UN IMMOBILISMO INACCETTABILE IN QUESTO MOMENTO: È ORA DI STACCARE
LA SPINA!
Sono preoccupato, Eccellenze, perché siamo
in una fase di questa legislatura veramente paradossale: la maggioranza ha
evidentemente esaurito la sua spinta propulsiva e la sua coesione, non è in
grado di produrre niente se non una quantità industriale di annunci e si sta
prendendo la responsabilità gravissima di tenere fermo il Paese e di obbligarlo
alla stagnazione per mancanza di scelte politiche.
Mi chiedo: che senso ha rimanere attaccati
con le unghie ad un governo, ad una maggioranza, ad una legislatura che non ha
più niente da dare? Dove si litiga su tutto ed ognuno mira a conservare le sue
rendite di posizione o il suo interesse di parte cercando magari anche di
danneggiare l'alleato dandogli la colpa delle cose che non vanno? Dove il
Governo, vedi ad esempio il caso Vivoli, si accusa reciprocamente sui giornali
anzichè vedersi e parlarsi? Dove, al di là di qualche simpatica dichiarazione
di chi pensa di poter portare in Consiglio riforme come quella del lavoro,
dell'Iva o delle pensioni, tutti capiscono che non c'è più la coesione per far
niente? Dove siamo alle prese con questi Consigli di fine legislatura senza
niente di rilevante in odg?
Che senso ha, cari colleghi di maggioranza,
obbligare il Paese ad 1 anno di totale blocco, che segue 3 anni di non grande
attività peraltro, con tutti i dossier che ci sono aperti e che andrebbero
risolti quanto prima con scelte coraggiose?
Non capite, cari colleghi di maggioranza,
che vi state prendendo una responsabilità enorme verso il Paese per le vostre
paure di parte? Non capite che, proseguendo in questa maniera, ci ritroveremo
un bilancio devastante a cui far fronte in Dicembre perchè non ci sarà la
possibilità di fare scelte reali di contenimento della spesa? E che questo
significherà nuovi debiti sulle spalle dei cittadini? Non capite che,
continuando a non scegliere, non potrà che crescere la disoccupazione, non
potrà che peggiorare la situazione del sistema bancario, non potranno che
andare sempre più in rosso i conti del sistema previdenziale, non potrà che
essere sempre più difficile attirare imprese?
Con queste domande sospese termino questa
introduzione, sperando che qualcuno in maggioranza abbia il buon senso di
staccare la spina a questa agonia. Io sono convinto che stavolta il Paese
saprebbe apprezzare questo gesto, che ci libererebbe da un immobilismo
inaccettabile in questo momento.
CASSA DI RISPARMIO
Una maggioranza che non è più d’accordo su
niente, e citerò alcuni casi cominciando dal tema Cassa di Risparmio ed in
generale al sistema bancario e finanziario.
L'odg approvato dall'aula molti mesi fa su
Cassa di Risparmio, e che conteneva impegni precisi sia sul fronte degli
assetti proprietari che della Governance, è ancora lettera morta. Riguardo agli
assetti proprietari, parliamo di piccoli aggiustamenti di quote dovute a
operazioni specifiche ma ancora in nessun modo si è riconosciuto allo Stato
l'ingente impegno finanziario messo in atto in questi anni per ricapitalizzare
Carisp: la Fondazione ha ancora una quota di capitale sociale veramente
esagerata rispetto a quanto "non" messo per i vari aumenti di
capitale, e questo significa che lo Stato, un domani, avrà meno utili di quanto
dovrebbe. Ma ancor più grave è la vicenda della governance: Cda e Direttore
Generale sono ancora lì al loro posto nonostante quanto scritto dall'odg e
quanto rilevato dall'ultimo report del Fondo Monetario, che ancora una volta
solleva la necessità di cambiare le persone che dirigono l'istituto di credito
immettendo esperienza e professionalità. Qui, in sostanza, per colpa delle
diverse vedute della maggioranza, stiamo pregiudicando la ripresa del più
importante istituto di credito del paese.
SISTEMA FINANZIARIO
Ma più in generale è il sistema
finanziario a creare timore. Gli ultimi dati diffusi da Bcsm mostrano una
raccolta pesantemente in calo ed attorno ai 6,7 miliardi e soprattutto un
livello di sofferenze in crescita sopra il 20%, un livello che è costantemente
in crescita. Il tutto mentre arriva la dolorosa notizia della messa in mobilità
di alcuni dipendenti di Banca di San Marino.
