Eccellenze
e colleghi consiglieri,
STA
EMERGENDO UN LADROCINIO CONTINUATO E ORGANIZZATO A DANNO DEI
CITTADINI, CHE VEDE COINVOLTI POLITICI ANCORA IN RUOLI DI
RESPONSABILITÀ
Da
qualche mese siamo di fronte all'emersione prepotente di un
ladrocinio continuato e organizzato ai danni dei cittadini,
dell'immagine del Paese e delle sue risorse per il puro gusto
dell'arricchimento, del potere, della distorsione delle regole, delle
manie di grandezza, della sensazione di onnipotenza di una serie
lunghissima di personaggi della politica e del suo sottobosco di
imprenditori, professionisti, leccapiedi e prestanome. Un ladrocinio
organizzato, voluto e difeso dagli uomini forti dei 3 partiti che da
30 anni governano il Paese, Dc, Socialisti e Democratici, come la
Magistratura sta facendo emergere. Che ha come protagonisti diretti
una serie di personaggi che oggi sono in custodia cautelare e che
hanno comandato letteralmente i loro rispettivi partiti fino a ieri,
nel silenzio di tomba di tanti; ma anche tante persone che sono
ancora in quest'aula, nella maggioranza e nell'opposizione, che dei
rispettivi partiti sono Segretari o capigruppo, quando non Segretari
di Stato.
Ogni
giorno si rischia che qualcuno di chi è presente in quest'aula venga
coinvolto come protagonista e beneficiario diretto in qualche fatto
criminoso connesso a questo sistema. E non parlo solo delle vicende
legate al conto Mazzini, ma anche a fenomeni altrettanto gravi e
dannosi per la collettività e l'immagine del Paese, come il fenomeno
delle frodi carosello su cui è coinvolto oggi il Segretario della
Dc, o come l'utilizzo del proprio potere per compiere atti contro
legge, come lo sblocco di bonifici diretti verso alcuni amici in
pieno blocco dei pagamenti, fenomeno che sembra coinvolgere un
Segretario di Stato ancora in carica. E tanto altro che è capitato e
capiterà ancora. Non sono solo cose del passato, come qualcuno vuole
far credere.
I
PARTITI CERCANO DI AUTODIFENDERSI IN MANIERA PUERILE
Mi
viene da sorridere a vedere come i partiti stanno cercando di
autodifendersi rispetto allo scoppio prepotente di queste bombe. Chi
si affanna a togliere ogni ruolo ai coinvolti, coltivando così una
falsa speranza di recupero dell'immagine; chi addirittura attacca
come il Psd, dicendo che la necessità di far dimettere un Segretario
di Stato è un colpo al Governo perchè ne fa venire a meno l'uomo di
punta che aveva ottenuto un sacco di belle cose, quasi che i
cittadini debbano essere tristi di essersene finalmente liberati; chi
poi rasenta il comico come la Dc quando dice che, dopo il Congresso
del 2007, è iniziato il vero rinnovamento: poi guardi ai ruoli di
responsabilità di quel partito e alle vicende giudiziarie che ne
hanno coinvolto e ne coinvolgono i vertici e ti viene da dire se
fanno davvero o pensano che siano tutti stupidi.
Solo
il Segretario Simone Celli, a cui va il mio plauso per l'intervento
fatto, ha avuto almeno il coraggio di chiedere scusa per gli errori
compiuti. Dagli altri, silenzio totale, anzi, minimizzazione.
ELEZIONI
PER ALMENO 3 MOTIVI
1)
LA MAGGIORANZA NON HA PIU' NULLA DA DIRE E DA DARE
Di
fronte a tutto questo, ma anche guardando alla situazione economica e
sociale, le elezioni nei tempi più brevi possibili dovrebbero essere
l'unica risposta possibile. Per almeno 3 motivi.
Il
primo, più importante, è che questo governo e questa maggioranza
non hanno più niente da dire e da dare (o meglio non l’hanno mai
avuto). Se ci sono emergenze da risolvere e un lavoro da portare
avanti, non è davvero questa maggioranza che può farlo. Perché è
una maggioranza dilaniata dalla questione morale che coinvolge i suoi
massimi esponenti di Governo e di partito e che quindi è incapace
anche solo di ipotizzare percorsi veri di riforma dei nodi che
affliggono il Paese e gli impediscono di ripartire.
