INTERVENTO SU DIMISSIONI CLAUDIO FELICI - 21_10_14


Eccellenze e colleghi consiglieri,
STA EMERGENDO UN LADROCINIO CONTINUATO E ORGANIZZATO A DANNO DEI CITTADINI, CHE VEDE COINVOLTI POLITICI ANCORA IN RUOLI DI RESPONSABILITÀ
Da qualche mese siamo di fronte all'emersione prepotente di un ladrocinio continuato e organizzato ai danni dei cittadini, dell'immagine del Paese e delle sue risorse per il puro gusto dell'arricchimento, del potere, della distorsione delle regole, delle manie di grandezza, della sensazione di onnipotenza di una serie lunghissima di personaggi della politica e del suo sottobosco di imprenditori, professionisti, leccapiedi e prestanome. Un ladrocinio organizzato, voluto e difeso dagli uomini forti dei 3 partiti che da 30 anni governano il Paese, Dc, Socialisti e Democratici, come la Magistratura sta facendo emergere. Che ha come protagonisti diretti una serie di personaggi che oggi sono in custodia cautelare e che hanno comandato letteralmente i loro rispettivi partiti fino a ieri, nel silenzio di tomba di tanti; ma anche tante persone che sono ancora in quest'aula, nella maggioranza e nell'opposizione, che dei rispettivi partiti sono Segretari o capigruppo, quando non Segretari di Stato.
Ogni giorno si rischia che qualcuno di chi è presente in quest'aula venga coinvolto come protagonista e beneficiario diretto in qualche fatto criminoso connesso a questo sistema. E non parlo solo delle vicende legate al conto Mazzini, ma anche a fenomeni altrettanto gravi e dannosi per la collettività e l'immagine del Paese, come il fenomeno delle frodi carosello su cui è coinvolto oggi il Segretario della Dc, o come l'utilizzo del proprio potere per compiere atti contro legge, come lo sblocco di bonifici diretti verso alcuni amici in pieno blocco dei pagamenti, fenomeno che sembra coinvolgere un Segretario di Stato ancora in carica. E tanto altro che è capitato e capiterà ancora. Non sono solo cose del passato, come qualcuno vuole far credere.
I PARTITI CERCANO DI AUTODIFENDERSI IN MANIERA PUERILE
Mi viene da sorridere a vedere come i partiti stanno cercando di autodifendersi rispetto allo scoppio prepotente di queste bombe. Chi si affanna a togliere ogni ruolo ai coinvolti, coltivando così una falsa speranza di recupero dell'immagine; chi addirittura attacca come il Psd, dicendo che la necessità di far dimettere un Segretario di Stato è un colpo al Governo perchè ne fa venire a meno l'uomo di punta che aveva ottenuto un sacco di belle cose, quasi che i cittadini debbano essere tristi di essersene finalmente liberati; chi poi rasenta il comico come la Dc quando dice che, dopo il Congresso del 2007, è iniziato il vero rinnovamento: poi guardi ai ruoli di responsabilità di quel partito e alle vicende giudiziarie che ne hanno coinvolto e ne coinvolgono i vertici e ti viene da dire se fanno davvero o pensano che siano tutti stupidi.
Solo il Segretario Simone Celli, a cui va il mio plauso per l'intervento fatto, ha avuto almeno il coraggio di chiedere scusa per gli errori compiuti. Dagli altri, silenzio totale, anzi, minimizzazione.
ELEZIONI PER ALMENO 3 MOTIVI
1) LA MAGGIORANZA NON HA PIU' NULLA DA DIRE E DA DARE
Di fronte a tutto questo, ma anche guardando alla situazione economica e sociale, le elezioni nei tempi più brevi possibili dovrebbero essere l'unica risposta possibile. Per almeno 3 motivi.
Il primo, più importante, è che questo governo e questa maggioranza non hanno più niente da dire e da dare (o meglio non l’hanno mai avuto). Se ci sono emergenze da risolvere e un lavoro da portare avanti, non è davvero questa maggioranza che può farlo. Perché è una maggioranza dilaniata dalla questione morale che coinvolge i suoi massimi esponenti di Governo e di partito e che quindi è incapace anche solo di ipotizzare percorsi veri di riforma dei nodi che affliggono il Paese e gli impediscono di ripartire.
