Eccellenze
e colleghi,
ERA
ORA DI QUESTE DIMISSIONI VISTI GLI ADDEBITI CONTESTATI
verrebbe
da commentare queste dimissioni con un semplice quanto laconico “era
ora”, e finirla qui.
Riteniamo
infatti, come detto più volte, che la presenza in quest'aula dei
consiglieri Macina e Felici, in questi mesi, abbia indubbiamente
tolto autorevolezza all'aula stessa.
Visto
che gli addebiti che gli venivano contestati erano di enorme gravità
rispetto alla gestione di uno Stato: tangenti, clientelismo, utilizzo
di soldi frutto di mazzette, oltre che per sé stessi, anche per
finanziare le campagne elettorali e quindi generare una distorsione
della democrazia e dei risultati elettorali.
NECESSARIA LIMPIDEZZA E CREDIBILITA' PER
FARE LE RIFORME
Certo,
tutti sono innocenti fino a prova contraria ma allo stesso tempo è
fondamentale, e lo abbiamo detto più volte, che l'aula consigliare
possa essere composta da persone limpide e credibili, perchè se
manca limpidezza e credibilità nei legislatori nessuna riforma,
nessun progetto, nessun intervento risulta accettabile per la
popolazione. Nè quelli che richiedono sacrifici, perchè diventa
facile obiettare “prima li facciano loro, con tutto quello che
hanno mangiato”; né proporre progetti di sviluppo, perchè il
primo pensiero che viene è che dietro a ogni progetto ci siano
tangenti o affari privati; né fare riforme che guardano al futuro ed
indicano nuovi modelli di comportamento, perchè diventa facile
obiettare che è facile fare i riformisti dopo avere mangiato per
anni alle spalle della rispettabilità e del buon andamento del
Paese; né nient'altro. È questo che dobbiamo capire.
ABBIAMO
CHIESTO DA TEMPO LE DIMISSIONI CHE ALTRI HANNO DATO MA LORO NO...
Abbiamo
chiesto più volte le dimissioni dei 2 consiglieri principalmente
proprio per questa motivazione, perchè crediamo che limpidezza e
credibilità di tutti i componenti di quest'aula sia fondamentale
soprattutto oggi che sacrifici, progetti di sviluppo e riforme sono i
3 grandi temi all'ordine del giorno ogni giorno. Questo anche se i
consiglieri erano, al momento delle nostre richieste, nello status di
semplici indagati, perchè se è vero che essere indagato non vuol
dire assolutamente essere colpevole, è anche vero che tutti
comprendevano che l'indagine aveva moltissimi elementi concreti e non
era certo campata per aria.
Dimissioni
che, correttamente, avevano presentato invece i 3 consiglieri Upr
ugualmente indagati in questo filone di inchiesta, scegliendo un
atteggiamento molto responsabile nei confronti di quest'aula,
atteggiamento di cui abbiamo dato atto e diamo ancora oggi atto anche
al loro partito che non ha affrontato questa maxi indagine
chiudendosi a riccio in difesa di un passato insostenibile ma
attuando un doveroso rinnovamento.
I
consiglieri Felici e Macina hanno invece scelto un altro approccio,
ed anzi in una recente riunione pubblica sono stati invitati dal loro
partito a “resistere”, a “tenere duro” a tutti i costi contro
quello che veniva rappresentato quasi come una calunnia.
OGGI
ARRIVANO LE DIMISSIONI SENZA MOTIVAZIONE
Come
era ampiamente prevedibile semplicemente analizzando la concretezza
degli elementi in possesso dei Magistrati, anche solo per quella
parte, immagino minimale, uscita sui giornali, tempo pochi mesi ed è
arrivato il rinvio a giudizio anche dei consiglieri Macina e Felici.
Consiglieri
che, a quel punto, hanno pensato di dimettersi senza dare nessun tipo
di motivazione. Se leggete le lettere di dimissioni, non c'è scritto
perchè si dimettono, ed è la prima volta che vedo una cosa del
genere.
Posso
immaginare che sia a causa del Codice Etico interno del Psd, di cui
tanto si è parlato e che, questa volta, si è dimostrato efficace
nel non prolungare questo stato di fatto che stava diventando
intollerabile. Codice etico che prevede correttamente le dimissioni
da tutti gli incarichi per chi venga rinviato a giudizio per
determinati reati.
DAL
PSD MI SAREI ASPETTATO UNA VALORIZZAZIONE DEL CODICE ETICO INTERNO
INVECE È ARRIVATA UNA DIFESA CHE STRIDE CON IL LAVORO DELLA
MAGISTRATURA
Esprimo
una considerazione con un sorriso che però è anche una riflessione
politica. Dal Psd mi sarei aspettato, a commento di queste dimissioni
senza motivazione espressa, una forte valorizzazione del proprio
Codice Etico che, questa volta, ripeto, si è dimostrato efficace nel
raggiungere obiettivi di pulizia delle istituzioni: sarebbe stato una
cosa di cui vantarsi. Invece ho letto argomentazioni molto diverse,
dove il Psd ci ha detto che:
- i capi di imputazione che riguardano Macina e Felici sono marginali rispetto all’ampiezza del procedimento giudiziario;
- Felici e Macina hanno affrontato con onestà i loro impegni trovandosi oggi in situazione di difficoltà perché il sistema, grazie proprio alle decisioni assunte dal Psd, è cambiato;
- Sono certi che Felici e Macina non abbiano mai utilizzato per fini personali o per illecito condizionamento dell’elettorato contributi o finanziamenti ricevuti.
