INTERVENTO DIMISSIONI MACINA E FELICI - 21_5_15


Eccellenze e colleghi,
ERA ORA DI QUESTE DIMISSIONI VISTI GLI ADDEBITI CONTESTATI
verrebbe da commentare queste dimissioni con un semplice quanto laconico “era ora”, e finirla qui.
Riteniamo infatti, come detto più volte, che la presenza in quest'aula dei consiglieri Macina e Felici, in questi mesi, abbia indubbiamente tolto autorevolezza all'aula stessa.
Visto che gli addebiti che gli venivano contestati erano di enorme gravità rispetto alla gestione di uno Stato: tangenti, clientelismo, utilizzo di soldi frutto di mazzette, oltre che per sé stessi, anche per finanziare le campagne elettorali e quindi generare una distorsione della democrazia e dei risultati elettorali.
NECESSARIA LIMPIDEZZA E CREDIBILITA' PER FARE LE RIFORME
Certo, tutti sono innocenti fino a prova contraria ma allo stesso tempo è fondamentale, e lo abbiamo detto più volte, che l'aula consigliare possa essere composta da persone limpide e credibili, perchè se manca limpidezza e credibilità nei legislatori nessuna riforma, nessun progetto, nessun intervento risulta accettabile per la popolazione. Nè quelli che richiedono sacrifici, perchè diventa facile obiettare “prima li facciano loro, con tutto quello che hanno mangiato”; né proporre progetti di sviluppo, perchè il primo pensiero che viene è che dietro a ogni progetto ci siano tangenti o affari privati; né fare riforme che guardano al futuro ed indicano nuovi modelli di comportamento, perchè diventa facile obiettare che è facile fare i riformisti dopo avere mangiato per anni alle spalle della rispettabilità e del buon andamento del Paese; né nient'altro. È questo che dobbiamo capire.
ABBIAMO CHIESTO DA TEMPO LE DIMISSIONI CHE ALTRI HANNO DATO MA LORO NO...
Abbiamo chiesto più volte le dimissioni dei 2 consiglieri principalmente proprio per questa motivazione, perchè crediamo che limpidezza e credibilità di tutti i componenti di quest'aula sia fondamentale soprattutto oggi che sacrifici, progetti di sviluppo e riforme sono i 3 grandi temi all'ordine del giorno ogni giorno. Questo anche se i consiglieri erano, al momento delle nostre richieste, nello status di semplici indagati, perchè se è vero che essere indagato non vuol dire assolutamente essere colpevole, è anche vero che tutti comprendevano che l'indagine aveva moltissimi elementi concreti e non era certo campata per aria.
Dimissioni che, correttamente, avevano presentato invece i 3 consiglieri Upr ugualmente indagati in questo filone di inchiesta, scegliendo un atteggiamento molto responsabile nei confronti di quest'aula, atteggiamento di cui abbiamo dato atto e diamo ancora oggi atto anche al loro partito che non ha affrontato questa maxi indagine chiudendosi a riccio in difesa di un passato insostenibile ma attuando un doveroso rinnovamento.
I consiglieri Felici e Macina hanno invece scelto un altro approccio, ed anzi in una recente riunione pubblica sono stati invitati dal loro partito a “resistere”, a “tenere duro” a tutti i costi contro quello che veniva rappresentato quasi come una calunnia.
OGGI ARRIVANO LE DIMISSIONI SENZA MOTIVAZIONE
Come era ampiamente prevedibile semplicemente analizzando la concretezza degli elementi in possesso dei Magistrati, anche solo per quella parte, immagino minimale, uscita sui giornali, tempo pochi mesi ed è arrivato il rinvio a giudizio anche dei consiglieri Macina e Felici.
Consiglieri che, a quel punto, hanno pensato di dimettersi senza dare nessun tipo di motivazione. Se leggete le lettere di dimissioni, non c'è scritto perchè si dimettono, ed è la prima volta che vedo una cosa del genere.
Posso immaginare che sia a causa del Codice Etico interno del Psd, di cui tanto si è parlato e che, questa volta, si è dimostrato efficace nel non prolungare questo stato di fatto che stava diventando intollerabile. Codice etico che prevede correttamente le dimissioni da tutti gli incarichi per chi venga rinviato a giudizio per determinati reati.
DAL PSD MI SAREI ASPETTATO UNA VALORIZZAZIONE DEL CODICE ETICO INTERNO INVECE È ARRIVATA UNA DIFESA CHE STRIDE CON IL LAVORO DELLA MAGISTRATURA
Esprimo una considerazione con un sorriso che però è anche una riflessione politica. Dal Psd mi sarei aspettato, a commento di queste dimissioni senza motivazione espressa, una forte valorizzazione del proprio Codice Etico che, questa volta, ripeto, si è dimostrato efficace nel raggiungere obiettivi di pulizia delle istituzioni: sarebbe stato una cosa di cui vantarsi. Invece ho letto argomentazioni molto diverse, dove il Psd ci ha detto che:
  1. i capi di imputazione che riguardano Macina e Felici sono marginali rispetto all’ampiezza del procedimento giudiziario;
  2. Felici e Macina hanno affrontato con onestà i loro impegni trovandosi oggi in situazione di difficoltà perché il sistema, grazie proprio alle decisioni assunte dal Psd, è cambiato;
  3. Sono certi che Felici e Macina non abbiano mai utilizzato per fini personali o per illecito condizionamento dell’elettorato contributi o finanziamenti ricevuti.
