È
indiscutibile che il Covid abbia aperto un momento economico particolarmente
complicato per tutto il mondo, ma per il nostro Paese questo momento rischia di
diventare drammatico.
UNICO PAESE
A NON AVERE DATO SOSTEGNI, ANZI HA FATTO TAGLI…
Lo
devo ribadire: siamo l’unico Paese in cui non sono stati fatti interventi a
sostegno dell’economia, né a breve né a medio periodo, anzi abbiamo fatto tagli
alle retribuzioni e alle pensioni (anche qua unico paese al mondo a farlo).
Tutti
gli Stati hanno immesso miliardi di euro nelle rispettive economie, con piani
senza precedenti finanziati a debito: ma hanno capito l’importanza della
velocità (perché è inutile intervenire dopo mesi, quando l’economia ha chiuso i
battenti), della dimensione (perché gli interventi devono essere impattanti e
importanti per invertire il trend e far sopravvivere le imprese) e della
visione di insieme (perché devono intervenire sia sulla domanda che
sull’offerta, non solo su una delle due componenti).
GOVERNO SCEGLIE
STRADA PIÙ COSTOSA E PIÙ LENTA PER TROVARE RISORSE
Lo
abbiamo detto a più riprese, in questo momento serve velocemente una iniezione
di liquidità esterna in tutte le economie, perché la crisi che stiamo vivendo è
di domanda e di offerta e senza una iniezione esterna non si supera.
Noi
non abbiamo fatto nulla di tutto questo, perché il Governo ha prima chiuso
tutte le strade bilaterali o multilaterali che in passato avevamo aperto, poi
ha scelto di cercare i soldi da un unico canale, l’Italia, e infine dopo
l’insuccesso di questa iniziativa ha scelto per il debito la strada più lenta e
più costosa possibile, quella dei mercati finanziari (e ne parleremo nel comma
apposito).
MA MANCANO
ANCHE COMPLETAMENTE PIANI ECONOMICI, SCENARI, ANALISI
Ma
non solo, non abbiamo fatto nemmeno un piano economico, uno scenario, una
analisi: mentre fuori da qua fioccano i team di analisi e studio dei possibili
scenari futuri (fin troppi a dire il vero) che lavorano per delineare il paese
del futuro che non sarà certamente quello del passato, cercando di coinvolgere
(con alterne fortune, a dire il vero) il mondo economico, sindacale e politico
nonché il mondo delle professioni, anche per destinare correttamente le
risorse, da noi fiocca il governo centrismo, che lavora a colpi di Decreti
legge e non sente nessuno.
Devo
dire che se si deve muovere la maggioranza e proporre i Certificati di
Compensazione Fiscale, è quasi meglio che faccia tutto il Governo; ma a parte
queste battute, la questione è problematica e seria.
QUALI
INTERVENTI SI INTENDONO PROPORRE SUI VARI ARGOMENTI CENTRALI PER LO SVILUPPO?
Dove
vuole intervenire il Governo, una volta che avrà reperito i finanziamenti
necessari (e sarà purtroppo già tardi)? Come vuole spingere la produttività del
lavoro, mantenendo un livello di occupazione generale importante ed un ambiente
competitivo per le imprese? Come vuole investire e incentivare lo sviluppo
tecnologico e la digitalizzazione del settore pubblico e privato, a parte
creare gruppi di lavoro pieni di uomini di partito? Come vuole muoversi per
sburocratizzare, per rendere più veloce ed efficiente il rapporto tra mondo
dell’impresa e mondo economico? Come vuole rendere possibili gli investimenti
che servono al nostro sistema, a livello di infrastrutture e servizi turistici,
in un momento di crisi di liquidità? Potrei fare un lungo elenco di cose
fondamentali per il rilancio economico, su cui non abbiamo la minima risposta.
Ne
parleremo nel comma sul bilancio, su cui abbiamo fatto alcune proposte per
cercare di dare il nostro contributo, ma è preoccupante il silenzio, la
mancanza di linee di lavoro su questi argomenti.