ELEZIONI PER ALMENO 3 MOTIVI
2) LA MAGGIORANZA NON HA LA MINIMA CREDIBILITA' PER FARE LE RIFORME
La seconda ragione è che portare avanti le riforme strutturali che oggi sono necessarie richiede grande credibilità in chi le deve porre in essere. Come possono questi personaggi presentarsi davanti alla gente e chiedere loro sacrifici o cambiamenti di comportamenti consolidati? O essere credibili per chi, da fuori, vorrebbe guardare con interesse alla Repubblica? Se manca la credibilità, è impossibile pensare di rimettere in carreggiata un Paese in difficoltà come il nostro o di poter attirare investimenti seri.
In comma comunicazioni ho detto che pochissimi cittadini, nel 2012, avrebbero pensato di votare un Consiglio dove, pochi mesi dopo, si sarebbero ritrovati una serie di indagati, possibili indagati o futuri indagati per la creazione di un vero sistema criminoso: perchè il clientelismo, il voto di scambio, le tangenti, la corruzione, il finanziamento illecito ai partiti, l'ingresso della malavita in territorio, la devastazione del territorio, la previsione di veri e propri tariffari per la concessione delle licenze, le cartiere, le commissionarie e tutto quanto in questi anni è stato il “sistema San Marino” in tutta la sua perversione ha potuto esistere solo grazie al sostegno di molti uomini, in posizioni di potere nei 2 principali partiti che hanno gestito il Paese negli ultimi 30 anni. Uomini che sono ancora qui, in larga misura, ed anche in posizioni di potere come prima ho detto. Se le sentenze penali devono ancora essere scritte, quelle politiche sono state ampiamente emesse: una intera classe politica ha fallito ed oggi non ha la credibilità di portare il Paese verso un nuovo modello. E quindi deve farsi da parte ridando la parola ai cittadini.
ELEZIONI PER ALMENO 3 MOTIVI
3) I CITTADINI DEVONO POTER SCEGLIERE I LORO NUOVI RAPPRESENTANTI, NON COLLUSI E CREDIBILI
E questa è la terza ragione per cui servono le elezioni, che è forse il più importante: di fronte a quello che sta emergendo, i cittadini devono avere il diritto di esprimersi ed esprimere la nuova classe politica che dovrà gestire il percorso di cambiamento (vero) del Paese. Questo Consiglio, eletto 2 anni fa quando solo poche persone (all’epoca chiamate “cassandre”) immaginavano ciò che sarebbe successo e la rete di corruzione e delinquenza che certa politica esprimeva, non può più rappresentare la realtà e le opinioni del Paese.
MA LE ELEZIONI NON LE VUOLE NESSUNO E ALLORA ARRIVANO LE DICHIARAZIONI PIÙ DISPARATE
Ma le elezioni per i partiti tradizionali rappresenterebbero un cataclisma e allora, nonostante queste motivazioni, è necessario per loro cercare di evitarle a tutti i costi.
Quindi si moltiplicano le dichiarazioni che mirano a dipingere le elezioni come responsabili di ogni male, perché “Il Paese ha delle emergenze da risolvere”, “il lavoro impostato deve andare avanti”, “se cade il governo gli investitori non arrivano più”, “abbiamo lavorato bene, dobbiamo proseguire”, addirittura sono arrivati a dire che le elezioni sarebbero in grado di fermare le indagini della Magistratura, frase che è stata detta da chi, mi auguro, conosca molto poco del concetto della divisione dei poteri.
