INTERVENTO SU VARIANTE "POLO DEL LUSSO" prima lettura - 24_4_15


Eccellenze e colleghi,
questo progetto di investimento dà secondo me il segno di come le cose non funzionino nel nostro Paese.
IL GOVERNO IN PRIMA LINEA, SI GIOCA TUTTO CON QUESTO PROGETTO E SI TROVA CON LE MUTANDE ABBASSATE
Perchè il Governo, anziché stare al suo posto, è in prima linea a magnificare il progetto, addirittura promuove incontri con gli investitori nelle Segreterie di Stato (mi ricorda la San Marino Giochi, e sappiamo come poi è andata a finire); perchè il Governo è andato direttamente a cercare l'impresa, senza affidarsi ad una Agenzia per lo Sviluppo come avverrebbe nei paesi normali; perchè il Governo ha legato tutta la strategia di rilancio economico e occupazionale a questo megaprogetto, perchè oltre a questo c'è il nulla, ed ora è con le mutande abbassate, obbligato a concedere in tempi rapidissimi agli investitori tutto quello che vogliono, pena la perdita di tutto. Perchè questo investimento prevede 2 grandi interventi ad hoc, specifici per la singola impresa e non accessibili a tutti, e cioè la variante e gli incentivi.
INCENTIVI: NON SI SA COSA SI FARA' MA 1 ANNO FA SI ERA CONCESSO DI TUTTO
Sugli incentivi non sappiamo ancora cosa partorirete. Lo abbiamo chiesto ma non ci avete mai risposto. 1 anno fa, quando questi stessi investitori dovevano piazzarsi al Queen Outlet, avevate regalato con una delibera ad hoc:
  1. un regime agevolato di applicazione dell’imposta generale sui redditi, anche in deroga alla legge. Anche gli altri commercianti, Segretario Felici, hanno accesso ad un regime agevolato in deroga alla legge?;
  2. un regime agevolato delle imposte di registro;
  3. il credito agevolato per ampliamento e ristrutturazione dell'immobile;
  4. la variante al Prg per consentire all'investitore di espandersi (il Queen Outlet era piccolo, bisognava togliere buona parte del verde che lo sovrasta);
  5. e soprattutto, UN CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO a sostegno di una parte dei costi di ristrutturazione dell’immobile (si parlava di 8 milioni di euro, perchè i proprietari del Queen volevano uno sproposito).
NON INVESTIMENTO PRIVATO MA INVESTIMENTO SOVVENZIONATO
Questa volta non lo sappiamo, sappiamo solo che la Mularoni ha detto “sentiremo cosa ci chiedono”, e, mi vien da aggiungere, glielo concederemo. Discrezionalità pura, che vi siete lasciati con l'art.18 della legge sullo sviluppo, per fare il vostro comodo non per fare leggi di settore ma per creare condizioni ad hoc per ogni azienda. Ma come detto vi state giocando talmente tanto che non potete dire nulla rispetto alle richieste degli investitori. Ma il Paese deve sapere che così non parliamo più di investimenti privati, ma di investimenti sovvenzionati dallo Stato, pesantemente sovvenzionati, e tutte le considerazioni cambiano.
LA VARIANTE: UNO ARRIVA, CHIEDE UN TERRENO E GLIELO SI DA'
Sulla variante c'è poco da dire. Arriva un imprenditore, chiede un terreno, e il Governo glielo dà. Senza porre in essere nulla capace di tutelare la collettività. E chissà chi pagherà le spese per realizzare il collegamento diretto con la superstrada che gli investitori hanno chiesto, chi pagherà gli oneri di urbanizzazione, chi pagherà lo spostamento della centrale elettrica, non si sa niente.
Volete sentire idee alternative, diceva il Segretario.
1° SOLUZIONE: PATRIMONIALE SUGLI GRANDI PATRIMONI INUTILIZZATI
Eccone una: inseriamo una tassazione sui grandi patrimoni, che consenta di mettere sul mercato a prezzi ragionevoli capannoni sfitti da riconvertire, senza dover ogni volta consumare nuovo terreno verde. Se i prezzi degli immobili esistenti sono spropositati perchè appartengono ai soliti noti che vogliono farci sopra il business del secolo, come è successo l'anno scorso con il Queen Outlet, sarà il caso di intervenire perchè sennò ogni volta che arriva un investitore l'unica opzione è quella di consumare nuovo terreno pubblico. Una tassazione significativa sui grandi patrimoni può servire a mettere in gioco immobili sfitti che attualmente non sono utilizzabili per ragioni di prezzo.
