A
mio parere, Eccellenze e colleghi, il punto fondamentale, il grande
valore del lavoro fatto con impegno e precisione da parte di questi 8
Commissari, o meglio 8 cittadini come ha detto un consigliere prima
di me, non sta nei nomi che sono emersi.
LO
SCOPERCHIAMENTO DEL “SISTEMA” SAN MARINO
Il
valore vero è un altro. Questa relazione ha messo su carta, su un
documento ufficiale, il sistema San Marino, quello di cui si è
parlato per anni ma su cui si è sempre glissato perchè “non ci
sono prove”, perchè “se si hanno gli elementi bisogna andare a
denunciarli in Tribunale”, perchè “facile fare demagogia”,
perchè “si vogliono strumentalizzare le cose”: nella relazione
si parla infatti con dovizia di particolari e di testimonianze di
tangenti, di ispettori sul lavoro corrotti, di rapporti fra edilizia
e politica miranti ad utilizzare la politica per aumentare gli
indici, cambiare le destinazioni d'uso, di una bolla immobiliare di
proporzioni enormi e foraggiata da soldi sporchi, ecc...si parla
ancora di mediatori nel rapporto politica-affari, di meccanismi di
controllo del voto, di utilizzo disinvolto e contro legge di contanti
e assegni post-datati, di finanziamenti allegri all'edilizia da parte
delle banche, di politici coinvolti negli affari mascherati
dall'anonimato societario e, infine, di rapporti con la malavita
organizzata, minacce, metodi mafiosi, ecc...
I
NOSTRI AVI TENEVANO AL PAESE, QUESTA CLASSE POLITICA SOLO AI SOLDI...
Anche
io quindi, come ha fatto un collega prima di me, voglio rivolgermi ai
cittadini dicendo questo: ci rendiamo conto di come una classe
dirigente che è in auge da anni in questa piccola Repubblica ha
ridotto questo Paese?
I nostri nonni avevano combattuto per una San Marino
dove le parole libertà, democrazia, trasparenza, solidarietà, senso
dello Stato, rispetto, etica avessero un valore e fossero il
fondamento della nostra vita civile; questa classe dirigente invece
ha combattuto per procacciarsi affari sempre più grossi a costo di
attirare la malavita organizzata in territorio e di far perdere
qualunque senso di moralità a larghe fasce del Paese.
I
nostri avi in vari tempi hanno tenuto la schiena dritta di fronte a
rischi forti per la Repubblica, hanno rinunciato a tentazioni e si
sono tirati su le maniche per superare le difficoltà mantenendo
sempre in primo piano l'amore per il proprio Paese e la volontà di
tenerlo al riparo da rischi; questa classe dirigente invece ha
scelto, consapevolmente, di intrallazzare con la malavita, col
riciclaggio, con gli affari, coi poteri forti pur di arricchirsi
sempre di più!
Questo
è quello che questa relazione ci mette prepotentemente davanti, in
un documento ufficiale che sancisce, ripeto, ciò che sapevamo tutti
ma lo rende noto con franchezza ai cittadini. E questo è il suo
grande valore politico, che è diverso dal valore penale.
RESPONSABILITÀ
DEI LEADER COINVOLTI NELLA CREAZIONE DEL “SISTEMA”
Questa
è la San Marino che la politica degli ultimi 25 anni ha creato, per
responsabilità di una classe dirigente che aveva i suoi maggiori
leader soprattutto nelle 3 persone che sono venute fuori con più
forza in questa relazione. Questi leader oggi naturalmente cercano di
difendersi, legittimamente: ma di fronte ad elementi e testimonianze
in alcuni casi molto circostanziate e precise e, dirò di più e lo
ripeto, di fronte alla messa in evidenza di un sistema da loro stessi
voluto e creato e dei cui risultati in termini di benessere economico
si sono sempre vantati e continuano a vantarsi, forse sarebbe utile
un altro tipo di atteggiamento verso il Paese.
Le
responsabilità da ammettere non sono tanto nel fatto che si sia
andati a fare footing o meno con Vallefuoco o nel fatto che si fosse
o meno proprietari di quote non dichiarate in una società come la
Fincapital, anche se per un uomo politico queste cose sono gravi e
quindi vanno stigmatizzate; le responsabilità più gravi sono nel
fatto, lo ripeto ancora una volta, che il sistema da loro creato ha
portato il Paese a queste derive, che oggi nella relazione vediamo
spiegate in maniera molto chiara, a far perdere al Paese la bussola
che lo ha sempre preservato nei secoli.
RESPONSABILITÀ
DEI PARTITI NELL'AVERE TACIUTO...
Ma
giova anche precisare una cosa, che finora è emersa in maniera poco
chiara. Questi leader che “plasmavano” in prima persona questo
modello economico e culturale così distorto, che permettevano il
rigonfiamento artificiale del settore edile, che lottavano per un
certo lassismo nel settore finanziario, che non hanno avuto remore
nell'accettare rapporti coi malavitosi, che gestivano tangenti e
prebende e tante altre cose, questi leader dicevo non erano soli.
Questi leader erano foraggiati, sostenuti e talvolta anche osannati,
sempre difesi strenuamente e talvolta eretti a totem inviolabili, dai
loro partiti politici, dalle strutture e dagli apparati di questi
partiti politici, che vedevano in loro da un lato dei potenti
catalizzatori di voti e dall'altro dei leader capaci di mantenere al
potere i partiti stessi generando situazioni favorevoli anche per le
cosidette “seconde linee”. Quei partiti politici non potevano non
sapere in che cosa si concretizzava quel sistema, anzi, tutti lo
sapevano, ma nessuno o pochi all'interno lo ammettevano o avevano il
coraggio di lottare per superarlo, perchè significava andare contro
quei leader e ciò che rappresentavano, e trovarsi fuori dai
rispettivi partiti.