MA LA MAGGIORANZA DA DUE ANNI MANCA TOTALMENTE DI PROGETTUALITÀ
Bisogna quindi rimanere in sella. Per fare cosa, poi, non si sa: perché sono 2 anni che la maggioranza non dà risposta ai problemi economici e occupazionali del Paese; che non riesce a risolvere i problemi del bilancio, in deficit da 5 anni nonostante una spending review dissennata fatta di tagli a casaccio a partire da scuola e sanità, dove invece ci sarebbe più bisogno di attenzione e tutela; che ha aumentato le tasse a carico dei più deboli, dei redditi bassi, e che non ha fatto politiche serie per la lotta all'evasione fiscale (la Smac è stata gestita in maniera a dir poco dilettantesca, diventando la burla del Paese); che nonostante questo sta prosciugando la liquidità dello Stato, oramai al lumicino; che accetta la continua contrazione della spesa per gli investimenti; che sta lasciando aumentare la disoccupazione, specie quella giovanile, a livelli estremamente preoccupanti, più alti della media europea, senza mettere in campo nessuna politica a sostegno dei giovani (se non dimezzargli lo stipendio), senza sostenere l'occupazione dei sammarinesi con opportuni incentivi e disincentivi (anzi aprendo continuamente all'assunzione di frontalieri); che sta operando una riduzione enorme del nostro welfare, rendendo sempre più scarsi i servizi sanitari ed obbligando sempre più la gente a rivolgersi alla sanità privata; che vede la tutela dei cittadini in difficoltà e senza reddito come una elemosina, come l'erogazione di due spiccioli per consentirgli di vivere pochi giorni in più; che non ha progetti per il rilancio, né a breve né a medio né a lungo termine, della nostra economia, sia dei settori tradizionali che di nuovi settori. E che nonostante questo boccia con arroganza da 2 anni ogni proposta che arriva dall'opposizione.
IL CONSIGLIO È DELEGITTIMATO E NON BASTANO CERTO LE DIMISSIONI (MINIMIZZATE) DI FELICI
Siamo davanti ad un Consiglio in larga parte delegittimato, che non ha né la capacità né la minima credibilità per impostare percorsi nuovi di ripartenza del Paese.
Non bastano certo le dimissioni di Felici per rispondere a questa situazione di delegittimazione: nessuno pensi di cavarsela così. Tra parentesi, dimissioni largamente minimizzate, tra chi dice che “Felici non si è dimesso per la questione morale” e chi dice che “il sacrificio di Felici indebolisce il Governo perchè lui era la punta di diamante e ha fatto un sacco di cose”: viene da chiedersi perchè si sia dimesso Felici, forse perchè non è riuscito a farsi ricaricare la Smac dopo i casini che ha combinato? Non so cosa pensare di fronte a queste affermazioni che ho sentito finora dai principali partiti della maggioranza.
POSIZIONE DI AP PIÙ RESPOSABILE MA NON SUFFICIENTE
In realtà, come ha detto Mario Venturini, le dimissioni erano un atto dovuto e sono legate alla questione morale. E sono una risposta assolutamente parziale al problema della questione morale che ho cercato di descrivere sopra. Nessuno può pensare che con il grande sacrificio di Felici si possa risolvere il problema di questa maggioranza e di questo Consiglio come se nulla fosse.
Tra i silenzi e le minimizzazioni della maggioranza ha spiccato la posizione di Ap, che seppure non ci veda del tutto d'accordo perchè mira ad allontanare le elezioni che invece dovrebbero avere luogo in tempi brevissimi, ha almeno il pregio di chiedere forte discontinuità di Governo e un termine a questa agonia. Per questo ci siamo sentiti di citarla come posizione sensata e di invogliarla ad essere conseguente con quanto scritto. Sperando che non si tratti solo di dichiarazioni risolute ma senza seguito, come purtroppo è già accaduto. Perchè se così fosse Ap non dovrebbe preoccuparsi del giudizio dell'opposizione, che conta poco, ma di quello della gente, che conta molto molto di più in democrazia.
SERVONO LE ELEZIONI, IMMEDIATAMENTE DOPO IL BILANCIO
Come ho detto, secondo il nostro punto di vista l'unica risposta possibile sono le elezioni. Facciamo il bilancio, che è sicuramente una priorità e una emergenza che tutti condividiamo, e poi si sciolga il Consiglio e si voti, per dare ai cittadini la possibilità di scegliere. Perchè come detto questo Consiglio non ha più nulla da dare al Paese.
PROPOSTE NELL'INTERESSE DEL PAESE, SENZA BISOGNO DI POSTI DI GOVERNO
Sul passaggio del bilancio saremo come sempre responsabili, presenteremo tante proposte principalmente sullo sviluppo, come abbiamo sempre fatto e questo ce lo dovete riconoscere tutti. Per fare questo non serve avere posti di Governo: non ci interessa avere posti al sole ma fare delle cose per il Paese. Le proposte le abbiamo sempre fatte a prescindere dal ruolo, e così continueremo a fare. E ci auguriamo che quest'anno la maggioranza non bocci tutto con la solita arroganza.