2° SOLUZIONE: LA PEREQUAZIONE, LO STATO GUADAGNI L'INCREMENTO DI VALORE DEL TERRENO
Volete un'altra idea? Introducete meccanismi di perequazione. In un Paese normale la stragrande maggioranza dell'incremento di valore del terreno convertito da parco a edificabile non rimarrebbe in tasca ai proprietari dei terreni ma andrebbe allo Stato, che con quei soldi farebbe opere di urbanizzazione, strade, e altri interventi o semplicemente acquisterebbe terreni edificabili da riconvertire a parco, in modo avere zero consumo finale di territorio. Oppure lo Stato esproprierebbe il terreno a parco a prezzo di mercato e lo rivenderebbe lui come edificabile, incamerando sempre l'incremento di valore da utilizzare per le sopra citate esigenze.
Da noi no, niente di niente. Un terreno a parco diventa edificabile e l'incremento di valore lo intascano i proprietari senza dare nulla allo Stato. Proprietari che sono sempre parte di quei “soliti noti”, quelle 7-8 famiglie che possiedono la stragrande maggioranza dei terreni e degli immobili di questo Paese e che non hanno certo bisogno di guadagnare ancora grazie a questi interventi dello Stato.
UN ASPETTO POCO CHIARO: VENDITA DI UN TERRENO ADIACENTE NON INTERESSANTE PER IL PROGETTO
Ma non basta, la politica non si accontenta e chiede agli investitori di acquistare anche un'area adiacente a quella da loro individuata, un'area sempre a parco ma venduta come edificabile, che agli investitori non serve e che dovrebbe diventare, a spese dello Stato ovviamente, un parco da legare all'outlet che si dovrebbe realizzare. Anche qui l'incremento di valore resta ai proprietari ed il dubbio fortissimo è che questi soldi extra pagati dagli investitori saranno redistribuiti ai loro sponsor politici sotto forma di regali. Sappiate che staremo attentissimi su questo.
3° PROPOSTA: GARANZIE PER LO STATO, PER EVITARE LA CATTEDRALE NEL DESERTO
Un'altra proposta? Prevediamo che gli investitori diano delle garanzie allo Stato, visto che ottengono svariati benefici, per far si che se magari se il progetto parte e poi rimane a metà oppure se tutto viene dismesso dopo pochi anni di attività, magari con dei debiti verso lo Stato, non ci resti l'ennesima cattedrale nel deserto vuota che a quel punto avrebbe solo consumato territorio senza effetti positivi per la collettività. Siccome è già successo più volte in questo Paese, bisognerà pur pensarci.
4° PROPOSTA: SVILUPPO DI UN PIANO DI UTILIZZO DELL'OUTLET A FINI TURISTICI
Volete un'altra idea ancora? Mettete immediatamente in campo un piano operativo per creare un collegamento fra il commercio che si svilupperà nell'outlet e il nostro sistema turistico. Trasferimenti, attrazioni, divertimenti, pacchetti agevolati, utilizzo della Smac da caricare nell'outlet e spendere in Centro Storico, allo scopo magari di provare per una volta a far stare le persone almeno 2 giorni qua.
NON C'E' NIENTE DI NIENTE SU QUESTO: SOLO UNA GRAN FRETTA
Non abbiamo visto niente di niente su tutti questi temi. C'è fretta, come diceva il mio collega Santolini, tanta fretta; bisogna correre sennò aprono in Italia, quindi non stiamo a discutere tanto di queste cose e concediamo tutto. Ci sono 250 posti di lavoro più l'indotto quindi via, andiamo avanti, e se alla fine tra incentivi, oneri a carico dello Stato, territorio consumato, perequazione che non c'è, ecc...l'investimento lo paga in buona parte lo Stato non importa. E se qualche attività chiude, ed i 250 posti diventano molti meno, pazienza. C'è fretta, bisogna fare. Gli investitori stimano supercifre e superflussi quindi ottimo, avanti senza troppe domande.
INIZIA IL GOVERNO BORLETTI?

Ma gli interessi dello Stato qua chi li deve tutelare? Chi deve preoccuparsi che le cose siano fatte per bene? Oggi inizia l'era del Governo Borletti in questo Paese: quello che loro dicono e chiedono, noi lo facciamo. Chiediamoci se è questo il Paese che vogliamo.