancio, quanta parte
dell’indebitamento servirà a questo obiettivo e mi piacerebbe avere risposte.
Noi, come ho detto,
crediamo che il debito sarebbe dovuto servire soltanto per immettere importanti
risorse per sostenere la domanda e l’offerta delle famiglie e delle imprese,
evitando tagli, e per far ripartire la macchina del credito bancario attraverso
le ricapitalizzazioni. Non altro, è un errore usare un debito per finanziare il
deficit!
SI ANDRÀ A PRENDERLI SUI
MERCATI? PARE DI SI, DA ALCUNI ELEMENTI, MA I COSTI RISCHIANO DI ESSERE
PROIBITIVI
Anche perché i costi
di questo debito rischiano davvero di essere proibitivi. Dal testo presentato
in prima lettura si capisce chiaramente che andremo a prendere i soldi sui
mercati. Lo si capisce dalla cifra (si sa che piazzare un bond statale, tanto
più alla sua prima collocazione, da meno di 500 milioni è molto difficile) e
dal fatto che il Governo ha chiesto un secondo rating (a Standard & Poor’s,
perchè due rating rendono più credibile il giudizio di affidabilità su uno
Stato). Il Segretario Gatti ha ora detto che ci si muoverà su canali diversi,
distribuendo di più i finanziamenti: me lo auguro e mi auguro che la soluzione
del mercato non venga esplorata. Anche per quello che dirò ora.
SERVIVA UN FINANZIAMENTO
RAPIDO, A LUNGO TERMINE E BASSO COSTO E BISOGNAVA ESPLORARE OGNI STRADA
Noi non abbiamo mai
negato in questi mesi che sarebbe servito un finanziamento, per sostenere
l’economia e il credito. Servivano però, sopra ogni cosa, 3 caratteristiche:
1) Reperimento rapido, perchè le risorse servono rapidamente;
2) Finanziamento a lungo termine, perchè dovevamo avere tempo per rimetterci
in ordine coi nostri parametri economici e di bilancio per poter rimborsare il
debito;
3) Basso costo, perchè il debito doveva essere sostenibile.
Per questo abbiamo
raccomandato con tutta la forza che avevamo di esplorare tutti i canali con la
medesima determinazione e volontà: organismi internazionali di cui siamo
membri, Stati amici con cui abbiamo rapporti diplomatici, realtà multilaterali
di cui non siamo membri ma con cui possiamo costruire rapporti, finanziatori
privati. Saper muovere i nostri canali, diplomatici e non, mettere a frutto i
nostri rapporti su più fronti per reperire un finanziamento che avesse quelle 3
caratteristiche: velocità, lungo termine e basso costo. Senza autoescludere
delle strade.
IL GOVERNO HA SCELTO SOLO
POCHI CANALI, HA FALLITO E ORA RESTANO SOLO I MERCATI: MA COSÌ IL DEBITO NON
SARÀ NÉ VELOCE, NE A LUNGO TERMINE NÉ A BASSO COSTO
Così non è stato, il
Governo ha scelto di esplorare solo alcuni canali, rinunciando a opportunità
che pure si erano aperte, ed i canali scelti non sono andati a buon fine.
Ed oggi rimangono,
sostanzialmente, solo i mercati internazionali, che purtroppo non ci consentono
di raggiungere nessuno dei 3 obiettivi: non reperiremo finanziamenti rapidi (ci
vorrà del tempo, molti mesi, e lo sapete), non saranno a lungo termine
(difficile superare i 10 anni per una prima emissione), non sarà per nulla a
basso costo (costerà qualche milione di euro, forse 4 volte più alto di quanto
si è reperito col taglio alle pensioni, solo per pagare la commissione alla
banca internazionale d’affari che dovremo utilizzare; ed inoltre con un rating
BB+, col bilancio in deficit crescente, un Pil volatile, una Pa
sovradimensionata e senza l’ombrello Bce, il tasso di interesse che ci verrà
richiesto sarà molto elevato e lo sapete).
Ho sentito qualcuno durante
il dibattito sulla prima lettura parlare di modello di sviluppo, di aprire un
ragionamento su come sarà il Paese fra 10 anni, su dove indirizzare la nostra
economia. È tutto giusto e condivido, così come condivido di ragionarci
assieme, se lo vorrete.
LE CIFRE SONO COMPLETAMENTE
INSOSTENIBILI: TRA DEFICIT E DEBITO DOVREMO FARE UNA CORREZIONE DA 135 MILIONI
ALL’ANNO, IL 10% DEL NOSTRO PIL, È IMPOSSIBILE!!!