Mi
risulta curioso leggere queste parole, di fronte ad una indagine di
quel tipo, con quel grado di concretezza e dettaglio negli addebiti,
di fronte ad un rinvio a giudizio per reati così gravi. Curioso e
stridente non tanto nei confronti nostri ma principalmente della
Magistratura e del suo lavoro.
Ma
tant'è, questo è stato scritto e ognuno se ne prenderà le
responsabilità davanti alla gente.
AMMETTERE
LE RESPONSABILITÀ E CHIEDERE SCUSA È LA BASE PER RIPARTIRE
Mi
fa specie che, nemmeno di fronte a quello che è emerso, di fronte ai
rinvii a giudizio e quindi alla concretizzazione delle indagini, di
fronte ai reati ipotizzati e al livello di approfondimento degli
accertamenti fatti, i partiti riescano ad ammettere gli errori fatti.
Civico10
ha emesso 2 giorni fa dove dicevamo che “se
i singoli e gli apparati che li hanno sostenuti fossero capaci anche
di gettare un’occhiata al passato, ammettere le proprie mancanze e
chiedere scusa, semplicemente e sinceramente scusa a tutti coloro che
questo sistema lo hanno subito, anche al loro interno, si potrebbe
guardare il futuro più liberamente, tutti quanti. Con lo sguardo non
più offuscato dai fumi scuri di un passato non proprio edificante”.
Ferme
restando le responsabilità individuali che andranno accertate in
sede penale, questa valutazione di tipo politico su quello che è
successo dovrebbe essere fatta quanto prima, prima di tutto dai
partiti di cui i rinviati a giudizio fanno parte. Ammettere le colpe
e chiedere scusa. Ammettere che i partiti son stati governati, direi
dominati, non da politici ma da procacciatori d'affari; che vinceva
non chi pensava di più al Paese in termini di riforme e visione di
lungo termine ma chi aveva i rapporti di affari più remunerativi;
che i processi democratici erano poco più di un pro forma delle
decisioni prese altrove.
Solo
ammettendo queste responsabilità si può guardare al futuro ed
essere credibili quando si fanno le riforme, si chiedono sacrifici e
si imposta lo sviluppo. Perchè è una intera stagione politica ad
essere messa in discussione.
INVECE
SI FA FINTA DI NIENTE CERCANDO DI SCENDERE ALLA CHETICHELLA DAL CARRO
E
invece vedo, ogni volta, che si continua a far finta di niente, a
difendersi come se nulla fosse successo o, come ha fatto la Dc, a
dare tutte le colpe ai singoli, a Podeschi in questo caso, come se
avesse creato quel sistema di tangenti da solo, come se lo avesse
reimpiegato per finanziare le campagne elettorali da solo, senza che
nessuno lo sapesse.
Ci
sono grandissime colpe non solo nei singoli, nei leader di questo
sistema tangentizio e distorsivo delle regole democratiche, ma anche
in chi conosceva quel sistema ma non vi si è dissociato, anzi ne ha
goduto i vantaggi, ad esempio a livello elettorale. E che oggi cerca
di scendere alla chetichella dal carro che era dei vincitori, e oggi
è dei perdenti.
Io
mi auguro, ripeto, che qualcuno dentro i partiti abbia il coraggio di
fare queste analisi, ammettere le responsabilità, chiedere scusa
alla gente e soprattutto impostare nuovi progetti politici in
radicale rottura con questo passato da dimenticare, non certo da
giustificare.
LE
INDAGINI NON SONO FINITE, POTREBBERO VENIRE FUORI ALTRI ELEMENTI
Anche
perchè le indagini, lo sappiamo, non sono finite, si potranno aprire
altri filoni e si potrà mettere la lente su tante altre vicende che
potranno riguardare altri politici e altri poteri economici collegati
ai politici. E molte cose riguardano vicende assolutamente attuali e
recenti.
E
non vorrei ci ritrovassimo qui a discutere di queste stesse cose
ancora una volta, senza ancora una volta che la politica abbia
espletato il suo compito.
SERVE
UNA LEGGE A TUTELA DELLE ISTITUZIONI DI FRONTE A VICENDE PENALI CHE
COINVOLGANO I LORO RAPPRESENTANTI.
In
conclusione, augurandomi che le dimissioni vengano accolte, mi auguro
che si possa arrivare in tempi brevi a stendere una legge organica
per regolamentare la materia della tutela delle istituzioni di fronte
a vicende penali di particolari gravità che riguardino suoi
esponenti.
È
vero che quest'aula ha fatto grandi passi avanti in questi anni sulle
regole del gioco, sul fronte della lotta al riciclaggio, della
trasparenza e della collaborazione internazionale, dobbiamo andare
avanti anche su questo fronte.
Qualche
mese fa abbiamo approvato un odg su questa materia, su proposta di
Cittadinanza Attiva, che prevedeva anche l'introduzione nel nostro
sistema del meccanismo della sospensione cautelare, ma ovviamente il
termine previsto per adempiere, che era il 31 Marzo, è scaduto. Sono
state fatte riflessioni, anche da consiglieri autorevoli della
maggioranza, che miravano ad estendere la portata di quell'odg
facendo prevalere la necessità di tutela delle istituzioni già al
momento del rinvio a giudizio, non solo a quello della condanna in
primo grado.
Speriamo
arrivi il risultato in fretta.