OK LA NOMINA RAPIDA DEL COMANDANTE E LA
PREVISIONE DI POTERI AUTONOMI PER IL COORDINATORE DIPARTIMENTO POLIZIA
Condivido le
linee che sono state illustrate dal Segretario relativamente alla scelta del
nuovo comandante della Gendarmeria. Condivido che sia indiscutibilmente una
priorità e che debbao essere affrontate quanto prima dall'aula.
Credo anche io,
come è stato detto, che serva valutare l'equilibrio dei rapporti e dei poteri
fra il Direttore del Dipartimento di Polizia ed il comando dei corpi, dando poteri
di intervento concreti al Direttore stesso. L'esperienza passata in questo
mostra che la confusione sotto questo aspetto porta molta confusione
nell'operatività quotidiana.
Mi sta bene che
il Comandante della Gendarmeria in questo momento possa essere scelto
all'interno della Repubblica, identificandone precisamente i requisiti, io
direi coinvolgendo anche il Congresso Militare, ricercando un profilo di alto
livello, che goda di apprezzamento in Italia, operativo e competente sui
problemi delle Forze dell'Ordine.
Su questo da
parte nostra c'è massima disponibilità a dare un contributo per fare le scelte
giuste nei tempi più rapidi.
MANCA L'INDIRIZZO POLITICO SU ALMENO 9 TEMI:
ASPETTIAMO CHE IL NOMINATO COMANDANTE FACCIA QUELLO CHE DOVREMMO FARE NOI
Quello che manca a questo dibattito però è, come
sempre, l'indirizzo politico. Il Segretario su questo non ha dato alcuna idea,
alcuna indicazione su quello che è ritenuto necessario fare per risolvere i
problemi della Gendarmeria e più in generale delle Forze dell'Ordine.
La mia netta impressione è che, come spesso accade,
si cerchi l'uomo giusto al comando per poi affidare a lui tutto quanto,
sperando che faccia qualcosa di buono. Una delega in bianco che non fa onore al
nostro ruolo né, tantomeno, a quello del Segretario. È stato così anche con
Gentili, chiamato qua con la missione di mettere in atto il piano di riordino
dei Corpi senza che la politica gli avesse dato alcuna indicazione su cosa era
importante o meno realizzare rispetto a questo piano: il fallimento di questa
politica è stato evidente perchè il piano di riordino, elaborato dal solo
Gentili senza indicazioni ufficiali, si è rivelato completamente inadatto al
nostro sistema ed è stato (per fortuna aggiungo) subito abortito.
Questo esempio lo cito solo per dare un'idea di cosa
vuol dire muoversi senza indirizzo politico. Si può ragionare allo stesso modo
su tantissimi altri temi, su cui dovremmo concentrarci al più presto.
IL PRIMO TEMA DA DISCUTERE È QUELLO DEL
BUDGET PER: FORMAZIONE, DOTAZIONE DI MEZZI TECNOLOGICI E DI UOMINI
La prima fondamentale tematica è quella del budget da
destinare alle forze dell’ordine nonché la sua destinazione specifica ai
singoli scopi delle forze dell’ordine, fra i quali cito:
a)
i corsi e i
programmi di formazione, a partire dalle esercitazioni per l’uso delle armi e
alla conoscenza dei più efficaci metodi investigativi;
b)
la dotazione dei
mezzi e delle attrezzature, con particolare riguardo all’ammodernamento del
parco mezzi, del vestiario, della tecnologia che consente di individuare e
reprimere la criminalità;
c)
la quantità di
uomini sul territorio, in particolare nelle ore serali e sui confini, e quindi
le politiche di arruolamento di personale giovane e motivato.
Abbiamo mai discusso di
quanto budget serve per dare risposte a questi 3 aspetti, cioè la formazione,
la dotazione di mezzi e attrezzature e la quantità di uomini a disposizione, e
se quello attualmente a disposizione è sufficiente?
IL SECONDO TEMA È QUELLO DEL COORDINAMENTO
FRA I CORPI
1.
Il secondo tema
che dovrebbe essere affrontato è quello di come coordinare l’attività dei
corpi, con particolare riferimento alla necessità di una Centrale Unica per
coordinare attività e spostamenti dei vari corpi di polizia. Anche qui abbiamo
detto che serve rivedere la legge ma non abbiamo detto come, quali poteri dare
al Coordinatore, come interfacciarsi con le diverse strutture gerarchiche e
contrattuali fra i 3 corpi, ecc...
