Eccellenze e colleghi consiglieri,
CI LIBERIAMO DI UN GOVERNO INCAPACE DI AGIRE
finalmente l’aula affronta la crisi
politica che, da circa 1 mese, si è aperta nel nostro Paese. Incredibile averlo
fatto dopo così tanto tempo e così in là nell’ordine del giorno del Consiglio.
Ma tant’è.
Finalmente questo Paese riesce a liberarsi
di questo governo che era nato con la volontà di unire i più grandi partiti per
fare le riforme strutturali che servono al Paese ma che conclude la sua
avventura con un bilancio deludente. Alla voce riforme strutturali troviamo
soltanto quella fiscale, brutta o bella che venga ritenuta, e null’altro. È
stata una legislatura fatta di una ipertrofia legislativa e decretizia che ha
complicato la vita alle imprese e ai cittadini, cambiandone continuamente le
normative, introducendo continuamente nuovi obblighi e complicazioni, in una
logica assolutamente non accettabile. È stata la legislatura delle tante cose
pronte o presentate come imminenti ma che in realtà non sono mai arrivate; dell’assenza
di confronto e delle tante proposte dell’opposizione bocciate senza nemmeno
guardarle; del Governo che lavorava a compartimenti stagni e senza dialogo
nemmeno fra Segretari, tanto che ognuno portava i suoi provvedimenti scollegato
dagli altri e spesso non coordinati.
Un Governo che ci lascia un Pil fermo, una
disoccupazione preoccupante ed un bilancio in prospettiva molto in difficoltà
per effetto di problematiche strutturali non risolte, come ha onestamente
evidenziato il Segretario Capicchioni. Un Governo che, nonostante l’uscita
dalla black list, non è riuscito a rendere attrattivo il Paese, se non ad un
singolo investitore a cui abbiamo dato trattamenti ad hoc di tutti i tipi.
BENE QUINDI L’APERTURA DELLA CRISI PER EVITARE IMMOBILISMO
Ap ha aperto la crisi, prendendo atto di
una situazione che era diventata ingovernabile a causa di litigi e differenze
di visione insanabili. San Marino rischiava un anno e mezzo di totale
immobilismo, per colpa delle divisioni della maggioranza e dei litigi su ogni
cosa divenuti oramai palesi, e San Marino non poteva permetterselo, in un
momento in cui servono azioni concrete.
Mi fa sinceramente sorridere chi adesso si
scaglia contro questa scelta dicendo che bisognava risolvere i problemi del
bilancio e degli NPL, quando tutti sanno perfettamente che una maggioranza così
sfilacciata non avrebbe avuto alcuna possibilità di farcela. Anche perché preda
a pensieri e visioni diverse, come ad esempio proprio sugli NPL, fra chi vuole
il colpo di spugna della bad bank e chi invece si vuole muovere giustamente su
una analisi della qualità dei crediti che consenta anche di individuare le
responsabilità di chi ha concesso crediti senza garanzie. Una maggioranza
dilaniata fra chi dice che, sostanzialmente, le cose vanno abbastanza bene e
chi, responsabilmente, sottolinea come ci siano importanti emergenze da
risolvere che richiedono risolutezza e decisione, oltre ad una grande capacità
di confronto.
CIVICO10 HA SEMPRE SOSTENUTO LA NECESSITÀ DI ELEZIONI
Civico10 ha da tempo sottolineato come
fosse necessario tornare al più presto dai cittadini per consentirgli di
determinare un nuovo quadro politico ed i propri nuovi rappresentanti. E siamo
quindi felici che l’apertura di questa crisi di Governo sia arrivata e che possa
portare, pare, velocemente a elezioni.
IL TOTO COALIZIONI NON MI APPASSIONA
Ora tutti sono focalizzati sul toto
coalizioni. Giocare al “chi va con chi” è lo sport nazionale in questo momento,
ogni valutazione sulla bontà o meno di un movimento piuttosto che di un partito
è basata sulle alleanze che fa anziché su ciò che propone, le stesse ipotesi di
alleanza sono basate su simpatie o antipatie preconcette su singoli o partiti
piuttosto che su valutazioni concrete sulle cose da fare e sul metodo da condividere.
Questo è veramente un paradosso che non
riesco.
COSA SERVE NELLA PROSSIMA LEGISLATURA: COESIONE E NUOVO METODO
Non perderò quindi un minuto a parlare di
tattiche mentre cercherò di sottolineare in maniera importante cosa bisogna
fare, dal nostro punto di vista, nella prossima legislatura.
Provvedimenti importanti e riforme serie,
che si basino sulla ammissione dell’esistenza di alcune emergenze che vanno
risolte, evitando quindi un rassicurante “va tutto bene”, e che siano proposti
da coalizioni con visioni comuni sulle cose da fare, evitando minestroni buoni
solo a vincere le elezioni ma incapaci di risolvere alcunchè.
Una coalizione che imposti un metodo
nuovo, basato sulla trasparenza rispetto alle decisioni prese e sul confronto
continuo fra Governo e maggioranza, fra maggioranza e opposizione e fra
maggioranza e cittadinanza perché, come diciamo spesso, il confronto
arricchisce e migliora i provvedimenti e saper ascoltare ciò che arriva
dall’opposizione o dalla cittadinanza non è una vergogna ma anzi una virtù.
I PRIMI MESI DI GOVERNO: POLITICHE DI BILANCIO E SVILUPPO ECONOMICO
COME PRIORITÀ
C’è necessità, già nei primi giorni di
Governo, di impostare una legge di risanamento e sviluppo, una vera manovra
finanziaria che agisca su più aree contemporaneamente per dare un chiaro
messaggio al Paese e a chi ci guarda da fuori.
