INTERVENTO DIBATTITO SU GENDARMERIA 30_4_15




OK LA NOMINA RAPIDA DEL COMANDANTE E LA PREVISIONE DI POTERI AUTONOMI PER IL COORDINATORE DIPARTIMENTO POLIZIA
Condivido le linee che sono state illustrate dal Segretario relativamente alla scelta del nuovo comandante della Gendarmeria. Condivido che sia indiscutibilmente una priorità e che debbao essere affrontate quanto prima dall'aula.
Credo anche io, come è stato detto, che serva valutare l'equilibrio dei rapporti e dei poteri fra il Direttore del Dipartimento di Polizia ed il comando dei corpi, dando poteri di intervento concreti al Direttore stesso. L'esperienza passata in questo mostra che la confusione sotto questo aspetto porta molta confusione nell'operatività quotidiana.
Mi sta bene che il Comandante della Gendarmeria in questo momento possa essere scelto all'interno della Repubblica, identificandone precisamente i requisiti, io direi coinvolgendo anche il Congresso Militare, ricercando un profilo di alto livello, che goda di apprezzamento in Italia, operativo e competente sui problemi delle Forze dell'Ordine.
Su questo da parte nostra c'è massima disponibilità a dare un contributo per fare le scelte giuste nei tempi più rapidi.
MANCA L'INDIRIZZO POLITICO SU ALMENO 9 TEMI: ASPETTIAMO CHE IL NOMINATO COMANDANTE FACCIA QUELLO CHE DOVREMMO FARE NOI
Quello che manca a questo dibattito però è, come sempre, l'indirizzo politico. Il Segretario su questo non ha dato alcuna idea, alcuna indicazione su quello che è ritenuto necessario fare per risolvere i problemi della Gendarmeria e più in generale delle Forze dell'Ordine.
La mia netta impressione è che, come spesso accade, si cerchi l'uomo giusto al comando per poi affidare a lui tutto quanto, sperando che faccia qualcosa di buono. Una delega in bianco che non fa onore al nostro ruolo né, tantomeno, a quello del Segretario. È stato così anche con Gentili, chiamato qua con la missione di mettere in atto il piano di riordino dei Corpi senza che la politica gli avesse dato alcuna indicazione su cosa era importante o meno realizzare rispetto a questo piano: il fallimento di questa politica è stato evidente perchè il piano di riordino, elaborato dal solo Gentili senza indicazioni ufficiali, si è rivelato completamente inadatto al nostro sistema ed è stato (per fortuna aggiungo) subito abortito.
Questo esempio lo cito solo per dare un'idea di cosa vuol dire muoversi senza indirizzo politico. Si può ragionare allo stesso modo su tantissimi altri temi, su cui dovremmo concentrarci al più presto.
IL PRIMO TEMA DA DISCUTERE È QUELLO DEL BUDGET PER: FORMAZIONE, DOTAZIONE DI MEZZI TECNOLOGICI E DI UOMINI
La prima fondamentale tematica è quella del budget da destinare alle forze dell’ordine nonché la sua destinazione specifica ai singoli scopi delle forze dell’ordine, fra i quali cito:
a)        i corsi e i programmi di formazione, a partire dalle esercitazioni per l’uso delle armi e alla conoscenza dei più efficaci metodi investigativi;
b)        la dotazione dei mezzi e delle attrezzature, con particolare riguardo all’ammodernamento del parco mezzi, del vestiario, della tecnologia che consente di individuare e reprimere la criminalità;
c)        la quantità di uomini sul territorio, in particolare nelle ore serali e sui confini, e quindi le politiche di arruolamento di personale giovane e motivato.
Abbiamo mai discusso di quanto budget serve per dare risposte a questi 3 aspetti, cioè la formazione, la dotazione di mezzi e attrezzature e la quantità di uomini a disposizione, e se quello attualmente a disposizione è sufficiente?
IL SECONDO TEMA È QUELLO DEL COORDINAMENTO FRA I CORPI
1.                 Il secondo tema che dovrebbe essere affrontato è quello di come coordinare l’attività dei corpi, con particolare riferimento alla necessità di una Centrale Unica per coordinare attività e spostamenti dei vari corpi di polizia. Anche qui abbiamo detto che serve rivedere la legge ma non abbiamo detto come, quali poteri dare al Coordinatore, come interfacciarsi con le diverse strutture gerarchiche e contrattuali fra i 3 corpi, ecc...
CI SONO POI TEMATICHE "LEGISLATIVE" FRA CUI...
Ma non ci sono ovviamente solo queste 2 tematiche, che hanno comunque una certa rilevanza tecnica su cui non possiamo esprimerci.
Ci sono anche gli aspetti tipicamente “legislativi” della questione sicurezza, quindi di nostra specifica competenza, su cui manca un indirizzo, come:
...LA PROTEZIONE LEGALE PER GLI APPARTENENTI AI CORPI E...
la protezione legale per gli appartenenti ai corpi di polizia durante l’espletamento delle loro funzioni (ad esempio in caso di colluttazioni, sparatorie, perquisizioni, ecc…), in particolare qualora gli uomini adibiti all’intervento siano soli e quindi in assenza di testimoni,
...LA COLLABORAZIONE FRA POLIZIA E VIGILANZA PRIVATA E...
i limiti e le forme di collaborazione e attività reciproca fra forze di polizia pubbliche e istituti di vigilanza privata,
...I LIMITI ALL'USO DELLE ARMI E...
i limiti e le modalità di utilizzo delle armi per le forze dell’ordine (che ovviamente richiedono una adeguata formazione pratica),
...IL PROCESSO PER DIRETTISSIMA.
il tema dell’introduzione del processo per direttissima nel nostro ordinamento, mai concretamente discusso nonostante un ordine del giorno approvato dall’aula da quasi 2 anni che prevedeva una deadline abbondantemente scaduta per l’introduzione di questa tipologia di processo.

