INTERVENTO COMMA COMUNICAZIONI SU ACCORDO UE, CARISP , MEDICI - 26_4_16






Eccellenze e colleghi consiglieri,
sono 3 le comunicazioni che intendo fare in questo comma.
La prima questione su cui mi voglio focalizzare, e che abbiamo riassunto in un odg che presentiamo, riguarda l'Accordo di associazione con l’Unione Europea e i suoi contenuti. Accordo che, lo ribadiamo, rappresenta un passaggio estremamente importante per la Repubblica e va affrontato con la massima attenzione e condivisione, anche coi cittadini. Che purtroppo, lo devo rilevare, finora manca: pochissimi sanno il percorso che stiamo facendo, meno ancora ne conoscono i contenuti, compreso questo Parlamento, paradossalmente, che viene informato solo saltuariamente sullo stato dell’arte. Su questo il Governo dovrebbe fare moltissimo di più, essendo quello della pubblicità un punto centrale dell’odg approvato, se non erro, nel Gennaio 2015 nell’ultimo dibattito fatto.
Come è stato detto recentemente in Commissione Esteri, a breve dovrebbe arrivare dall'UE una proposta per quanto riguarda la parte istituzionale dell'accordo, vale a dire le regole di funzionamento dell'accordo, di recepimento delle direttive e decisioni Ue, di risoluzione delle controversie, di salvaguardia delle specificità dei piccoli Stati, ecc...una proposta che, riteniamo, dovrà essere discussa in Consiglio non appena giungerà, in modo che possa essere compiutamente analizzata non solo in sede governativa ma anche in sede parlamentare.
Ma fatto questo, crediamo necessario affrontare quanto prima, a beneficio soprattutto di chi sta seguendo la trattativa in sede politica e tecnica, la questione di cosa San Marino vuole chiedere all'UE in termini di deroghe o trattamenti chiamiamoli "di favore", a tutela del proprio buon funzionamento interno. Si dice spesso che l'UE sarebbe sensibile e consapevole delle problematiche dei Piccoli Stati ma siccome difficilmente potremo ottenere tutto quello che ci servirebbe, è bene ragionare per priorità ed individuarle.
Con questo odg che presentiamo, quindi, chiediamo che il Consiglio dibatta su queste priorità in termini di deroghe da ottenere. Noi ne abbiamo identificate alcune che secondo noi sono centrali. Sicuramente le deroghe sulla libera circolazione delle persone, in termini di controllo ai permessi di lavoro e residenza: qui lo strumento delle quote, già utilizzato da altri Paesi, potrebbe essere interessante, ma bisogna decidere. Poi il tema della libera circolazione delle merci, il superamento del T2 e la gestione autonoma delle dogane: vogliamo recuperarla o meno? Possiamo sopportarne i costi o no? Domande a cui rispondere, così come occorre capire sul tema della libera circolazione dei servizi fino a dove ci possiamo spingere, in particolare riguardo ai servizi strategici (es: le Telecomunicazioni) e ai monopoli naturali (utenze pubbliche per intenderci).
Infine un grande tema su cui stiamo parlando poco: la sovranità fiscale. Il dibattito su questo è molto caldo anche in questi giorni, relativamente all'Iva sammarinese e alle sue aliquote. Qualcuno dice giustamente che la leva fiscale è una delle poche armi di competitività che ci sono rimaste ma, allo stesso tempo, si fa notare che l'UE dovrà esprimersi sulle aliquote che saranno fissate e dovrà valutare se sono "eurocompatibili", diciamo così; il tutto mentre pare che nel recente incontro ad Andorra fra le delegazioni delle Commissioni Esteri, siano stati proprio gli andorrani a dire che le aliquote IVA, da loro recentemente introdotte, non sono state ritenute adeguate dall'UE perchè troppo basse e quindi distorsive della concorrenza. La stessa questione vale ovviamente anche per le imposte dirette, e quindi la possibilità di ridurre le imposte per persone fisiche o imprese.
Cosa vogliamo dire all'UE su questo? Siamo disponibili ad accettare limiti alla nostra sovranità fiscale oppure vogliamo che questa sia una delle principali deroghe da richiedere? Cosa ne pensa il Consiglio su questo? Se noi domani volessimo portare la tassazione sulle imprese al 10%, vorremmo che qualcuno ci dicesse di non farlo?
L’odg è assolutamente aperto, sia sui temi individuati sia sulla forma. È un contributo che intendiamo dare su un tema fondamentale per noi, a cui dobbiamo approcciarci con piena cognizione di causa e sapendo bene cosa ci serve ottenere nella trattativa. Su questo chiediamo che il Consiglio dibatta e prenda delle decisioni, in modo che chi segue la trattativa a livello politico e tecnico sappia come comportarsi. Penso che tanti consiglieri possano condividere questa necessità