FINORA SI
SONO SOLO DISTRUTTI PROGETTI PASSATI, RIPORTATO INDIETRO IL PAESE SU VARI
ARGOMENTI, MA DI NUOVO NULLA
Vi
abbiamo visto distruggere tante cose su cui avevamo lavorato negli scorsi 3
anni, che potevano darci sviluppo e crescita: dall’Agenzia per lo Sviluppo,
così importante per l’attrazione degli investimenti, lasciata al suo destino
senza neanche più ricevere risposte alle richieste; fino a San Marino
Innovation che oramai si limita ai comunicati stampa e non sembra più attiva
nella creazione di un ambiente normativo favorevole allo sviluppo di nuovi
settori; avete mollato il progetto di sviluppo delle telecomunicazioni, che
sono fondamentali per qualunque progetto che voglia crescere; avete rallentato
in maniera incredibile il percorso di associazione con l’Unione Europea, che
dovrebbe essere una assoluta priorità e che invece vi vede ancora discutere se
è meglio l’adesione o l’associazione; dimenticato il Prg, con quel che
conteneva soprattutto sul lato infrastrutture e aree produttive; siete tornati
indietro su libertà che erano state raggiunte, come quella per le imprese di
assumere chi si vuole, cose scontate ovunque ma non da noi perché da noi
bisogna andare in Segreteria per poter assumere chi serve; si sono fermati i
progetti di velocizzazione della costituzione delle società che erano partiti e
mi fermo qui ma potrei andare avanti. Vi abbiamo visto prevedere articoli che
dicono che lo Stato può fare saltare per aria gli appalti assegnati
semplicemente riducendo i finanziamenti stanziati, quindi per scelta politica;
vi abbiamo visto riportare in auge monopoli che erano stati superati e che
peseranno sui consumatori, come quello che tutti chiamiamo “zona bianca”, per
favorire persone politicamente vicine. Per fortuna almeno ha resistito il
progetto che abbiamo chiamato “dei sentieri”, per mettere a sistema tutti i
sentieri della Repubblica e farli diventare attrazione turistica, a cui aveva
lavorato l’ex Segretario Michelotti assieme ad un gruppo di motivatissimi
ragazzi: almeno una cosa utile sarà rimasta.
Sia
ben chiaro, un Governo ha tutto il diritto di mettere in discussione le cose
che fa un altro Governo: non è molto utile per i progetti a lungo termine, ma è
legittimo. Bisogna però avere le idee chiare su cosa fare al posto di quello
che si mette da parte per rispondere alle esigenze del sistema, dell’economia.
Idee chiare su cose serie e fattibili. Ed è quello che manca.
Abbiamo,
obiettivamente, visto solo 2 cose significative sul fronte economico in questi
mesi: la liberalizzazione delle vendite promozionali e l’estensione dei saldi
(nonostante il balletto prima si, poi no, poi di nuovo si, la consideriamo una
buona misura che può dare libertà, flessibilità e sostegno al settore
commerciale, ma naturalmente non può essere questa proposta a rimettere in
sesto la nostra economia) e la proposta dei Certificati di Compensazione
Fiscale alla voce “progetti per lo sviluppo”, e questa era meglio che non fosse
giunta: quando inizieremo a parlare di cose serie?
NON LO
DICIAMO SOLO NOI, ANCHE LE ASSOCIAZIONI ECONOMICHE LO SOTTOLINEANO
Ma
queste cose non le diciamo solo noi. Le stanno dicendo, seppur con altri toni
più concilianti, visto il loro ruolo, oramai tante associazioni di categoria,
per lo meno quelle che cercano di avere una visione anche a medio-lungo
termine. Abbiamo visto in queste settimane svariati comunicati, da chi
denunciava il rischio di desertificazione economica in assenza di interventi
concreti per sostenere domanda e offerta fino a chi sottolineava la mancanza di
visione per rilanciare settori decisivi per il sistema come il turismo, per
concludere con chi sottolinea l’esigenza di reperire liquidità per il sistema
ed elaborare un piano strategico per il paese, avendo il coraggio delle
riforme.
Io
ho trovato incredibile sentire 2 Segretari di Stato andare a Striscia la
Notizia a mendicare aiuti e risorse economiche. Come fa un Paese ad essere
considerato un qualcosa di serio facendo così? Come fa ad attrarre
investimenti?
SILENZIO
ANCHE SU CASO TARGHE E SISTEMA FINANZIARIO
A
questo possiamo aggiungere la questione targhe, su cui tutto tace, continuando
a mettere in difficoltà le imprese ed i loro lavoratori non residenti: ma non
dovevate risolverla in pochissimi mesi, perché voi avevate i rapporti con
l’Italia che il vecchio governo, a vostro dire, non aveva? Quante ne avete
raccontate ai cittadini, a ripensarci…
E
possiamo aggiungere anche il silenzio totale sui progetti di sviluppo per il
sistema bancario e finanziario, sul piano industriale di Carisp rispetto al
quale il Governo non ci ha ancora detto che linea vuole seguire per fare
tornare la banca in utile, sul rimborso delle obbligazioni ai correntisti ex
Asset, su come evitare l’ennesimo salasso per chiudere il buco dell’ex Cis,
dopo che si è scelto di metterla a carico dello Stato, su come far si che le
banche diventino più solide e più forti per far fronte all’eventuale apertura
del mercato, che tutti ci auguriamo arrivi. La vostra fortuna è che avete una
opposizione più seria di quella che eravate voi in passato, una opposizione che
sa bene che parlare tutti i giorni delle difficoltà del sistema finanziario è
il modo migliore per crearle davvero quelle difficoltà.
FUTURO
DIFFICILE
Senza
questa visione di insieme, senza idee chiare sul da farsi, credo che il Paese
difficilmente avrà un futuro.