Eccellenze
e colleghi consiglieri,
IMPORTA
CIÒ CHE ARZILLI FA COME SEGRETARIO NELLO SVOLGERE IL SUO RUOLO
A me
non interessa quante quote ha o non ha in azienda, se è negligente o
attento nel controllare l'amministratore della società, quando è
entrata o non è entrata la giornalista in azienda, cosa ha chiesto o
non ha chiesto. Dal mio punto di vista, e lo dico chiaro, il problema
non è che cosa fa o non fa Arzilli Marco nella sua azienda, fermo
restando che faccia cose legali e fino a prova contraria è così.
Il
problema è cosa fa Marco Arzilli come Segretario di Stato. Questo è
quello che ci deve interessare. E da cui il Segretario non dovrebbe
sfuggire nel suo intervento, non dovrebbe divagare.
DIMISSIONI
PER MANCANZA DI IMPARZIALITÀ E DISPARITÀ DI TRATTAMENTO
Abbiamo
presentato la mozione di sfiducia perchè lo riteniamo doveroso di
fronte ad un caso, secondo noi, di disparità di trattamento e di
mancanza di imparzialità nello svolgimento del proprio ruolo.
Qualcuno
ha detto, nel dibattito precedente, che il Segretario si dovrebbe
dimettere perchè non ha raggiunto risultati e perchè in 8 anni di
Segreteria non è minimamente riuscito a invertire la rotta di una
crisi che ancora, purtroppo, morde il freno. Io ovviamente concordo
ma questo è un tema di carattere politico, che spetterà agli
elettori giudicare.
Qui
c'è invece, come dicevo, un caso legato ad un metodo non imparziale
di svolgere il proprio ruolo, non al di sopra delle parti, e la
questione cambia.
In
questo caso, secondo noi, siamo in presenza di una situazione analoga
ad una già accaduta in passato, per le modalità con cui è venuta
fuori la questione: attraverso una trasmissione televisiva. Ma, in
verità, ci sono una miriade di casi analoghi in questi anni, di
società che hanno leso l'onore e il prestigio della Repubblica
attraverso la loro operatività e i loro atti, e che son state
revocate per questa ragione senza tante remore.
NEL
CASO PRECEDENTE LA MAGISTRATURA ARCHIVIÒ MA CI FU COMUNQUE LA
REVOCA. PERCHÈ QUI NO?
Nel
precedente caso emerso da un servizio televisivo, il Governo, e il
Segretario in primis, fece subito un esposto in Tribunale per
appurare l'identità dell'intervistato, che non si sapeva. Appena lo
si è saputo, nonostante il Tribunale avesse archiviato il
procedimento quindi nonostante l'assenza di elementi di rilevanza
penale, si è proceduto alla revoca della società. Non è stato
quindi il profilo penale a motivare la revoca in quella circostanza,
ma la sola conoscenza di chi era stato a compiere quegli atti.
È un
aspetto fondamentale della vicenda: pur in assenza di questioni di
rilevanza penale, la società fu revocata appena si seppe l'identità
del suo amministratore.
Qui,
come dicevo, si sa già chi è stato il protagonista e la società
coinvolta ed è indiscutibile la lesione dell'onore e del prestigio
della Repubblica. Ci sono tutti gli estremi per procedere alla revoca
della società, o come minimo alla sospensione della stessa, ma non
si è fatto. Si è rivolto al Tribunale, non si sa bene per cosa,
visto che la rilevanza penale o meno dei comportamenti non incide
nella scelta.
DISCREZIONALITÀ
DEL CONGRESSO È UN PROBLEMA SERIO MA FINCHÈ C'È VA USATA IN MODO
IMPARZIALE
Qui
sta il problema, gravissimo a livello politico. Io penso, e l'ho
detto più volte, che la discrezionalità del Congresso nella revoca
delle società e la genericità delle motivazioni (lesione dell'onore
e del prestigio della Repubblica, vaghissimo) sia qualcosa che non ci
fa onore e che andrebbe tolto. Ma oggi c'è, e va usato per tutti
nella stessa maniera. Con imparzialità.
Qui,
come ho cercato di spiegare per le motivazioni sopra, questa
imparzialità non la vedo e quindi politicamente Segretario lei non
si è comportato correttamente. E siccome lei è Segretario di Stato
e deve comportarsi con tutti nello stesso modo, per questa ragione,
secondo me, dovrebbe dimettersi.
UN
ATTO FORTE AVREBBE CONSENTITO DI FARE UN FIGURONE; ORA INVECE LA
CREDIBILITÀ È ANDATA A FARSI BENEDIRE
Dal
mio punto di vista lei aveva occasione di fare un figurone davanti
all'opinione pubblica. Revocare la società o quantomeno sospenderla
e dire: “l'opera di pulizia che ho intrapreso non guarda in faccia
a nessuno, nemmeno quando a sbagliare è mio padre”. A testa
altissima avrebbe messo a tacere ogni voce e ogni accusa più o meno
inventata.
Non lo
ha fatto e questo dà un segnale negativo alla cittadinanza che
toglie fiducia e credibilità in una azione che invece va portata
avanti con estrema energia.
Con
che faccia e con che credibilità lei potrà andare, da oggi in
avanti, a revocare società che lederanno l'onore e il prestigio
della Repubblica? A chi le dirà “eh lui revoca le società a
destra e a manca ma la sua società non l'ha toccata”, con che
credibilità potrà rispondere? Non capisce che da oggi in avanti
questa obiezione potrà essere fatta da chiunque e l'azione di
pulizia rischia di subire un contraccolpo pesantissimo in termini di
credibilità?
DIMISSIONI
DATE AL MOVIMENTO NON SONO STATE UN BELLO SPETTACOLO
C'è
un altro aspetto, più formale ma altrettanto importante. Dal mio
punto di vista la scena delle dimissioni date al proprio movimento
non è stata edificante. Qualcuno la chiama “messa a disposizione
del mandato” e dice che in realtà Arzilli non si è mai dimesso,
mentre altri dello stesso movimento dicono che in realtà si è
dimesso. Io non ci capisco più niente ma penso che non sia un
comportamento degno di chi vuole avere rispetto delle istituzioni.
Le
dimissioni vanno date, e possibilmente confermate, nelle forme e
nelle modalità previste dall'ordinamento o quantomeno vanno discusse
in un comma apposito in Consiglio, che è l'organo che ha dato la
fiducia al Segretario (non l'Assemblea di Noi Sammarinesi).
LA
MANCANZA DI IMPARZIALITÀ GIUSTIFICA AMPIAMENTE LE DIMISSIONI
Abbiamo
dovuto procedere noi con la mozione di sfiducia per portare questa
discussione e queste motivazioni in seduta pubblica, facendo sentire
ai cittadini questi punti di vista in modo che possano farsi un'idea
di quanto successo. Come avviene in una democrazia matura.
Dove i
Segretari si dovrebbero dimettere quando si dimostrano non
imparziali. Speriamo che prima o poi succeda anche qui.