VALENTINI
CONFERMA GENTILI NON COINVOLGENDO IL CONSIGLIO
voglio
riportare un attimo l'attenzione ai momenti immediatamente precedenti
a queste dimissioni. Il Segretario Valentini, richiamandosi alle
prassi, aveva deciso che la decisione sulla conferma in ruolo del
Comandante Gentili spettava al solo Governo; tutto contro il parere
di una parte della stessa maggioranza che invece chiedeva che fosse
appunto il Consiglio a decidere così come era stato il Consiglio a
conferire l'incarico. È stata questa solo l'ultima delle scelte del
Segretario Valentini assolutamente a favore del Comandante,
nonostante una serie di criticità e problematiche emerse.
L'AZIONE
DI GENTILI E' STATA NULLA...
Il
Comandante Gentili era arrivato in pompa magna, col compito di
riformare radicalmente le forze dell'ordine, riorganizzarle e
coordinarle, migliorare l'opera di contrasto al crimine, restituire
autorevolezza alla Gendarmeria e migliorarne la funzionalità.
La
prima cosa che ha fatto è stato richiedere il titolo di Generale,
una assoluta anomalia nel nostro sistema. Ha abbozzato solo un piano
di riorganizzazione delle forze di polizia, che accentrava tutto
nelle mani dello stesso Generale che sarebbe diventato capo supremo
di tutto finanche sopra al capo delle Milizie, relegate a poco più
di qualche cosa di rappresentanza. Poi qualche disposizione interna
contro tatuaggi e capelli lunghi e poi se ne sono perse le tracce.
...MA
IL GOVERNO HA RINUNCIATO AL SUO RUOLO
Ma
non può essere solo colpa di Gentili se il compito per cui era stato
chiamato è fallito. Come detto grandi responsabilità le ha proprio
Valentini, talmente arroccato in difesa del Comandante da dimenticare
la necessità di dare precisi input politici, in una ovvia ottica di
divisione dei ruoli, e di sottolineare le cose che non andavano e che
non soddisfavano e su cui occorreva intervenire prioritariamente.
LE
PAROLE DI GENTILI SONO GRAVISSIME...
Quanto
emerso nell'ordinanza pubblicata su alcuni quotidiani, da cui sono
scaturite le dimissioni, è la degna conseguenza di questo percorso.
Un Comandante che si permette di dire certe cose sul Tribunale,
definendo i giudici “banditi e gangster” e dipingendone l'azione
come rispondente a chissà quali trame, merta solo una profonda
censura. Chi si trova al vertice delle istituzioni, e Gentili era
certamente in questa posizione, deve tutelare in primis le altre
istituzioni, cercando di aumentarne l'autorevolezza e la credibilità:
non può certo, in nessuna occasione, nemmeno privata, permettersi
un'opera di delegittimazione.
...MA
ANCHE STAVOLTA VALENTINI HA GIOCATO SULLA DIFENSIVA
Dimissioni
doverose dunque, ma ci si aspettava una posizione di forte censura
anche da parte del responsabile politico della Gendarmeria, Valentini
appunto, prima ancora delle dimissioni, appena emerse le gravi
affermazioni fatte. Valentini invece si è limitato al minimo
indispensabile; lo stesso ha fatto il Congresso di Stato che in un
suo comunicato si era riservato approfondimenti; seguito dalla Dc che
si è appellato alla necessità di “fare sistema” e ha ammonito
contro il rischio di fomentare lo scontro fra istituzioni.
NESSUNO
SCONTRO FRA ISTITUZIONI: UNA PERSONA SBAGLIATA E UN GOVERNO E UNA
MAGGIORANZA CHE NON HA DATO INDIRIZZI
Qui
non c'è nessuno scontro fra istituzioni, per fortuna. C'è
semplicemente una persona secondo me inadeguata al suo ruolo, che non
si è calato nella nostra realtà e non è stato capace di capirne le
esigenze. E c'è, soprattutto, una politica che non è stata in grado
di dare i necessari indirizzi per quanto riguarda le problematiche
della Gendarmeria e più in generale della sicurezza, delegando tutto
al Generale Gentili: sentire oggi Valentini parlare di problematiche
che rimangono tutte sul tavolo anche dopo le dimissioni, come se non
fosse lui al Governo e non avesse lui per primo il compito di
risolvere, o Gatti parlare del processo per direttissima, che da 2
anni fa la muffa nonostante un odg da noi presentato e approvato, dà
la dimostrazione di questo.
IL
GOVERNO NON E' STATO NEMMENO CAPACE DI RISOLVERE I PROBLEMI DI
RAPPORTI CON ALTRE ISTITUZIONI
Ma
la politica non è stata nemmeno in grado di risolvere per tempo i
problemi emersi riguardo ai rapporti fra questa persona e le altre
istituzioni del Paese, in primis il Tribunale, dopo quanto emerso in
Commissione Affari di Giustizia. E di questo è responsabile quasi
totalmente il Segretario Valentini che si è sempre posto in una
posizione di difesa acritica senza esercitare il suo ruolo; ed ha
proceduto alla conferma nel ruolo nonostante tutto quanto emerso.
NECESSITA'
DI SCUSE E ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA'
Capita
di sbagliare le nomine, di trovare persone inadatte, e bisogna
saperlo capire e rimediare. Se non lo si fa, le responsabilità
politiche sono gravi. E le responsabilità di Valentini per noi sono
gravi in questa vicenda, per le ragioni dette sopra. Ci aspetteremmo
come minimo una piena assunzione di responsabilità e le scuse per
gli errori fatti.
PER
IL FUTURO: COINVOLGERE I PIU' ALTI IN GRADO NELL'ELABORAZIONE DI UN
DOCUMENTO E COINVOLGERE TUTTA L'AULA
Per
il futuro crediamo importante valorizzare le risorse interne alla
Gendarmeria, che ci sono e sono importanti. Responsabilizzare i più
alti in grado nell'elaborazione di un documento che contenga le
criticità principali da risolvere per migliorare l'opera di
contrasto alla criminalità nei vari ambiti, vista l'assenza del
Governo in questo compito; portare il confronto su quel documento a
livello di Commissione Affari Esteri e Commissione Giustizia, per
ricercare condivisione e armonia su queste linee di cambiamento che
devono vedere unito tutto il Paese; giungere a delle linee operative
condivise e passare velocemente all'attuazione. Di questo c'è
bisogno oggi, di coinvolgimento del corpo stesso e di condivisione
delle scelte. Ci auguriamo venga fatto.
Certo,
vedere che proprio oggi a Palazzo Pubblico si incontrano la
maggioranza e una coalizione di opposizione, come ha detto la collega
Bronzetti, per decidere, solo fra loro, come smorzare i toni e
gestire il comma non fa ben sperare.
NECESSITA'
DI UN DIBATTITO AD HOC
Alla
politica il compito di dare gli input necessari a questo lavoro,
attraverso un dibattito da calendarizzare fin dalla prossima sessione
consigliare che identifichi le priorità, gli indirizzi e la
destinazione delle risorse. Abbiamo pronta una mozione in tal senso,
se non ci sarà un preciso indirizzo consigliare sul tema ci faremo
carico del problema.