INTERVENTO MOZIONE DI SFIDUCIA ARZILLI - 10_12_15


Eccellenze e colleghi consiglieri,
IMPORTA CIÒ CHE ARZILLI FA COME SEGRETARIO NELLO SVOLGERE IL SUO RUOLO
A me non interessa quante quote ha o non ha in azienda, se è negligente o attento nel controllare l'amministratore della società, quando è entrata o non è entrata la giornalista in azienda, cosa ha chiesto o non ha chiesto. Dal mio punto di vista, e lo dico chiaro, il problema non è che cosa fa o non fa Arzilli Marco nella sua azienda, fermo restando che faccia cose legali e fino a prova contraria è così.
Il problema è cosa fa Marco Arzilli come Segretario di Stato. Questo è quello che ci deve interessare. E da cui il Segretario non dovrebbe sfuggire nel suo intervento, non dovrebbe divagare.
DIMISSIONI PER MANCANZA DI IMPARZIALITÀ E DISPARITÀ DI TRATTAMENTO
Abbiamo presentato la mozione di sfiducia perchè lo riteniamo doveroso di fronte ad un caso, secondo noi, di disparità di trattamento e di mancanza di imparzialità nello svolgimento del proprio ruolo.
Qualcuno ha detto, nel dibattito precedente, che il Segretario si dovrebbe dimettere perchè non ha raggiunto risultati e perchè in 8 anni di Segreteria non è minimamente riuscito a invertire la rotta di una crisi che ancora, purtroppo, morde il freno. Io ovviamente concordo ma questo è un tema di carattere politico, che spetterà agli elettori giudicare.
Qui c'è invece, come dicevo, un caso legato ad un metodo non imparziale di svolgere il proprio ruolo, non al di sopra delle parti, e la questione cambia.
In questo caso, secondo noi, siamo in presenza di una situazione analoga ad una già accaduta in passato, per le modalità con cui è venuta fuori la questione: attraverso una trasmissione televisiva. Ma, in verità, ci sono una miriade di casi analoghi in questi anni, di società che hanno leso l'onore e il prestigio della Repubblica attraverso la loro operatività e i loro atti, e che son state revocate per questa ragione senza tante remore.
NEL CASO PRECEDENTE LA MAGISTRATURA ARCHIVIÒ MA CI FU COMUNQUE LA REVOCA. PERCHÈ QUI NO?
Nel precedente caso emerso da un servizio televisivo, il Governo, e il Segretario in primis, fece subito un esposto in Tribunale per appurare l'identità dell'intervistato, che non si sapeva. Appena lo si è saputo, nonostante il Tribunale avesse archiviato il procedimento quindi nonostante l'assenza di elementi di rilevanza penale, si è proceduto alla revoca della società. Non è stato quindi il profilo penale a motivare la revoca in quella circostanza, ma la sola conoscenza di chi era stato a compiere quegli atti.
È un aspetto fondamentale della vicenda: pur in assenza di questioni di rilevanza penale, la società fu revocata appena si seppe l'identità del suo amministratore.
Qui, come dicevo, si sa già chi è stato il protagonista e la società coinvolta ed è indiscutibile la lesione dell'onore e del prestigio della Repubblica. Ci sono tutti gli estremi per procedere alla revoca della società, o come minimo alla sospensione della stessa, ma non si è fatto. Si è rivolto al Tribunale, non si sa bene per cosa, visto che la rilevanza penale o meno dei comportamenti non incide nella scelta.
DISCREZIONALITÀ DEL CONGRESSO È UN PROBLEMA SERIO MA FINCHÈ C'È VA USATA IN MODO IMPARZIALE
Qui sta il problema, gravissimo a livello politico. Io penso, e l'ho detto più volte, che la discrezionalità del Congresso nella revoca delle società e la genericità delle motivazioni (lesione dell'onore e del prestigio della Repubblica, vaghissimo) sia qualcosa che non ci fa onore e che andrebbe tolto. Ma oggi c'è, e va usato per tutti nella stessa maniera. Con imparzialità.
Qui, come ho cercato di spiegare per le motivazioni sopra, questa imparzialità non la vedo e quindi politicamente Segretario lei non si è comportato correttamente. E siccome lei è Segretario di Stato e deve comportarsi con tutti nello stesso modo, per questa ragione, secondo me, dovrebbe dimettersi.
UN ATTO FORTE AVREBBE CONSENTITO DI FARE UN FIGURONE; ORA INVECE LA CREDIBILITÀ È ANDATA A FARSI BENEDIRE
Dal mio punto di vista lei aveva occasione di fare un figurone davanti all'opinione pubblica. Revocare la società o quantomeno sospenderla e dire: “l'opera di pulizia che ho intrapreso non guarda in faccia a nessuno, nemmeno quando a sbagliare è mio padre”. A testa altissima avrebbe messo a tacere ogni voce e ogni accusa più o meno inventata.
Non lo ha fatto e questo dà un segnale negativo alla cittadinanza che toglie fiducia e credibilità in una azione che invece va portata avanti con estrema energia.
Con che faccia e con che credibilità lei potrà andare, da oggi in avanti, a revocare società che lederanno l'onore e il prestigio della Repubblica? A chi le dirà “eh lui revoca le società a destra e a manca ma la sua società non l'ha toccata”, con che credibilità potrà rispondere? Non capisce che da oggi in avanti questa obiezione potrà essere fatta da chiunque e l'azione di pulizia rischia di subire un contraccolpo pesantissimo in termini di credibilità?
DIMISSIONI DATE AL MOVIMENTO NON SONO STATE UN BELLO SPETTACOLO
C'è un altro aspetto, più formale ma altrettanto importante. Dal mio punto di vista la scena delle dimissioni date al proprio movimento non è stata edificante. Qualcuno la chiama “messa a disposizione del mandato” e dice che in realtà Arzilli non si è mai dimesso, mentre altri dello stesso movimento dicono che in realtà si è dimesso. Io non ci capisco più niente ma penso che non sia un comportamento degno di chi vuole avere rispetto delle istituzioni.
Le dimissioni vanno date, e possibilmente confermate, nelle forme e nelle modalità previste dall'ordinamento o quantomeno vanno discusse in un comma apposito in Consiglio, che è l'organo che ha dato la fiducia al Segretario (non l'Assemblea di Noi Sammarinesi).
LA MANCANZA DI IMPARZIALITÀ GIUSTIFICA AMPIAMENTE LE DIMISSIONI
Abbiamo dovuto procedere noi con la mozione di sfiducia per portare questa discussione e queste motivazioni in seduta pubblica, facendo sentire ai cittadini questi punti di vista in modo che possano farsi un'idea di quanto successo. Come avviene in una democrazia matura.
Dove i Segretari si dovrebbero dimettere quando si dimostrano non imparziali. Speriamo che prima o poi succeda anche qui.