Ma teniamo a mente
le cifre. Abbiamo un deficit strutturale di 40 milioni, presente da anni e che
abbiamo sempre pagato con i risparmi che avevamo accumulato, con le nostre
riserve, che aumenterà in maniera significativa per il calo delle entrate che
ci sarà. A cui si aggiungerà il rimborso del debito. Un debito di 500 milioni,
a 10 anni e col tasso di interesse che presumibilmente dovremo pagare (sapete
bene che se riusciremo ad ottenere un tasso del 5% sui mercati saremo
fortunati), ci costerà più o meno 75 milioni all’anno tra quota interessi e
capitale (qualcuno dirà che faccio terrorismo, vedrete alla prova dei fatti,
forse sono prudente).
75 milioni di euro
solo per il debito, più circa 60 di deficit strutturale (i 40 attuali
cresceranno almeno fino a quella cifra, dato il calo delle entrate che ci sarà
per Igr, monofase, ecc…): 135 milioni di euro di correzione di bilancio, il 10%
del nostro Pil!
Parliamo pure del
progetto di sviluppo, di riforme, ma mi sapete dire come facciamo a trovare
ogni anno 135 milioni di euro in più nel nostro bilancio? Lo capite da soli,
spero, che questo debito non è sostenibile.
ANCHE ESSENDO COSÌ IRRESPONSABILI
DA NON METTERE DA PARTE NULLA PER LA QUOTA CAPITALE, SONO COMUNQUE 85 MILIONI
ALL’ANNO. RESTA INSOSTENIBILE!!!
Volete essere così
irresponsabili da ragionare come ha fatto qualche consigliere di maggioranza
nel dibattito in prima lettura e dire “mah, tanto il debito lo rinegozieremo
alla scadenza, basta pagare gli interessi”? Al netto della rischiosità di
questo ragionamento (perché non è per nulla scontato per un piccolo Stato,
senza ombrello Bce, con rating speculativo e con i conti in disordine,
rinegoziare il debito se i fondamentali peggiorano), anche togliendo il
rimborso della quota capitale e lasciando solo la quota interessi e la
copertura del deficit (perché bisogna portare il bilancio in avanzo primario
quando si fanno debiti) sono comunque circa 85 milioni di correzione di
bilancio ogni anno. Ogni anno.
Dove pensate di
poterli trovare, considerato che fra tagli agli stipendi della PA e tagli alle
pensioni durante il Covid non siete arrivati a recuperare 5 milioni di euro?
VA BENE PARLARE DI CRESCITA
MA È IMPOSSIBILE PAGARE QUESTO DEBITO. ECCO PERCHÉ ERA FONDAMENTALE RIDURRE I
COSTI E ALLUNGARE IL FINANZIAMENTO…
Questo è il tema,
oggi. Io ho molto apprezzato il pragmatismo di Mussoni, e condivido l’invito a
fare le riforme e pensare a progetti di crescita, ma con questi conti non
basterà certo tornare alla crescita, anche se sapremo avere buone performance
economiche come accaduto in questi anni: è un debito insostenibile!
Ecco perchè era
vitale muoversi a livello diplomatico tenendo aperti tutti i canali, perchè
allungare la durata del finanziamento e ridurne il costo significava decine di
milioni di euro ogni anno risparmiati. Decine.
IL GOVERNO HA FATTO IL
PREZIOSO, HA SCARTATO CANALI E QUESTO CI COSTA DECINE DI MILIONI DI EURO IN PIÙ
DA PAGARE
Era più importante
fare i preziosi, scartare canali perchè questo non ci piace, quell’altro non lo
riteniamo opportuno, uno ci chiede un programma di riforme quindi no, ecc...o
risparmiare decine di milioni di euro ogni anno per reperire un debito
sostenibile e consentire la sopravvivenza del Paese?
Molti consiglieri
nel corso della prima lettura hanno guardato indietro, dando responsabilità
alla vecchia maggioranza, lo sport preferito di alcuni di voi da anni. Immagino ne sentiremo anche oggi, nonostante
la vecchia maggioranza abbia fatto, concretamente, pochissimo nuovo debito.
LA SCELTA È SOLO DEL GOVERNO,
È SUA LA RESPONSABILITÀ DI QUESTO DISASTRO ECONOMICO CHE CI VIENE PROSPETTATO
Purtroppo questa
scelta di non voler guardare ad ampio spettro, di non voler sfruttare tutti i
canali possibili per soddisfare le 3 caratteristiche (le ripeto: velocità,
basso costo e lunga durata) è tutta vostra, è una scelta grave e ci costerà
decine di milioni di euro ogni anno, ci costerà un debito assolutamente
insostenibile per il Paese a meno di non fare interventi di impatto enorme
sulla popolazione.
Nel momento in cui
si apriva la strada al debito estero, ed è la prima volta che accade nel nostro
Paese nonostante qualcuno abbia cercato di dire che era già stato fatto in
passato, queste valutazioni andavano fatte con attenzione.
