INTERVENTO COMMA COMUNICAZIONI su situazione politica, Carisp, sistema finanziario, Iss - 13_6_16



UN IMMOBILISMO INACCETTABILE IN QUESTO MOMENTO: È ORA DI STACCARE LA SPINA!
Sono preoccupato, Eccellenze, perché siamo in una fase di questa legislatura veramente paradossale: la maggioranza ha evidentemente esaurito la sua spinta propulsiva e la sua coesione, non è in grado di produrre niente se non una quantità industriale di annunci e si sta prendendo la responsabilità gravissima di tenere fermo il Paese e di obbligarlo alla stagnazione per mancanza di scelte politiche.
Mi chiedo: che senso ha rimanere attaccati con le unghie ad un governo, ad una maggioranza, ad una legislatura che non ha più niente da dare? Dove si litiga su tutto ed ognuno mira a conservare le sue rendite di posizione o il suo interesse di parte cercando magari anche di danneggiare l'alleato dandogli la colpa delle cose che non vanno? Dove il Governo, vedi ad esempio il caso Vivoli, si accusa reciprocamente sui giornali anzichè vedersi e parlarsi? Dove, al di là di qualche simpatica dichiarazione di chi pensa di poter portare in Consiglio riforme come quella del lavoro, dell'Iva o delle pensioni, tutti capiscono che non c'è più la coesione per far niente? Dove siamo alle prese con questi Consigli di fine legislatura senza niente di rilevante in odg?
Che senso ha, cari colleghi di maggioranza, obbligare il Paese ad 1 anno di totale blocco, che segue 3 anni di non grande attività peraltro, con tutti i dossier che ci sono aperti e che andrebbero risolti quanto prima con scelte coraggiose?
Non capite, cari colleghi di maggioranza, che vi state prendendo una responsabilità enorme verso il Paese per le vostre paure di parte? Non capite che, proseguendo in questa maniera, ci ritroveremo un bilancio devastante a cui far fronte in Dicembre perchè non ci sarà la possibilità di fare scelte reali di contenimento della spesa? E che questo significherà nuovi debiti sulle spalle dei cittadini? Non capite che, continuando a non scegliere, non potrà che crescere la disoccupazione, non potrà che peggiorare la situazione del sistema bancario, non potranno che andare sempre più in rosso i conti del sistema previdenziale, non potrà che essere sempre più difficile attirare imprese?
Con queste domande sospese termino questa introduzione, sperando che qualcuno in maggioranza abbia il buon senso di staccare la spina a questa agonia. Io sono convinto che stavolta il Paese saprebbe apprezzare questo gesto, che ci libererebbe da un immobilismo inaccettabile in questo momento.
CASSA DI RISPARMIO
Una maggioranza che non è più d’accordo su niente, e citerò alcuni casi cominciando dal tema Cassa di Risparmio ed in generale al sistema bancario e finanziario.
L'odg approvato dall'aula molti mesi fa su Cassa di Risparmio, e che conteneva impegni precisi sia sul fronte degli assetti proprietari che della Governance, è ancora lettera morta. Riguardo agli assetti proprietari, parliamo di piccoli aggiustamenti di quote dovute a operazioni specifiche ma ancora in nessun modo si è riconosciuto allo Stato l'ingente impegno finanziario messo in atto in questi anni per ricapitalizzare Carisp: la Fondazione ha ancora una quota di capitale sociale veramente esagerata rispetto a quanto "non" messo per i vari aumenti di capitale, e questo significa che lo Stato, un domani, avrà meno utili di quanto dovrebbe. Ma ancor più grave è la vicenda della governance: Cda e Direttore Generale sono ancora lì al loro posto nonostante quanto scritto dall'odg e quanto rilevato dall'ultimo report del Fondo Monetario, che ancora una volta solleva la necessità di cambiare le persone che dirigono l'istituto di credito immettendo esperienza e professionalità. Qui, in sostanza, per colpa delle diverse vedute della maggioranza, stiamo pregiudicando la ripresa del più importante istituto di credito del paese.