Recuperare risorse a partire dalla
necessità di agire sui crediti di imposta concessi alle banche e dal recupero,
per quanto possibile, della monofase non pagata, due temi molto sentiti dalla
cittadinanza su cui una politica seria deve cercare di agire; proseguendo poi
con risparmi di spesa pubblica, tema su cui il Governo ha agito solo con
palliativi non strutturali e che invece va ridotta con equilibrio, equità e
progressività in tutti e 3 i suoi ambiti, cioè trasferimenti agli enti,
stipendi e acquisti di beni e servizi; ed impostando strumenti di tassazione e
di lotta all’evasione fiscale più efficaci che consentano di chiedere un
contributo a chi ha più disponibilità di risorse. Agire, cioè, su più ambiti e
con equilibrio.
Con queste risorse recuperate dobbiamo
ripagare i debiti contratti dallo Stato, una brutta eredità di questo governo, e
farlo al più presto, portare il bilancio in avanzo ed avere quindi le risorse
per realizzare quelle politiche di sviluppo e investimento che costano ma che
consentono di sostenere l’economia e la crescita delle imprese: ad esempio un
intervento di riduzione delle imposte sulle imprese per dare un messaggio
chiaro, investire fortemente sullo sviluppo della rete telefonica e Internet
diventando un paese all’avanguardia in questo ambito, realizzare alcune infrastrutture
che possono dare lavoro e ridurre in prospettiva la spesa (pensiamo ad esempio
ad interventi in materia energetica e fognaria), dare incentivi e sostegni
mirati a quelle imprese e a quei settori che vogliamo far crescere nel nostro
Paese (penso alle start-up, al settore sanitario, alle imprese attive sul web,
ecc…) evitando la logica degli interventi generalizzati che non portano
risultati. E tanti altri interventi come ad esempio gli investimenti sulla
formazione delle risorse umane nei settori che l’economia richiede e su cui
siamo carenti, interventi di incentivazione della competitività del commercio
anche attraverso la previsione di un paniere di beni a rotazione da offrire a
prezzo agevolato, un piano di incentivi per la crescita di attività di servizio
agli studenti in centro storico, per facilitarne la vita universitaria e post
universitaria.
Vanno subito impostati poi altri
interventi, questa volta a costo zero, sempre nella direzione dello sviluppo: un
intervento di sburocratizzazione che si basi sulla costituzione dello Sportello
Unico per le Imprese, sulla informatizzazione delle pratiche e sull’estensione
dell’orario di apertura degli uffici per avvicinarsi alle esigenze di imprese e
cittadini; poi la creazione di una Agenzia per lo Sviluppo per ricercare
imprenditori e promuovere San Marino all’estero; un intervento sulle residenze
che ci consenta di favorire la nascita anche di piccole imprese; la creazione
di forme semplificate di impresa per consentire anche ai giovani con pochi capitali
di poter inseguire il loro sogno; interventi sul sistema turistico, anche
attraverso la creazione di una fidelity card che offra servizi ai turisti e ci
dia le risorse per riqualificare la nostra offerta e favorire il turismo di
sosta. E anche qui tanto altro.
Tutti temi che abbiamo proposto a più
riprese e che intendiamo realizzare.
NEL MEDIO PERIODO: LE RIFORME STRUTTURALI DI PA, PENSIONI E LAVORO
Ma la prossima maggioranza dovrà anche
affrontare responsabilmente le riforme strutturali, quelle non realizzate da
questa maggioranza che, con l’unione dei grandi partiti doveva avere la strada
spianata.
Non ho tempo di affrontarle nei dettagli
ma credo che sia una priorità rivedere il meccanismo di funzionamento della
Pubblica Amministrazione nella direzione di una sua managerializzazione, che
preveda autonomia dei dirigenti nella gestione del proprio ufficio ed un
processo di valutazione del loro operato fatta secondo parametri prestabiliti e
logiche non politiche, che consenta quindi di premiare il merito a tutti i livelli.
Credo che sia una priorità riformare il
sistema previdenziale con un meccanismo che sia sostenibile negli anni e che si
autoaggiusti al variare dei parametri demografici, che garantisca a tutti un
assegno sociale per vivere degnamente in vecchiaia e che garantisca una buona
gestione del sistema a capitalizzazione.
Credo che sia una priorità una riforma del
lavoro che si basi su concetti di flex-security, che dia maggiore facilità alle
imprese nella gestione delle risorse umane ma che garantisca ammortizzatori
sociali importanti a tutti i lavoratori involontariamente disoccupati, un
sistema efficace di ricollocamento e norme che favoriscano l’occupazione di
sammarinesi e residenti.
E così parimenti servono interventi sulla
sanità, che va rivista e ripensata alla luce delle esigenze di oggi; servono politiche
ambientali nuove ed una nuova visione della scuola, che deve avvicinarsi al
mondo dell’impresa.
NPL E SISTEMA FINANZIARIO: IL GRANDE TEMA SULLO SFONDO
E sullo sfondo di tutto questo, come
dicevo, il grande tema degli NPL, che rappresentano un grande rischio per il
Paese e su cui la coalizione che governerà deve trovare una soluzione efficace,
non pasticciata a causa delle divisioni esistenti. Riuscendo contemporaneamente
a realizzare quanto deciso nell’ordine del giorno del Febbraio 2014 in materia
di sviluppo del settore finanziario, che purtroppo è rimasto inattuato. Perché se
siamo al quintultimo posto al mondo nell’indagine Doing Business per quanto
riguarda il parametro “accesso al credito”, questa è una emergenza.
Questo è il nostro orizzonte ed il quadro
su cui ci siamo mossi da mesi, concentrandoci sul metodo e sulle cose da
realizzare, e su cui ci muoveremo per cercare di essere utili al Paese nella
prossima legislatura.