INTERVENTO SU CRISI DI GOVERNO - 23_8_16



Eccellenze e colleghi consiglieri,
CI LIBERIAMO DI UN GOVERNO INCAPACE DI AGIRE
finalmente l’aula affronta la crisi politica che, da circa 1 mese, si è aperta nel nostro Paese. Incredibile averlo fatto dopo così tanto tempo e così in là nell’ordine del giorno del Consiglio. Ma tant’è.
Finalmente questo Paese riesce a liberarsi di questo governo che era nato con la volontà di unire i più grandi partiti per fare le riforme strutturali che servono al Paese ma che conclude la sua avventura con un bilancio deludente. Alla voce riforme strutturali troviamo soltanto quella fiscale, brutta o bella che venga ritenuta, e null’altro. È stata una legislatura fatta di una ipertrofia legislativa e decretizia che ha complicato la vita alle imprese e ai cittadini, cambiandone continuamente le normative, introducendo continuamente nuovi obblighi e complicazioni, in una logica assolutamente non accettabile. È stata la legislatura delle tante cose pronte o presentate come imminenti ma che in realtà non sono mai arrivate; dell’assenza di confronto e delle tante proposte dell’opposizione bocciate senza nemmeno guardarle; del Governo che lavorava a compartimenti stagni e senza dialogo nemmeno fra Segretari, tanto che ognuno portava i suoi provvedimenti scollegato dagli altri e spesso non coordinati.
Un Governo che ci lascia un Pil fermo, una disoccupazione preoccupante ed un bilancio in prospettiva molto in difficoltà per effetto di problematiche strutturali non risolte, come ha onestamente evidenziato il Segretario Capicchioni. Un Governo che, nonostante l’uscita dalla black list, non è riuscito a rendere attrattivo il Paese, se non ad un singolo investitore a cui abbiamo dato trattamenti ad hoc di tutti i tipi.
BENE QUINDI L’APERTURA DELLA CRISI PER EVITARE IMMOBILISMO
Ap ha aperto la crisi, prendendo atto di una situazione che era diventata ingovernabile a causa di litigi e differenze di visione insanabili. San Marino rischiava un anno e mezzo di totale immobilismo, per colpa delle divisioni della maggioranza e dei litigi su ogni cosa divenuti oramai palesi, e San Marino non poteva permetterselo, in un momento in cui servono azioni concrete.
Mi fa sinceramente sorridere chi adesso si scaglia contro questa scelta dicendo che bisognava risolvere i problemi del bilancio e degli NPL, quando tutti sanno perfettamente che una maggioranza così sfilacciata non avrebbe avuto alcuna possibilità di farcela. Anche perché preda a pensieri e visioni diverse, come ad esempio proprio sugli NPL, fra chi vuole il colpo di spugna della bad bank e chi invece si vuole muovere giustamente su una analisi della qualità dei crediti che consenta anche di individuare le responsabilità di chi ha concesso crediti senza garanzie. Una maggioranza dilaniata fra chi dice che, sostanzialmente, le cose vanno abbastanza bene e chi, responsabilmente, sottolinea come ci siano importanti emergenze da risolvere che richiedono risolutezza e decisione, oltre ad una grande capacità di confronto.
CIVICO10 HA SEMPRE SOSTENUTO LA NECESSITÀ DI ELEZIONI
Civico10 ha da tempo sottolineato come fosse necessario tornare al più presto dai cittadini per consentirgli di determinare un nuovo quadro politico ed i propri nuovi rappresentanti. E siamo quindi felici che l’apertura di questa crisi di Governo sia arrivata e che possa portare, pare, velocemente a elezioni.
IL TOTO COALIZIONI NON MI APPASSIONA
Ora tutti sono focalizzati sul toto coalizioni. Giocare al “chi va con chi” è lo sport nazionale in questo momento, ogni valutazione sulla bontà o meno di un movimento piuttosto che di un partito è basata sulle alleanze che fa anziché su ciò che propone, le stesse ipotesi di alleanza sono basate su simpatie o antipatie preconcette su singoli o partiti piuttosto che su valutazioni concrete sulle cose da fare e sul metodo da condividere.
Questo è veramente un paradosso che non riesco.
COSA SERVE NELLA PROSSIMA LEGISLATURA: COESIONE E NUOVO METODO
Non perderò quindi un minuto a parlare di tattiche mentre cercherò di sottolineare in maniera importante cosa bisogna fare, dal nostro punto di vista, nella prossima legislatura.
Provvedimenti importanti e riforme serie, che si basino sulla ammissione dell’esistenza di alcune emergenze che vanno risolte, evitando quindi un rassicurante “va tutto bene”, e che siano proposti da coalizioni con visioni comuni sulle cose da fare, evitando minestroni buoni solo a vincere le elezioni ma incapaci di risolvere alcunchè.
Una coalizione che imposti un metodo nuovo, basato sulla trasparenza rispetto alle decisioni prese e sul confronto continuo fra Governo e maggioranza, fra maggioranza e opposizione e fra maggioranza e cittadinanza perché, come diciamo spesso, il confronto arricchisce e migliora i provvedimenti e saper ascoltare ciò che arriva dall’opposizione o dalla cittadinanza non è una vergogna ma anzi una virtù.
I PRIMI MESI DI GOVERNO: POLITICHE DI BILANCIO E SVILUPPO ECONOMICO COME PRIORITÀ
C’è necessità, già nei primi giorni di Governo, di impostare una legge di risanamento e sviluppo, una vera manovra finanziaria che agisca su più aree contemporaneamente per dare un chiaro messaggio al Paese e a chi ci guarda da fuori.
