INTERVENTO SU DECRETO PROFILI DI RUOLO - 19_1_15


Fabbisogno, Profili di ruolo e assegnazione sono 3 parole chiave attorno alle quali si snodano i cambiamenti del rapporto di lavoro nella riforma della Pubblica amministrazione sulla base delle disposizioni vigenti.
Oggi discutiamo dei profili di ruolo. L'obiettivo è chiaro: se prima i mansionari specificavano le azioni che ciascun dipendente era tenuto a compiere a seconda del ruolo che ricopriva in un determinato ufficio, ora il lavoratore sarà invece inquadrato in un profilo di ruolo che delineerà la sua professionalità, le sue caratteristiche e il suo grado di autonomia. Se prima vigeva il concetto di titolarità ed inamovibilità del posto, coi profili di ruolo vi è soltanto l'assegnazione ad un unità organizzativa, che può essere anche temporanea ed è modificabile in relazione alle esigenze dell’amministrazione.

La legge di riforma prevede l’introduzione di un nuovo regime normativo e retributivo che dovrà prevedere un progressivo allineamento con il settore privato. Prevista anche l’introduzione della valutazione dei risultati raggiunti dal dipendente e la revisione della struttura retributiva, una parte della quale potrà essere legata alla produttività.

Quindi in teoria con la nuova struttura dovrebbe essere più flessibile, meno burocratica e più snella. Anche se, a giudicare da questo provvedimento, qualche dubbio viene, perchè abbiamo una infinità di profili di ruolo con un grado di dettaglio estremamente particolareggiato sui compiti da svolgere. L'avvicinamento con le modalità di inquadramento e svolgimento dei compiti vigente nel settore privato è ancora lontano.

Per quanto il provvedimento abbia un elevato carattere tecnico e non sia semplicissimo entrare nel merito dei singoli profili, l'impressione chiara, oltre a quanto appena detto, è che ci si stia ancora concentrando ancora molto sul concetto della definizione esatta e specifica, quindi su una struttura burocratica, piuttosto che concentrarsi sul servizio all'utenza e sulla sua soddisfazione. Non si vede ancora l'attenzione al servizio e al suo svolgimento con efficienza e celerità.
In teoria si dovrebbe passare da una gestione prevalentemente focalizzata sugli aspetti normativi ed amministrativi del personale ad un modello centrato sui ruoli e sullo sviluppo delle competenze individuali, una maggiore attenzione all’individuo e al suo ruolo nell’organizzazione, con conseguente miglioramento della motivazione e delle competenze e maggiore efficienza nello svolgimento del servizio. Ma il cittadino si è accorto che qualcosa è cambiato quando va ad uno sportello? Le aziende, le imprese economiche hanno la prova di avere di fronte un un alleato nel favorire l’impresa o un rallentatore dell’investimento? Gli stessi impiegati sono stati resi protagonisti di questo cambiamento e valorizzati a livello professionale e organizzativo? C'è stata formazione, attività di crescita professionale e delle competenze? Forse negli articolati del pacchetto di leggi di riforma questi concetti ci sono, ma il problema è l'attuazione.
Come dicevo, in teoria i profili di ruolo possono servire ad avvicinarsi a questi obiettivi. Ma consentitemi una battuta: in passato si diceva che il mansionario era un elenco della spesa; oggi molti profili di ruolo sono un trattato da Treccani (guadate ad esempio all’ operatore amministrativo contabile: per dire chi è e cosa fa c’è una pagina intera, una quindicine di definizioni e sottodefinizioni). C’è un uso molto creativo di aggettivi per esprimere la graduazione delle competenze,delle responsabilità e dell’autonomia. Buono, sufficiente, discreto, ottimo. La ricchezza descrittiva dei singoli ruoli, nell’intenzione vorrebbe rappresentare una differenza fra un ruolo e l’altro, di fatto li rende molto simili. E ciò, secondo il mio punto di vista, potrebbe complicare i problemi della sostituibilità, della misurazione del merito, della mobilità ecc...


In questo quadro tutto dipenderà dalla forza della volontà di un cambiamento politico, di autonomia lasciata alla PA, di responsabilizzazione del management, ecc….. Questa volontà di cambiamento nel Governo ho dei dubbi che ci sia. Ed è un peccato perchè oggi una PA veramente nuova nella sua operatività potrebbe garantire maggior legalità, controlli contro la corruzione, efficienza dello Stato ed economicità ed essere di grande supporto allo sviluppo e alla ripresa economica del Paese.