CI SONO POI TEMATICHE
"LEGISLATIVE" FRA CUI...
Ma non ci sono ovviamente
solo queste 2 tematiche, che hanno comunque una certa rilevanza tecnica su cui
non possiamo esprimerci.
Ci sono anche gli aspetti
tipicamente “legislativi” della questione sicurezza, quindi di nostra specifica
competenza, su cui manca un indirizzo, come:
...LA PROTEZIONE LEGALE PER GLI
APPARTENENTI AI CORPI E...
la protezione legale per gli appartenenti ai corpi di
polizia durante l’espletamento delle loro funzioni (ad esempio in caso di
colluttazioni, sparatorie, perquisizioni, ecc…), in particolare qualora gli
uomini adibiti all’intervento siano soli e quindi in assenza di testimoni,
...LA COLLABORAZIONE FRA POLIZIA E
VIGILANZA PRIVATA E...
i limiti e le forme di collaborazione e attività
reciproca fra forze di polizia pubbliche e istituti di vigilanza privata,
...I LIMITI ALL'USO DELLE ARMI E...
i limiti e le modalità di utilizzo delle armi per le
forze dell’ordine (che ovviamente richiedono una adeguata formazione pratica),
...IL PROCESSO PER DIRETTISSIMA.
il tema dell’introduzione del processo per
direttissima nel nostro ordinamento, mai concretamente discusso nonostante un
ordine del giorno approvato dall’aula da quasi 2 anni che prevedeva una
deadline abbondantemente scaduta per l’introduzione di questa tipologia di
processo.
CI SONO TEMATICHE CHE RICHIEDONO ACCORDI
INTERNAZIONALI FRA CUI...
Ma non è finita qui, c’è
ancora dell’altro. Ci sono tematiche legate alla questione sicurezza che
richiedono accordi internazionali, sui quali parimenti servirebbe un indirizzo
politico e una attività politica, e cioè:
...LA REGOLAMENTAZIONE DELLO SCONFINAMENTO
E...
la regolamentazione delle
possibilità di sconfinamento per le nostre forze dell’ordine (all’atto ad
esempio dell’inseguimento di criminali in fuga);
...I COLLEGAMENTI FRA DATABASE ITALIANI E
SAMMARINESI.
la creazione di collegamenti
adeguati fra database italiani e sammarinesi (ad esempio riguardo a bande che
facciano atti criminali transnazionali).
INFINE GLI INCENTIVI AI CITTADINI CHE
DECIDONO DI PROTEGGERE LE LORO CASE
ci sono le politiche di
incentivazione ai cittadini che decidano di proteggersi e proteggere le proprie
abitazioni, semplificando quindi il lavoro delle forze dell’ordine. Anche su
queste è sempre mancato un indirizzo politico. Mi riferisco in particolare alla
previsione di adeguati e significativi incentivi economici per i cittadini che
decidano di installare allarmi o inferriate nelle proprie abitazioni o di
collegarsi ad istituti di vigilanza privata. Anche qui son sempre arrivati
generici inviti ai cittadini a proteggersi ma mai un intervento concreto di
sostegno.
9 TEMI SU CUI SERVE UN CHIARO INDIRIZZO
POLITICO
Ho citato 9 temi su cui secondo noi serve un chiaro indirizzo. Le ripeto:
2 sono tecniche e cioè:
1.
Quanto budget
dare e come destinarlo a formazione, dotazione di mezzi e di uomini;
2.
Centrale Unica e
meccanismi di coordinamento;
5 sono legislative e cioè
3.
Quadro
legislativo e protezione legale degli appartenenti alle forze dell'ordine;
4.
Collaborazione
fra polizia e vigilanza privata;
5.
Limiti e
modalità di uso delle armi;
6.
Introduzione del
processo per direttissima;
7.
Politiche di
incentivazione ai cittadini per proteggere sé stessi e le proprie abitazioni
2 riguardano accordi
internazionali e cioè:
8.
La
regolamentazione delle possibilità di sconfinamento;
9.
I collegamenti
fra database italiani e sammarinesi.
PRESENTEREMO UNA MOZIONE
Serve un confronto approfondito su questi temi, capace di
identificare soluzioni adeguate in tempi brevi. Non solo aspettare che il
Comandante di turno ci pensi lui.
Questo è l'errore che facciamo, non dare l'indirizzo
politico. E l'andazzo continua.
Credo presenteremo una mozione per provare davvero ad
affrontare questi temi in aula, sperando di farcela.