INTERVENTO SUL BILANCIO 2016 seconda lettura - 14_12_15


Eccellenze e colleghi consiglieri,
UN BILANCIO DI FINE LEGISLATURA, SENZA SCELTE POLITICHE
sembra non esserci molto da commentare di fronte ad un bilancio di questo tipo. Un bilancio evidentemente di fine legislatura. Senza scelte reali, quasi da ordinaria amministrazione, quel periodo in cui non si possono fare scelte politiche.
Non ci sono nè soldi nè scelte politiche o modifiche normative che possano cambiare qualcosa su ciò che serve al Paese: sviluppo, lavoro, welfare, politiche energetiche e ambientali, sicurezza e ordine pubblico, sanità. Nella marea di emendamenti dell'ultima ora, che di solito stravolgono la finanziaria, stavolta non c'è nulla di incisivo: meglio così, verrebbe da dire, visto che di solito in questi casi scatta l'assalto alla diligenza, dove ognuno cerca di mettere qualcosa per sè o per i suoi interessi particolari da difendere. Ma è triste pensare che di fronte alla situazione del Paese arrivi una finanziaria del genere.
UN QUADRO DI FINANZA PUBBLICA DEVASTANTE, ANCHE IN VISTA DELLE PROSSIME SFIDE
Vi era un deficit previsto di 16 milioni, ora ridotto grazie all'ennesima manovra straordinaria. Negli anni scorsi erano stati i prepensionamenti, il taglio degli investimenti e il condono fiscale, quest'anno il prelievo dei libretti al portatore non ancora regolarizzati o convertiti. Più qualche altro interventino qua e là, tra cui l'aumento della tassa sui servizi, la più evasa della storia. Nulla di più aleatorio potrebbe esistere, e non vedo cosa ci sia da esultare di fronte a politiche di così corto respiro.
Il tutto nel quadro di una spesa che, dice la relazione del Segretario, aumenta di 1,7% rispetto ad assestamento e di oltre il 10% sulle previsioni iniziali. Con una spesa corrente ancora altissima rispetto al totale delle spese. E con una riforma delle pensioni che tarda ad arrivare a parte le solite chiacchiere, mentre aumenta di 17 milioni il trasferimento al fondo pensioni lavoratori dipendenti per farlo stare in piedi.
MA PER IL GOVERNO NON IMPORTA, CI PENSERANNO I PROSSIMI GOVERNI
Ma che importa? Tanto di una spesa fuori controllo e di un sistema previdenziale insostenibile dovrà farsene carico chi verrà dopo, che dovrà gestire una situazione di un Paese fortemente indebitato già oggi, alle prese poi con una crisi di liquidità che il Governo ha deciso di coprire con altri debiti (14 milioni) e con un prelievo della liquidità degli Enti pubblici (per la serie, raschiamo il fondo del barile) e alle prese anche e con una drammatica riduzione delle entrate possibili per il futuro, a causa dell'immenso credito di imposta concesso alle banche e di tutte le defiscalizzazioni perenni che in questi anni son state concesse.
Debiti già esistenti, altri debiti per fronteggiare la crisi di liquidità, politiche che hanno ridotto le entrate in prospettiva e un sistema pensionistico insostenibile. E non lo diciamo noi, ma la Commissione di Controllo per la Finanza Pubblica, come ha detto il mio collega Santi.
Questo è il quadro che questo Governo lascia ai prossimi che verranno, e che dovranno gestire un quadro difficilissimo di finanza pubblica e rendersi impopolari, probabilmente, mentre oggi il Governo si fa bello su una marea di chiacchiere.
Di fronte a questo quadro desolante la scelta che abbiamo fatto è stata quella, come sempre, di fare delle proposte per dare una logica e qualche contenuto a questo bilancio.
IL GROSSO DELLE NOSTRE PROPOSTE È PER LO SVILUPPO
Come facciamo da 3 anni a questa parte, la parte più consistente dei nostri emendamenti riguarda una serie di politiche di sviluppo. Perchè senza sviluppo non c'è lavoro e non ci sono entrate. E a chi dice che per inserire queste norme ci vogliono leggi specifiche, rispondo che il Paese non può permettersi di perdere altro tempo dietro ai vostri rituali, dobbiamo agire ora, abbiamo perso troppo tempo.
Ovviamente nulla è immutabile e tutto è emendabile, ma quello che non si può accettare è l'immobilismo e l'attesa.
SPORTELLO UNICO, AGENZIA PER LO SVILUPPO, RESIDENZA SEMPLIFICATA
  1. E allora proponiamo di introdurre velocemente nel nostro sistema lo Sportello Unico per le Imprese, come unico punto di contatto fra Pa e imprese nello svolgimento di pratiche e atti amministrativi: un grande elemento di competitività per il Paese perchè ridurrebbe drasticamente burocrazia e perdite di tempo per le imprese. Una esigenza che tanti imprenditori ci hanno manifestato.
  2. Proponiamo di inserire velocemente nel nostro Paese una vera Agenzia per lo Sviluppo, con dipendenti dinamici, giovani, con conoscenza delle lingue e pagati anche in base agli investimenti portati in Repubblica: è fondamentale per andare a cercare investitori seri all'estero e supportarli al loro arrivo in territorio.