CI SONO TEMATICHE CHE RICHIEDONO ACCORDI INTERNAZIONALI FRA CUI...
Ma non è finita qui, c’è ancora dell’altro. Ci sono tematiche legate alla questione sicurezza che richiedono accordi internazionali, sui quali parimenti servirebbe un indirizzo politico e una attività politica, e cioè:
...LA REGOLAMENTAZIONE DELLO SCONFINAMENTO E...
la regolamentazione delle possibilità di sconfinamento per le nostre forze dell’ordine (all’atto ad esempio dell’inseguimento di criminali in fuga);
...I COLLEGAMENTI FRA DATABASE ITALIANI E SAMMARINESI.
la creazione di collegamenti adeguati fra database italiani e sammarinesi (ad esempio riguardo a bande che facciano atti criminali transnazionali).
INFINE GLI INCENTIVI AI CITTADINI CHE DECIDONO DI PROTEGGERE LE LORO CASE
ci sono le politiche di incentivazione ai cittadini che decidano di proteggersi e proteggere le proprie abitazioni, semplificando quindi il lavoro delle forze dell’ordine. Anche su queste è sempre mancato un indirizzo politico. Mi riferisco in particolare alla previsione di adeguati e significativi incentivi economici per i cittadini che decidano di installare allarmi o inferriate nelle proprie abitazioni o di collegarsi ad istituti di vigilanza privata. Anche qui son sempre arrivati generici inviti ai cittadini a proteggersi ma mai un intervento concreto di sostegno.
9 TEMI SU CUI SERVE UN CHIARO INDIRIZZO POLITICO

Ho citato 9 temi su cui secondo noi serve un chiaro indirizzo. Le ripeto:

2 sono tecniche e cioè:
1.         Quanto budget dare e come destinarlo a formazione, dotazione di mezzi e di uomini;
2.         Centrale Unica e meccanismi di coordinamento;
5 sono legislative e cioè
3.         Quadro legislativo e protezione legale degli appartenenti alle forze dell'ordine;
4.         Collaborazione fra polizia e vigilanza privata;
5.         Limiti e modalità di uso delle armi;
6.         Introduzione del processo per direttissima;
7.         Politiche di incentivazione ai cittadini per proteggere sé stessi e le proprie abitazioni
2 riguardano accordi internazionali e cioè:
8.         La regolamentazione delle possibilità di sconfinamento;
9.         I collegamenti fra database italiani e sammarinesi.
PRESENTEREMO UNA MOZIONE
Serve un confronto approfondito su questi temi, capace di identificare soluzioni adeguate in tempi brevi. Non solo aspettare che il Comandante di turno ci pensi lui.
Questo è l'errore che facciamo, non dare l'indirizzo politico. E l'andazzo continua.
Credo presenteremo una mozione per provare davvero ad affrontare questi temi in aula, sperando di farcela.