ELEZIONI
PER ALMENO 3 MOTIVI
2)
LA MAGGIORANZA NON HA LA MINIMA CREDIBILITA' PER FARE LE RIFORME
La
seconda ragione è che portare avanti le riforme strutturali che oggi
sono necessarie richiede grande credibilità in chi le deve porre in
essere. Come possono questi personaggi presentarsi davanti alla gente
e chiedere loro sacrifici o cambiamenti di comportamenti consolidati?
O essere credibili per chi, da fuori, vorrebbe guardare con interesse
alla Repubblica? Se manca la credibilità, è impossibile pensare di
rimettere in carreggiata un Paese in difficoltà come il nostro o di
poter attirare investimenti seri.
In
comma comunicazioni ho detto che pochissimi cittadini, nel 2012,
avrebbero pensato di votare un Consiglio dove, pochi mesi dopo, si
sarebbero ritrovati una serie di indagati, possibili indagati o
futuri indagati per la creazione di un vero sistema criminoso: perchè
il clientelismo, il voto di scambio, le tangenti, la corruzione, il
finanziamento illecito ai partiti, l'ingresso della malavita in
territorio, la devastazione del territorio, la previsione di veri e
propri tariffari per la concessione delle licenze, le cartiere, le
commissionarie e tutto quanto in questi anni è stato il “sistema
San Marino” in tutta la sua perversione ha potuto esistere solo
grazie al sostegno di molti uomini, in posizioni di potere nei 2
principali partiti che hanno gestito il Paese negli ultimi 30 anni.
Uomini che sono ancora qui, in larga misura, ed anche in posizioni di
potere come prima ho detto. Se le sentenze penali devono ancora
essere scritte, quelle politiche sono state ampiamente emesse: una
intera classe politica ha fallito ed oggi non ha la credibilità di
portare il Paese verso un nuovo modello. E quindi deve farsi da parte
ridando la parola ai cittadini.
ELEZIONI
PER ALMENO 3 MOTIVI
3)
I CITTADINI DEVONO POTER SCEGLIERE I LORO NUOVI RAPPRESENTANTI, NON
COLLUSI E CREDIBILI
E
questa è la terza ragione per cui servono le elezioni, che è forse
il più importante: di fronte a quello che
sta emergendo, i cittadini devono avere il diritto di esprimersi ed
esprimere la nuova classe politica che dovrà gestire il percorso di
cambiamento (vero) del Paese. Questo Consiglio, eletto 2 anni fa
quando solo poche persone (all’epoca chiamate “cassandre”)
immaginavano ciò che sarebbe successo e la rete di corruzione e
delinquenza che certa politica esprimeva, non può più rappresentare
la realtà e le opinioni del Paese.
MA
LE ELEZIONI NON LE VUOLE NESSUNO E ALLORA ARRIVANO LE DICHIARAZIONI
PIÙ DISPARATE
Ma le
elezioni per i partiti tradizionali rappresenterebbero un cataclisma
e allora, nonostante queste motivazioni, è necessario per loro
cercare di evitarle a tutti i costi.
Quindi
si moltiplicano le dichiarazioni che mirano a dipingere le elezioni
come responsabili di ogni male, perché “Il
Paese ha delle emergenze da risolvere”, “il lavoro impostato deve
andare avanti”, “se cade il governo gli investitori non arrivano
più”, “abbiamo lavorato bene, dobbiamo proseguire”,
addirittura sono arrivati a dire che le elezioni sarebbero in grado
di fermare le indagini della Magistratura, frase che è stata detta
da chi, mi auguro, conosca molto poco del concetto della divisione
dei poteri.