SISTEMA FINANZIARIO
Ma più in generale è il sistema finanziario a creare timore. Gli ultimi dati diffusi da Bcsm mostrano una raccolta pesantemente in calo ed attorno ai 6,7 miliardi e soprattutto un livello di sofferenze in crescita sopra il 20%, un livello che è costantemente in crescita. Il tutto mentre arriva la dolorosa notizia della messa in mobilità di alcuni dipendenti di Banca di San Marino.
La voluntary disclosure e altri provvedimenti esterni certamente creano difficoltà, ma i dati mostrano che la spiegazione non è certo tutta qui; il Governo è completamente immobile, incapace di dare linee di sviluppo al sistema finanziario e persino di attuare un ordine del giorno approvato a larga maggioranza dall'aula consigliare oramai nel Febbraio 2014.
Un altro importante documento rimasto lettera morta: siamo ancora lontani da un accesso pieno dei nostri istituti al mercato europeo e dalla possibilità di utilizzare i programmi di rifinanziamento della Bce; non si sa più nulla del memorandum con Banca d'Italia; non abbiamo informazioni sulla Centrale Rischi e sullo sviluppo di un settore IT in campo finanziario nè sull'esistenza di piattaforme domestiche per gestire il sistema dei pagamenti; non sono state minimamente potenziate le forme di garanzia per i risparmiatori nè sono state creati presidi concreti per ridurre o tendenzialmente azzerare i crediti d'imposta concessi alle banche (che anzi sono cresciuti); zero assoluto su programmi di formazione e sull'elaborazione di un progetto di rilancio ed anche sul tema della separazione fra banche di raccolta e banche di investimento.
Lettera morta, appunto. Incapacità di attuare anche ciò che è stato approvato. Ed intanto le cose peggiorano, mentre a noi mancano persino le informazioni. Bene l’audizione in Commissione Finanze dei vertici di Bcsm sul sistema finanziario e su Bcsm in generale, ma non basta questo a risolvere i problemi.
POLITICA ESTERA
Ma il Governo non dà più alcuna risposta nemmeno sul tema della politica estera. La vicenda Torre d’Avorio è ancora tutta lì, aperta, coi sammarinesi che ricevono ancora richieste di giustificazione di varie operazioni da parte italiana, nel silenzio degli uffici sammarinesi che, per l’inerzia del Governo, non sono stati messi in grado di aiutare i residenti in territorio. Nell’ultimo dibattito sembrava prossimo un incontro politico fra Italia e San Marino per risolvere una volta per tutte queste criticità e trovare protocolli operativi per evitare queste situazioni, ma al di là di un confronto fra Valentini e Gentiloni su altre questioni, nulla si è mosso. Il fallimento anche in politica estera è evidente.
ISS
Infine la vicenda Iss. Surreale, paradossale, con un Direttore Generale che, anzichè adoperarsi per risolvere i problemi, preferisce delegittimare pubblicamente un intero reparto, creando paura e timori prima di tutto nei pazienti. Un atto grave che sa di ritorsione verso chi, attraverso l'associazione dei medici ospedalieri, sta sottolineando giustamente le cose che non vanno nella struttura.
E poi, fatto ancor più grave, la lettera della Consulta Sociale e Sanitaria dove le componenti politiche e sociali, quindi il paese, hanno sottolineato una serie di incredibili mancanze del Direttore Generale, in termini di informazione, presenza e rispetto, e hanno chiesto una revisione della governance dell'Istituto un atto senza precedenti!
Il tutto mentre purtroppo i cittadini continuano a provare sulla loro pelle il peggioramento dei servizi e le difficoltà specialmente di alcuni reparti, di fronte ai quali anzichè un coordinamento nella direzione di una loro risoluzione sembra di vivere un tutti contro tutti inaccettabile.
Di fronte a questi fatti, sentire dire che non è un problema di persone fa sorridere perché siamo di fronte ad un Direttore Generale che è palesemente inadeguato al ruolo e ad un Segretario di Stato che continua a difenderlo e a non compiere gli atti di sua competenza, e mi riferisco all’odg di Luglio 2015 in materia sanitaria che è ancora completamente inattuato, anche questo!
Lasciare andare la sanità in questa maniera è inaccettabile. La governance dell’Iss deve essere cambiata al più presto, come primo passo; e successivamente è il Segretario che deve fare lo stesso passo e dimettersi per non aver fatto nulla di quanto dovuto.