Mi risulta curioso leggere queste parole, di fronte ad una indagine di quel tipo, con quel grado di concretezza e dettaglio negli addebiti, di fronte ad un rinvio a giudizio per reati così gravi. Curioso e stridente non tanto nei confronti nostri ma principalmente della Magistratura e del suo lavoro.
Ma tant'è, questo è stato scritto e ognuno se ne prenderà le responsabilità davanti alla gente.
AMMETTERE LE RESPONSABILITÀ E CHIEDERE SCUSA È LA BASE PER RIPARTIRE
Mi fa specie che, nemmeno di fronte a quello che è emerso, di fronte ai rinvii a giudizio e quindi alla concretizzazione delle indagini, di fronte ai reati ipotizzati e al livello di approfondimento degli accertamenti fatti, i partiti riescano ad ammettere gli errori fatti.
Civico10 ha emesso 2 giorni fa dove dicevamo che se i singoli e gli apparati che li hanno sostenuti fossero capaci anche di gettare un’occhiata al passato, ammettere le proprie mancanze e chiedere scusa, semplicemente e sinceramente scusa a tutti coloro che questo sistema lo hanno subito, anche al loro interno, si potrebbe guardare il futuro più liberamente, tutti quanti. Con lo sguardo non più offuscato dai fumi scuri di un passato non proprio edificante”.
Ferme restando le responsabilità individuali che andranno accertate in sede penale, questa valutazione di tipo politico su quello che è successo dovrebbe essere fatta quanto prima, prima di tutto dai partiti di cui i rinviati a giudizio fanno parte. Ammettere le colpe e chiedere scusa. Ammettere che i partiti son stati governati, direi dominati, non da politici ma da procacciatori d'affari; che vinceva non chi pensava di più al Paese in termini di riforme e visione di lungo termine ma chi aveva i rapporti di affari più remunerativi; che i processi democratici erano poco più di un pro forma delle decisioni prese altrove.
Solo ammettendo queste responsabilità si può guardare al futuro ed essere credibili quando si fanno le riforme, si chiedono sacrifici e si imposta lo sviluppo. Perchè è una intera stagione politica ad essere messa in discussione.
INVECE SI FA FINTA DI NIENTE CERCANDO DI SCENDERE ALLA CHETICHELLA DAL CARRO
E invece vedo, ogni volta, che si continua a far finta di niente, a difendersi come se nulla fosse successo o, come ha fatto la Dc, a dare tutte le colpe ai singoli, a Podeschi in questo caso, come se avesse creato quel sistema di tangenti da solo, come se lo avesse reimpiegato per finanziare le campagne elettorali da solo, senza che nessuno lo sapesse.
Ci sono grandissime colpe non solo nei singoli, nei leader di questo sistema tangentizio e distorsivo delle regole democratiche, ma anche in chi conosceva quel sistema ma non vi si è dissociato, anzi ne ha goduto i vantaggi, ad esempio a livello elettorale. E che oggi cerca di scendere alla chetichella dal carro che era dei vincitori, e oggi è dei perdenti.
Io mi auguro, ripeto, che qualcuno dentro i partiti abbia il coraggio di fare queste analisi, ammettere le responsabilità, chiedere scusa alla gente e soprattutto impostare nuovi progetti politici in radicale rottura con questo passato da dimenticare, non certo da giustificare.
LE INDAGINI NON SONO FINITE, POTREBBERO VENIRE FUORI ALTRI ELEMENTI
Anche perchè le indagini, lo sappiamo, non sono finite, si potranno aprire altri filoni e si potrà mettere la lente su tante altre vicende che potranno riguardare altri politici e altri poteri economici collegati ai politici. E molte cose riguardano vicende assolutamente attuali e recenti.
E non vorrei ci ritrovassimo qui a discutere di queste stesse cose ancora una volta, senza ancora una volta che la politica abbia espletato il suo compito.
SERVE UNA LEGGE A TUTELA DELLE ISTITUZIONI DI FRONTE A VICENDE PENALI CHE COINVOLGANO I LORO RAPPRESENTANTI.
In conclusione, augurandomi che le dimissioni vengano accolte, mi auguro che si possa arrivare in tempi brevi a stendere una legge organica per regolamentare la materia della tutela delle istituzioni di fronte a vicende penali di particolari gravità che riguardino suoi esponenti.
È vero che quest'aula ha fatto grandi passi avanti in questi anni sulle regole del gioco, sul fronte della lotta al riciclaggio, della trasparenza e della collaborazione internazionale, dobbiamo andare avanti anche su questo fronte.
Qualche mese fa abbiamo approvato un odg su questa materia, su proposta di Cittadinanza Attiva, che prevedeva anche l'introduzione nel nostro sistema del meccanismo della sospensione cautelare, ma ovviamente il termine previsto per adempiere, che era il 31 Marzo, è scaduto. Sono state fatte riflessioni, anche da consiglieri autorevoli della maggioranza, che miravano ad estendere la portata di quell'odg facendo prevalere la necessità di tutela delle istituzioni già al momento del rinvio a giudizio, non solo a quello della condanna in primo grado.

Speriamo arrivi il risultato in fretta.