La seconda comunicazione che mi sento di fare riguarda la vicenda Cassa di Risparmio.
Bene ha fatto il coordinatore Renzi a riportare in auge il tema, qualche giorno fa eravamo stati noi con un comunicato stampa a fare la stessa cosa, ricordando gli impegni presi dalla maggioranza con l’ordine del giorno approvato qualche mese fa e ancora completamente inattuato.
Ma anche qui tutto tace, a parte le prese di posizione. La ridefinizione dell’assetto proprietario, che doveva consentire allo Stato di ottenere una quota del capitale sociale adeguata allo sforzo fatto in questi anni e che doveva essere posta in essere entro Marzo, si è persa nelle nebbie. La ristrutturazione della governance, che dovrebbe avvenire in sede di approvazione del bilancio, temiamo farà la stessa fine.
Intanto, sembra che sia stata nominata Amministratore Delegato una persona molto vicina all’attuale Direttore Generale, che peraltro ha mantenuto il suo ruolo nonostante un rinvio a giudizio per riciclaggio sulla testa. Si sono perse le tracce dell’aumento di capitale, ora è stata fatta una emissione obbligazionaria di 40 milioni che dovrebbe servire a questo scopo ma non sappiamo come è andata, chi l’ha sottoscritta, nulla.
Denunciamo in questa sede, ancora una volta, come alle parole non seguano i fatti. Su quell’ordine del giorno c’era stata una apertura di credito anche da parte nostra perché, obiettivamente, i contenuti e le volontà erano buone. Il problema è che non è stato minimamente posto in essere perché il feudo democristiano deve rimanere saldo e quindi, superata la burrasca politica del momento, tutto è finito nel dimenticatoio.
Una situazione veramente inaccettabile, e ci auguriamo che entro breve chi vuole giustamente una discontinuità forte nella gestione tragga le dovute conseguenze.

L’ultima comunicazione riguarda la vicenda dei medici, una vicenda certamente antipatica, fermo restando il diritto della stampa a pubblicare notizie di interesse generale di cui venga in possesso, perché non è mai positivo vedere pubblicate pari pari conversazioni di natura privata, fatte coi toni accesi e a volte di sfogo di una conversazione privata fra persone evidentemente deluse per la mancanza di risposte a problemi evidenziati da molto tempo.
Paradossalmente, in questo modo, sono i medici a passare da colpevoli di chissà quali volontà di blocco dei servizi o di insurrezione generale mentre a passare da vittima è chi invece i problemi avrebbe il compito di risolverli ma che, a parte qualche intervista rassicurante e qualche conferenza stampa, non sta facendo nulla. Vale a dire il Segretario Mussoni e, per riflesso, il Comitato Esecutivo.
L'ordine del giorno del Luglio 2015, che conteneva una serie di interessanti indicazioni per risolvere le problematiche del corpo medico e dare funzionalità, efficacia e competenza alla nostra sanità, giace completamente inattuato, nonostante sia stato riconfermato anche nella scorsa seduta, dopo un dibattito che ha visto ancora una volta la maggioranza a protezione dell'establishment politico e tecnico dell'Iss. Si parlava di selezione per concorsi, di formazione obbligatoria, di valutazione delle prestazioni e ridefinizione della retribuzione legata a questa valutazione, e tante altre questioni: ma tutto tace, come si diceva.
Purtroppo, mentre la maggioranza se la canta e se la suona e preferisce anteporre i suoi equilibri politici alla funzionalità del servizio, le cose peggiorano, i problemi restano aperti, i professionisti se ne vanno o, se restano, sono sempre più frustrati per condizioni di lavoro non soddisfacenti. Non so come pensate che la sanità possa migliorare in queste condizioni.
Del resto questa maggioranza e questa legislatura ci hanno abituato all'immobilismo, al rinvio dei problemi e al posticipare continuamente le soluzioni. La questione sanitaria non fa eccezione ed il sentimento dei medici, che emerge nelle conversazioni private che sono state carpite, sta lì a dimostrarlo.