Un consigliere di
maggioranza, alla fine del dibattito in prima lettura, ha detto “sorprendono le
preoccupazioni dell’opposizione”, io mi sorprendo della sorpresa e spero sinceramente
che siate preoccupati anche voi per questi numeri. E che proprio questi numeri
vi portino a cercare altre strade, a cercare un debito che il Paese possa
reggere e ad avere l’umiltà di fare un passo indietro e dare priorità, sopra
ogni altra cosa, al costo del debito per fare in modo che sia sostenibile per
il Paese.
POCA CHIAREZZA SUL RUOLO DEL
FONDO MONETARIO
Tra l’altro non si
capisce quale sarà il ruolo del Fondo Monetario in tutto questo. Liquidato in 5
righe nella risposta all’interpellanza che dicevo sopra, ritirato fuori da
Marco Gatti in una trasmissione Tv come possibile canale di finanziamento, come
si pensa di approcciarsi con questo istituto? Perché è possibile che
l’esistenza di un programma con il FMI sia l’unico modo per ottenere un
prestito a tassi sostenibili. Ma anche qua nessuna risposta.
ABBIAMO CERCATO DI FARE
PROPOSTE: DA UN LATO DESTINARE LA GRAN PARTE DELLE RISORSE ALL’ECONOMIA…
Noi abbiamo cercato
di proporre sul tema dell’economia diversi emendamenti, cercando di dare dei
criteri di indirizzo.
Da un lato abbiamo
cercato di dare una corretta destinazione del debito che si andrà a fare, che
deve essere destinato a iniziative utili per lo sviluppo economico e per la
ripartenza del credito, tema su cui abbiamo presentato un emendamento
specifico.
DALL’ALTRO PROPOSTE CONCRETE
PER LO SVILUPPO A BREVE E MEDIO TERMINE
Dall'altro abbiamo
previsto una serie di deleghe al Governo (in modo che possa esserci confronto
anche con le associazioni economiche e sindacali su queste tematiche) su tutta
una serie di progetti di sviluppo e di riduzione delle uscite, individuandone i
criteri direttivi ed i finanziamenti, cioè il Fondo di Solidarietà che avete
creato e che, come dicevo sopra, va alimentato con ben più di 100 milioni.
Tra i progetti ne
cito alcuni:
1.
una
spinta sul partenariato pubblico-privato come forma per il finanziamento di
opere pubbliche e servizi ad uso turistico, normandone i criteri di
funzionamento in modo che possa diventare una prassi in un momento di
difficoltà di bilancio;
2.
la
rimessa in campo di libertà fondamentali per le imprese, come quella di
assumere le risorse ritenute più opportune, intervento a costo zero ma
importantissimo;
3.
un più
facile accesso al credito per le imprese, attraverso una garanzia dello Stato
al 100% su finanziamenti fino ad un certo importo;
4.
contributi
a fondo perduto che possano compensare parte della perdita di fatturato subita
dalle imprese, che permetta ad una quota maggiore di essere di sopravvivere;
5.
risorse
da destinare al turismo ed ai turisti, in modo che siano incentivati a venire
in Repubblica per più giorni e consumare in territorio;
6.
la
riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, tema su cui stanno discutendo molto
anche in Italia, agendo sugli oneri a carico delle imprese su benefici rispetto
ai quali ragionevolmente otterremo risparmi con l’introduzione dell’Icee. È un
modo importantissimo, oggi, per mantenere l’occupazione;
7.
la messa
in campo della fatturazione elettronica, finanziando tutti i necessari
adeguamenti tecnici e informatici in tempi rapidissimi;
8.
incentivi
per la trasformazione digitale delle imprese e della Pa;
9.
incentivi
per la diffusione della banda larga rispetto alla quale, contrariamente a
quanto molti pensano, la penetrazione è ancora scarsa;
10. incentivi importanti per interventi di
ristrutturazione edilizia, risparmio energetico ed idrico, interventi
antisismici nelle abitazioni: un provvedimento simile a quello inserito nel
Decreto rilancio italiano, e che hanno creato una domanda importante di
interventi capaci di fare ripartire il settore;
11. tutto un pacchetto di interventi a sostegno
delle famiglie e della genitorialità, sulla scorta di tante istanze d’Arengo
presentate, perché nel medio-lungo periodo l’incremento della natalità è una
delle determinanti importanti della crescita.
Ne
parleremo appunto quando discuteremo gli emendamenti. Così come discuteremo
delle proposte che abbiamo inteso fare per ridurre le uscite, in attesa di
riforme più sostanziali che dovrete proporre.
SONO
IDEE PER UN PROGETTO SAN MARINO, QUELLO CHE IL GOVERNO NON HA ANCORA ELABORATO
Sono
idee per utilizzare bene le risorse, sono idee per proporre argomenti che
possano favorire sviluppo e crescita, e recuperarne un po’. Saranno certamente
bocciati, non ho dubbi, nonostante il rinvio a Decreti, ma sono un abbozzo di
un progetto Paese che il Governo non ha ancora delineato. Aspettiamo di ricevere
notizia dal Governo.