INTERVISTA SU "L'INFORMAZIONE" - 1 settembre 2013






Civico 10 ha passato il test elettorale molto positivamente ma sembra stia diminuendo il suo appeal nei confronti del proprio elettorato. E’ così?
Quando si parla di "appeal" si parla di sensazioni. La nostra sensazione è che venga capito e apprezzato ciò che stiamo cercando di fare. Cioè controllo dell'attività del Governo, informazione ai cittadini su quel che accade e, soprattutto, proposte concrete per risolvere i problemi.
Ma si può e si deve sempre lavorare per migliorare: un movimento vive con la gente e per la gente quindi noi non solo ascoltiamo ma chiediamo davvero di ricevere dai cittadini soprattutto critiche e consigli per cercare di essere sempre più efficaci.

Dall’esterno sembra che la colazione con Sinistra unita sia solamente stata creata con un obiettivo elettorale…
Con Sinistra Unita abbiamo condiviso non solo un metodo di lavoro basato su una netta discontinuità con le politiche clientelari, opache e a favore di interessi quasi sempre personali del passato; ma anche e soprattutto un programma per il futuro, concreto e preciso, che stiamo cercando di portare avanti in Consiglio e nel Paese.
I rapporti sono buonissimi e spero che questa alleanza sia solo l'avvio di un percorso che possa coinvolgere tanti altri, forze politiche e persone, che hanno progetti seri, fattibili e realizzabili per il futuro di San Marino. Mi pare evidente che, oggi, nell'attuale scenario, qualunque proposta anche solo minimamente innovativa venga scartata a priori, ed invece servirebbe un netto e veloce cambio di rotta.

Nel nostro paese, esistono più corrotti o corruttori?
L'uno presume l'altro. Ed entrambi trovano spazio e, quasi, giustificazione nell'omertà e nelle coperture reciproche ancora troppo diffuse. Per porvi rimedio servono certamente nuove leggi ma soprattutto un cambio di cultura che non sarà facile da fare dopo questi ultimi 5 lustri che hanno fatto perdere ogni senso civico a tanti cittadini.

Giochi del Titano: direttore citato nella relazione della Direzione Nazionale Antimafia per la sua precedente attività al Casinò di San Remo; persone che si giocano oltre la metà dello stipendio; possibilità di riciclaggio e lo stato è detentore di oltre il 76% delle quote della società. Non le sembra sia il caso di metterci mano?
Su questa domanda esprimo una posizione assolutamente personale, il dibattito nel nostro movimento su questo tema è molto aperto.
Penso che, anche sul tema dei giochi, ritorni il discorso della cultura diffusa. Oggi, nell'ambito di normative precise che limitino il più possibile i rischi da lei evidenziati, San Marino può solo decidere se prendersi una fettina molto molto piccola di un mercato immenso (pensiamo solo al gioco on-line, praticamente senza limite), e con questa fettina garantire alcune entrate allo Stato, oppure lasciarlo tutto all'esterno dei suoi confini.
Ma penso che l'impatto di questa scelta sulle persone e sui fenomeni connessi sia minimo: oramai basta varcare il confine per avere a disposizione una vasta scelta di attività di giochi della sorte. Finchè ci sarà una certa cultura nella gente, queste attività prospereranno. Purtroppo, aggiungo.

Lei è fra quelli che sostiene che con la mafia bisogna conviverci?
Chi dice queste frasi non sa di cosa sta parlando. Oppure è un folle. Oppure ancora ha qualche interesse connesso con le attività criminose. La mafia va combattuta con un mix di interventi e con la crescita della consapevolezza e della cultura delle persone.
La politica può cominciare a realizzare quello che da anni viene richiesto nelle relazioni sullo stato della giustizia: cioè dotare il sistema della tecnologia (come le intercettazioni), delle risorse umane (anche attraverso una crescita, nel numero e nella specializzazione, delle nostre forze di Polizia Giudiziaria), della collaborazione esterna (ad esempio con strutture specializzate nella lotta alla mafia, da utilizzare anche per la formazione) e delle leggi interne (ad esempio in materia di sequestri e confische) necessarie per combattere la mafia.
C'è molto lavoro da fare e di sicuro non basterà condannare a parole, serviranno molti fatti che per ora non abbiamo visto.