La voluntary disclosure e altri
provvedimenti esterni certamente creano difficoltà, ma i dati mostrano che la
spiegazione non è certo tutta qui; il Governo è completamente immobile,
incapace di dare linee di sviluppo al sistema finanziario e persino di attuare
un ordine del giorno approvato a larga maggioranza dall'aula consigliare oramai
nel Febbraio 2014.
Un altro importante documento rimasto
lettera morta: siamo ancora lontani da un accesso pieno dei nostri istituti al
mercato europeo e dalla possibilità di utilizzare i programmi di
rifinanziamento della Bce; non si sa più nulla del memorandum con Banca
d'Italia; non abbiamo informazioni sulla Centrale Rischi e sullo sviluppo di un
settore IT in campo finanziario nè sull'esistenza di piattaforme domestiche per
gestire il sistema dei pagamenti; non sono state minimamente potenziate le
forme di garanzia per i risparmiatori nè sono state creati presidi concreti per
ridurre o tendenzialmente azzerare i crediti d'imposta concessi alle banche
(che anzi sono cresciuti); zero assoluto su programmi di formazione e
sull'elaborazione di un progetto di rilancio ed anche sul tema della
separazione fra banche di raccolta e banche di investimento.
Lettera morta, appunto. Incapacità di
attuare anche ciò che è stato approvato. Ed intanto le cose peggiorano, mentre
a noi mancano persino le informazioni. Bene l’audizione in Commissione Finanze
dei vertici di Bcsm sul sistema finanziario e su Bcsm in generale, ma non basta
questo a risolvere i problemi.
POLITICA ESTERA
Ma il Governo non dà più alcuna risposta
nemmeno sul tema della politica estera. La vicenda Torre d’Avorio è ancora
tutta lì, aperta, coi sammarinesi che ricevono ancora richieste di
giustificazione di varie operazioni da parte italiana, nel silenzio degli
uffici sammarinesi che, per l’inerzia del Governo, non sono stati messi in
grado di aiutare i residenti in territorio. Nell’ultimo dibattito sembrava
prossimo un incontro politico fra Italia e San Marino per risolvere una volta
per tutte queste criticità e trovare protocolli operativi per evitare queste
situazioni, ma al di là di un confronto fra Valentini e Gentiloni su altre
questioni, nulla si è mosso. Il fallimento anche in politica estera è evidente.
ISS
Infine la vicenda Iss. Surreale,
paradossale, con un Direttore Generale che, anzichè adoperarsi per risolvere i
problemi, preferisce delegittimare pubblicamente un intero reparto, creando
paura e timori prima di tutto nei pazienti. Un atto grave che sa di ritorsione
verso chi, attraverso l'associazione dei medici ospedalieri, sta sottolineando
giustamente le cose che non vanno nella struttura.
E poi, fatto ancor più grave, la lettera
della Consulta Sociale e Sanitaria dove le componenti politiche e sociali,
quindi il paese, hanno sottolineato una serie di incredibili mancanze del
Direttore Generale, in termini di informazione, presenza e rispetto, e hanno
chiesto una revisione della governance dell'Istituto un atto senza precedenti!
Il tutto mentre purtroppo i cittadini
continuano a provare sulla loro pelle il peggioramento dei servizi e le
difficoltà specialmente di alcuni reparti, di fronte ai quali anzichè un
coordinamento nella direzione di una loro risoluzione sembra di vivere un tutti
contro tutti inaccettabile.
Di fronte a questi fatti, sentire dire che
non è un problema di persone fa sorridere perché siamo di fronte ad un
Direttore Generale che è palesemente inadeguato al ruolo e ad un Segretario di
Stato che continua a difenderlo e a non compiere gli atti di sua competenza, e
mi riferisco all’odg di Luglio 2015 in materia sanitaria che è ancora
completamente inattuato, anche questo!
Lasciare andare la sanità in questa
maniera è inaccettabile. La governance dell’Iss deve essere cambiata al più
presto, come primo passo; e successivamente è il Segretario che deve fare lo
stesso passo e dimettersi per non aver fatto nulla di quanto dovuto.