CI
SI ASPETTEREBBE UN'AUTOCRITICA E INVECE...
Oggi
da quei partiti sarebbe lecito aspettarsi, accanto alla condanna per
le attività dei singoli propri esponenti, almeno un po' di
autocritica, un minimo di ammissione che il meccanismo da loro
accettato, perchè non ostacolato, ma anzi ostentato come fonte di
benessere economico e quindi di buon esito elettorali, ha generato
effetti assolutamente perversi, quelli che la relazione ha molto ben
descritto, dalle tangenti alla corruzione, dai rapporti con la
malavita alla creazione di un settore edile gonfiato dai soldi neri,
e così via. Purtroppo finora ho sentito interventi di altro tenore.
Non so se questa sia una reazione utile e positiva, per il futuro e
non tanto per il passato, di fronte alla dovizia di particolari con
cui la Commissione ha fatto emergere tutte le distorsioni e i danni
del sistema creato da questi leader e tacitamente accettato da molti:
forse sarebbe meglio prendere coscienza apertamente di ciò che è
successo, ammettendo i propri errori, per evitare di rifarli in
futuro. Quello che abbiamo visto recentemente nella discussione
sull'alienazione degli immobili ai forensi, citato dalla collega
Berti, non fa ben sperare. Ma questo giudizio, naturalmente, non lo
devo dare io, ma i cittadini.
LE
QUESTIONI DI RILIEVO PENALE E IL PROBLEMA DELLA CORRUZIONE
Spetta
ai cittadini perchè il giudizio su quanto emerso dalla relazione è
da dare ad un livello prettamente politico. Poche delle cose
evidenziate hanno un rilievo penale. Una di queste è quella della
corruzione degli ispettori dedicati al controllo della sicurezza nei
cantieri, questione di cui deve subito essere interessata la
Magistratura, e su cui, ovviamente, devono essere attivate senza
indugio le norme di disciplina per un veloce allontanamento dei
coinvolti. Questo aspetto ci dimostra con chiarezza ancora una volta
come il problema della corruzione sia diffuso, nonostante la
pochissima nostra consapevolezza, come evidenziatoci dal Greco: e ci
deve imporre di porre in essere senza indugio una legge organica sul
tema, senza ulteriori ritardi. Si parla poi di tangenti, ed anche
queste dovranno essere accertate dal Tribunale.
CAPIRE
PERCHÈ IL TRIBUNALE NON FUNZIONA
A
proposito del Tribunale, consentitemi una parentesi: io voglio sapere
con certezza, una volta per tutte, che cosa manca al Tribunale per
poter essere efficace nell'azione di contrasto a questo genere di
reati. Mancano le intercettazioni? Manca la garanzia dell'anonimato
dei denuncianti? Manca una polizia giudiziaria all'altezza? I
magistrati non sono capaci? Io lo voglio sapere, perchè dobbiamo
poter avere una Magistratura funzionante, che possa accertare le
situazioni e giungere a sentenze, non ad archiviazioni per mancanza
di elementi. Voglio sapere dagli addetti ai lavori, Magistrati,
avvocati, utenti, Polizia, Gendarmeria e dalla Commissione Giustizia
che cosa dobbiamo fare per far funzionare il nostro sistema di
giustizia perchè non può essere che su situazioni di rilievo penale
come quelle evidenziate non vengano mai alla luce. Voglio che venga
promosso un confronto fra gli attori in campo per giungere a
soluzioni, perchè una giustizia funzionante è essenziale, perchè
non possiamo mantenere una giustizia inefficiente a soli scopi di
strumentalizzazione politica. Ci crediamo? Lo vogliamo fare o
preferiamo solo parlarne e lamentarci?
SULLE
QUESTIONI DI RILIEVO POLITICO VEDREMO LE REAZIONI DEI PARTITI
Come
dicevo però sono poche le questioni emerse che hanno un rilievo
penale. Sono molte, invece, quelle di rilievo politico.
E
sulle situazioni emerse penso che sia essenziale da un lato, lo
ripeto ancora, un forte processo di consapevolezza e autocritica, e
dall'altro una continuazione del lavoro a partire dalla prossima
legislatura, perchè ci sono ancora moltissimi casi in cui gli
intrecci fra politici ed economia (in particolare finanza ed
edilizia) vanno esplorati: penso ai casi Finprojecte Criminal Minds
ad esempio.
Vedremo
cosa succederà nei prossimi giorni, se prevarrà la tesi minimalista
tesa a sminuire ciò che è emerso dalla Commissione oppure se
prevarrà l'assunzione di responsabilità sulle degenerazioni del
sistema che, accanto all'isolamento dei personaggi coinvolti, ci
porti a ragionare sulla immediata, immediata, immediata messa in
campo degli strumenti necessari di contrasto ad eventuali
degenerazioni future, con particolare riguardo alla funzionalità del
Tribunale. Anche da questo si valuterà la differenza fra volontà di
cambiamento vera e volontà di cambiamento a parole.
Concludo
rinnovando ancora i complimenti ai Commissari per il lavoro svolto,
la precisione della relazione e la capacità di sostenere il dovere
di riservatezza. Credo sia stato un ottimo esempio, anche per il
futuro.