Il nostro giornale ha mostrato con testimonianza fotografica, come alcuni “furbetti” della Pa se ne uscivano dall’ufficio per recarsi al bar o, addirittura a far la spesa, in orario di lavoro senza timbrare il cartellino. Primi giorni dopo la notizia tutti in ufficio, ma fra qualche settimana tutto ritornerà come prima. Come si risolve questo problema?
Sarebbe facile dire: reprimendo un fenomeno che è, ricordiamolo, illegale. Oltre che disonesto verso i cittadini/utenti. Il problema è come farlo.
Ad oggi nella PA manca una cosa: la responsabilità, sia per i dirigenti che per i dipendenti. Nessuno viene valutato in base a quello che fa o non fa. Nessuno paga se fa male il suo lavoro e nessuno viene incentivato a farlo bene. La struttura è rigida, i controlli non funzionano, e non c'è incentivo a farli funzionare.
La nostra proposta di riforma della PA basata su un fondamento: la valutazione dei risultati del proprio lavoro. Quando il dirigente sarà valutato (e retribuito) da un organismo indipendente in base ai risultati che otterrà il suo ufficio rispetto ad obiettivi fissati; quando potrà gestire il suo personale e il suo budget in autonomia per raggiungere gli obiettivi fissati, avendo anche la possibilità di licenziare chi lavora poco; quando quindi il suo posto di lavoro e la sua retribuzione dipenderanno da come manda avanti il suo ufficio, allora, come accade nel settore privato, vogliamo scommettere che certi fenomeni spariranno? Ma purtroppo non c'è la minima volontà politica di giungere a questa che sarebbe un'autentica rivoluzione.
Nel frattempo chi conosce questi fenomeni, li denunci al dirigente. E se il dirigente non fa niente, denunci che il dirigente non sta facendo il suo dovere. Solo in questo modo le cose potranno cambiare.

Questo governo sembra avere i giorni contati, ha anche lei questa sensazione?
Non lo so, io penso che le diatribe e le prese di distanza siano solo il frutto di tatticismi pre-congressuali dei 2 partitoni che sostengono il Governo.
Spero solo una cosa: che questo Governo possa cadere (possibilmente in tempi rapidi) non per effetto dei soliti giochini di Palazzo ma per l'azione delle forze e delle persone più sane della maggioranza.
Spero che queste forze e queste persone si rendano conto che il Paese non ha più tempo, che andare avanti per "piccoli passi" oggi significa non stare al passo coi tempi, che servirebbe al più presto una "rivoluzione" in molti ambiti (politiche economiche, Pa, fisco, giustizia, ambiente, pensioni, ecc...), "rivoluzione" che di sicuro non si potrà ottenere stando affiancati con esponenti della vecchia politica che lavorano per tutt'altro e hanno una mentalità completamente diversa.
Ecco, se questo accadrà, se queste persone, che sono nella maggioranza come nell'opposizione, riusciranno a ritrovarsi presto dalla stessa parte a discutere sulle idee e non sui tatticismi, allora il Paese avrà posto le basi di un cambiamento molto veloce.

Con chi si coalizzerà Civico 10 alle prossime elezioni?
Non è importante "con chi", ma "per fare cosa". Serve un programma serio di rilancio del Paese.
Quindi rinnovo l'appello: tutti quelli che hanno voglia di tornare a parlare di progetti e di soluzioni, che hanno qualcosa da dire e idee in testa da realizzare, si mettano in gioco assieme per cambiare davvero San Marino.
Continuare a pensare a "cambiare da dentro" e, di fatto, perdere il 90% del tempo a pensare a "cosa farà l'altra corrente?", "come posso limitare l'azione politica del mio compagno di partito che agisce solo per interesse personale?", "chissà cosa si inventerà domani il mio alleato di maggioranza per fregarmi?" è oggi devastante. Il Paese non ha più tempo per questo.

Patrimoniale sugli immobili: in Italia il Pdl di Berlusconi è riuscito a far togliere al governo Letta l’Imu sulla prima casa. A San Marino ancora nessuno ha avanzato tale proposta… lei la appoggerebbe?
Non siamo contrari per principio a tassare gli immobili, ma siamo contrarissimi a QUESTA tassa sugli immobili, che serve solo a foraggiare la spesa corrente e a coprire un buco che si allarga sempre di più, senza che nemmeno 1€ di essa venga destinato a progetti di sviluppo e investimento. I soldi delle tasse vanno usati solo per lo sviluppo, la chiusura del "buco" va fatta con i tagli alla spesa corrente. Quindi si, la appoggerei.