MA
LA MAGGIORANZA DA DUE ANNI MANCA TOTALMENTE DI PROGETTUALITÀ
Bisogna
quindi rimanere in sella. Per fare cosa, poi, non si sa: perché sono
2 anni che la maggioranza non dà risposta ai problemi economici e
occupazionali del Paese; che non riesce a risolvere i problemi del
bilancio, in deficit da 5 anni nonostante una spending review
dissennata fatta di tagli a casaccio a partire da scuola e sanità,
dove invece ci sarebbe più bisogno di attenzione e tutela; che ha
aumentato le tasse a carico dei più deboli, dei redditi bassi, e che
non ha fatto politiche serie per la lotta all'evasione fiscale (la
Smac è stata gestita in maniera a dir poco dilettantesca, diventando
la burla del Paese); che nonostante questo sta prosciugando la
liquidità dello Stato, oramai al lumicino; che accetta la continua
contrazione della spesa per gli investimenti; che sta lasciando
aumentare la disoccupazione, specie quella giovanile, a livelli
estremamente preoccupanti, più alti della media europea, senza
mettere in campo nessuna politica a sostegno dei giovani (se non
dimezzargli lo stipendio), senza sostenere l'occupazione dei
sammarinesi con opportuni incentivi e disincentivi (anzi aprendo
continuamente all'assunzione di frontalieri); che sta operando una
riduzione enorme del nostro welfare, rendendo sempre più scarsi i
servizi sanitari ed obbligando sempre più la gente a rivolgersi alla
sanità privata; che vede la tutela dei cittadini in difficoltà e
senza reddito come una elemosina, come l'erogazione di due spiccioli
per consentirgli di vivere pochi giorni in più; che non ha progetti
per il rilancio, né a breve né a medio né a lungo termine, della
nostra economia, sia dei settori tradizionali che di nuovi settori. E
che nonostante questo boccia con arroganza da 2 anni ogni proposta
che arriva dall'opposizione.
IL
CONSIGLIO È DELEGITTIMATO E NON BASTANO CERTO LE DIMISSIONI
(MINIMIZZATE) DI FELICI
Siamo
davanti ad un Consiglio in larga parte delegittimato, che non ha né
la capacità né la minima credibilità per impostare percorsi nuovi
di ripartenza del Paese.
Non
bastano certo le dimissioni di Felici per rispondere a questa
situazione di delegittimazione: nessuno pensi di cavarsela così. Tra
parentesi, dimissioni largamente minimizzate, tra chi dice che
“Felici non si è dimesso per la questione morale” e chi dice che
“il sacrificio di Felici indebolisce il Governo perchè lui era la
punta di diamante e ha fatto un sacco di cose”: viene da chiedersi
perchè si sia dimesso Felici, forse perchè non è riuscito a farsi
ricaricare la Smac dopo i casini che ha combinato? Non so cosa
pensare di fronte a queste affermazioni che ho sentito finora dai
principali partiti della maggioranza.
POSIZIONE
DI AP PIÙ RESPOSABILE MA NON SUFFICIENTE
In
realtà, come ha detto Mario Venturini, le dimissioni erano un atto
dovuto e sono legate alla questione morale. E sono una risposta
assolutamente parziale al problema della questione morale che ho
cercato di descrivere sopra. Nessuno può pensare che con il grande
sacrificio di Felici si possa risolvere il problema di questa
maggioranza e di questo Consiglio come se nulla fosse.
Tra i
silenzi e le minimizzazioni della maggioranza ha spiccato la
posizione di Ap, che seppure non ci veda del tutto d'accordo perchè
mira ad allontanare le elezioni che invece dovrebbero avere luogo in
tempi brevissimi, ha almeno il pregio di chiedere forte discontinuità
di Governo e un termine a questa agonia. Per questo ci siamo sentiti
di citarla come posizione sensata e di invogliarla ad essere
conseguente con quanto scritto. Sperando che non si tratti solo di
dichiarazioni risolute ma senza seguito, come purtroppo è già
accaduto. Perchè se così fosse Ap non dovrebbe preoccuparsi del
giudizio dell'opposizione, che conta poco, ma di quello della gente,
che conta molto molto di più in democrazia.
SERVONO
LE ELEZIONI, IMMEDIATAMENTE DOPO IL BILANCIO
Come
ho detto, secondo il nostro punto di vista l'unica risposta possibile
sono le elezioni. Facciamo il bilancio, che è sicuramente una
priorità e una emergenza che tutti condividiamo, e poi si sciolga il
Consiglio e si voti, per dare ai cittadini la possibilità di
scegliere. Perchè come detto questo Consiglio non ha più nulla da
dare al Paese.
PROPOSTE
NELL'INTERESSE DEL PAESE, SENZA BISOGNO DI POSTI DI GOVERNO
Sul
passaggio del bilancio saremo come sempre responsabili, presenteremo
tante proposte principalmente sullo sviluppo, come abbiamo sempre
fatto e questo ce lo dovete riconoscere tutti. Per fare questo non
serve avere posti di Governo: non ci interessa avere posti al sole ma
fare delle cose per il Paese. Le proposte le abbiamo sempre fatte a
prescindere dal ruolo, e così continueremo a fare. E ci auguriamo
che quest'anno la maggioranza non bocci tutto con la solita
arroganza.