Recuperare risorse a partire dalla necessità di agire sui crediti di imposta concessi alle banche e dal recupero, per quanto possibile, della monofase non pagata, due temi molto sentiti dalla cittadinanza su cui una politica seria deve cercare di agire; proseguendo poi con risparmi di spesa pubblica, tema su cui il Governo ha agito solo con palliativi non strutturali e che invece va ridotta con equilibrio, equità e progressività in tutti e 3 i suoi ambiti, cioè trasferimenti agli enti, stipendi e acquisti di beni e servizi; ed impostando strumenti di tassazione e di lotta all’evasione fiscale più efficaci che consentano di chiedere un contributo a chi ha più disponibilità di risorse. Agire, cioè, su più ambiti e con equilibrio.
Con queste risorse recuperate dobbiamo ripagare i debiti contratti dallo Stato, una brutta eredità di questo governo, e farlo al più presto, portare il bilancio in avanzo ed avere quindi le risorse per realizzare quelle politiche di sviluppo e investimento che costano ma che consentono di sostenere l’economia e la crescita delle imprese: ad esempio un intervento di riduzione delle imposte sulle imprese per dare un messaggio chiaro, investire fortemente sullo sviluppo della rete telefonica e Internet diventando un paese all’avanguardia in questo ambito, realizzare alcune infrastrutture che possono dare lavoro e ridurre in prospettiva la spesa (pensiamo ad esempio ad interventi in materia energetica e fognaria), dare incentivi e sostegni mirati a quelle imprese e a quei settori che vogliamo far crescere nel nostro Paese (penso alle start-up, al settore sanitario, alle imprese attive sul web, ecc…) evitando la logica degli interventi generalizzati che non portano risultati. E tanti altri interventi come ad esempio gli investimenti sulla formazione delle risorse umane nei settori che l’economia richiede e su cui siamo carenti, interventi di incentivazione della competitività del commercio anche attraverso la previsione di un paniere di beni a rotazione da offrire a prezzo agevolato, un piano di incentivi per la crescita di attività di servizio agli studenti in centro storico, per facilitarne la vita universitaria e post universitaria.
Vanno subito impostati poi altri interventi, questa volta a costo zero, sempre nella direzione dello sviluppo: un intervento di sburocratizzazione che si basi sulla costituzione dello Sportello Unico per le Imprese, sulla informatizzazione delle pratiche e sull’estensione dell’orario di apertura degli uffici per avvicinarsi alle esigenze di imprese e cittadini; poi la creazione di una Agenzia per lo Sviluppo per ricercare imprenditori e promuovere San Marino all’estero; un intervento sulle residenze che ci consenta di favorire la nascita anche di piccole imprese; la creazione di forme semplificate di impresa per consentire anche ai giovani con pochi capitali di poter inseguire il loro sogno; interventi sul sistema turistico, anche attraverso la creazione di una fidelity card che offra servizi ai turisti e ci dia le risorse per riqualificare la nostra offerta e favorire il turismo di sosta. E anche qui tanto altro.
Tutti temi che abbiamo proposto a più riprese e che intendiamo realizzare.
NEL MEDIO PERIODO: LE RIFORME STRUTTURALI DI PA, PENSIONI E LAVORO
Ma la prossima maggioranza dovrà anche affrontare responsabilmente le riforme strutturali, quelle non realizzate da questa maggioranza che, con l’unione dei grandi partiti doveva avere la strada spianata.
Non ho tempo di affrontarle nei dettagli ma credo che sia una priorità rivedere il meccanismo di funzionamento della Pubblica Amministrazione nella direzione di una sua managerializzazione, che preveda autonomia dei dirigenti nella gestione del proprio ufficio ed un processo di valutazione del loro operato fatta secondo parametri prestabiliti e logiche non politiche, che consenta quindi di premiare il merito a tutti i livelli.
Credo che sia una priorità riformare il sistema previdenziale con un meccanismo che sia sostenibile negli anni e che si autoaggiusti al variare dei parametri demografici, che garantisca a tutti un assegno sociale per vivere degnamente in vecchiaia e che garantisca una buona gestione del sistema a capitalizzazione.
Credo che sia una priorità una riforma del lavoro che si basi su concetti di flex-security, che dia maggiore facilità alle imprese nella gestione delle risorse umane ma che garantisca ammortizzatori sociali importanti a tutti i lavoratori involontariamente disoccupati, un sistema efficace di ricollocamento e norme che favoriscano l’occupazione di sammarinesi e residenti.
E così parimenti servono interventi sulla sanità, che va rivista e ripensata alla luce delle esigenze di oggi; servono politiche ambientali nuove ed una nuova visione della scuola, che deve avvicinarsi al mondo dell’impresa.
NPL E SISTEMA FINANZIARIO: IL GRANDE TEMA SULLO SFONDO
E sullo sfondo di tutto questo, come dicevo, il grande tema degli NPL, che rappresentano un grande rischio per il Paese e su cui la coalizione che governerà deve trovare una soluzione efficace, non pasticciata a causa delle divisioni esistenti. Riuscendo contemporaneamente a realizzare quanto deciso nell’ordine del giorno del Febbraio 2014 in materia di sviluppo del settore finanziario, che purtroppo è rimasto inattuato. Perché se siamo al quintultimo posto al mondo nell’indagine Doing Business per quanto riguarda il parametro “accesso al credito”, questa è una emergenza.
Questo è il nostro orizzonte ed il quadro su cui ci siamo mossi da mesi, concentrandoci sul metodo e sulle cose da realizzare, e su cui ci muoveremo per cercare di essere utili al Paese nella prossima legislatura.