  3. Proponiamo di creare rapidamente una sorta di "residenza semplificata", come tanti Paesi hanno, accanto a quella standard prevista nella legge sullo sviluppo e nella legge sulle residenze. Una forma di residenza per i piccoli imprenditori, che assumano almeno 2 dipendenti di cui 1 sammarinese, senza welfare gratuito ma con la grande opportunità di usufruire della nostra bassa fiscalità e della nostra snellezza. Potremmo attirare molta nuova imprenditoria in tempi brevi.
SAN MARINO DIGITALE, FORMAZIONE, PRESTITO SULLA FIDUCIA
  1. Proponiamo di emettere un Decreto Delegato per creare una vera "San Marino Digitale", che consenta di incrementare fortissimamente l'utilizzo dell'informatica nei rapporti fra utenza e PA e fra uffici della PA, ma anche di aumentare l'alfabetizzazione informatica della popolazione sammarinese. Ci sono Paesi che sono all'avanguardia anche e soprattutto perchè fanno tutto online, perchè non lo possiamo fare anche noi? Perchè non basta una Agenzia, servono politiche concrete.
  2. Un altro tassello fondamentale è la formazione, specie quella all'estero ad alto livello. Qui proponiamo la creazione di un fondo ad hoc, pubblico, per istruire 15 neolaureati all'anno in primarie università straniere, prevedendone, se possibile, un ritorno in territorio al termine del percorso.
  3. Infine, sempre su questa falsariga, il prestito sulla fiducia per gli studenti, da far crescere negli importi e nelle modalità di fruizione. Anche questo può servire a finanziare la formazione ad alti livelli, anche qui con modalità di restituzione agevolanti per chi torna in territorio a spendere la sua professionalità.
SMAC CARD TURISTICA, PRODOTTI COMMERCIALI A PREZZO AGEVOLATO
  1. Per il turismo proponiamo una ambiziosissima politica di ristrutturazione dell'offerta, basata sulle rievocazioni della nostra storia e dei suoi vari passaggi: un qualcosa di unico che dobbiamo rendere fruibile tutti i giorni, almeno d'estate, ai turisti, creando rappresentazioni quotidiane di alto livello. Poi sentieri, mostre, visite guidate ai nostri migliori siti, audiogiude e applicazioni: tutto per rendere unica la visita a San Marino e creare un turismo di sosta. Tutto finanziato con una apposita card da vendere in appositi luoghi ai turisti che, per come l'abbiamo concepita, può far entrare dai 3 ai 7 milioni all'anno da investire su questa riqualificazione della nostra offerta.
  2. Per il commercio proponiamo, come facciamo da 3 anni, la creazione di un paniere di beni a rotazione ogni 6 mesi, su cui applicare un prezzo agevolato al cliente, legato alla monofase gravante su quel bene stesso. Abbiamo bisogno di recuperare competitività nei prezzi e in questo modo lo possiamo fare. Naturalmente tutto andrà legato a politiche di marketing adeguate.
APPALTI, SERVIZI IN CENTRO STORICO, PART-TIME IMPRENDITORIALE
  1. Ma non basta. Proponiamo anche, in attesa di una più compiuta riforma degli appalti, di introdurre una serie di criteri per favorire la rotazione delle assegnazioni e dare opportunità di lavoro anche a piccole imprese. Cose concrete che si possono fare subito in questa fase di difficoltà.
  2. Prevediamo alcune forme di incentivazione specifiche per la nascita di attività in centro storico nei settori dei servizi di supporto agli studenti, dell'enogastronomia e dell'artigianato locale: settori interessanti, che possono dare, assieme alla riqualificazione dell'offerta turistica di cui parlavo prima, un nuovo volto al Centro Storico.
  3. Suggeriamo interventi per introdurre nuove norme sul part-time imprenditoriale, a completamento di quelle già esistenti, prevedendo in particolare alcune forme specifiche di aiuto e sostegno per le imprese nascenti, fin tanto che duri il periodo di part-time ed al fine di favorirne l'insediamento. Questa è una norma in cui crediamo e che vogliamo potenziare.
NORME PER FAVORIRE L'ASSUNZIONE DI SAMMARINESI E RESIDENTI
Infine norme fiscali e contributive per favorire il lavoro di sammarinesi e residenti. In particolare la previsioni di sgravi fiscali legati alla percentuale di lavoratori sammarinesi o residenti assunti alle dipendenze di una azienda, allo scopo di premiare chi investe sul lavoro interno, e di un leggero aggravio contributivo per le imprese che assumono frontalieri quando non sia necessario. In questa fase crediamo necessario sostenere anche con questo genere di politiche il lavoro interno, rendendolo più conveniente per l'impresa.
PROGETTO DI SVILUPPO MA ANCHE SOCIALE
Questi sono i contenuti salienti del nostro progetto di sviluppo, che accompagniamo con emendamenti di carattere sociale, in particolare la riproposizione del reddito minimo garantito e del lavoro minimo di cittadinanza come strumenti utili per garantire un reddito ma anche e soprattutto politiche di ricollocamento e formazione ai disoccupati senza ammortizzatori. Fondamentale per un Paese civile.
Suggeriamo come sempre anche alcune proposte per reperire risorse, come facciamo sempre, perchè altrimenti sarebbero proposte al vento.
Credo sia un approccio costruttivo e onesto, il nostro, senza demagogia. Temo che i nostri emendamenti saranno respinti come al solito, ma noi abbiamo le idee chiare e anche stavolta le mettiamo a disposizione.