CONSIGLIO D'EUROPA: INTERVENTO 26 giugno 2012 SU MISURE DI AUSTHERITY

Ringrazio i relatori per questi validi rapporti su un tema oggi fondamentale.
Il dibattito oggi non è fra disciplina di bilancio e crescita, ma su come cercare di ottenere l'una e l'altra.
Uno dei pochi modi per farlo è andare a valutare la qualità di ciò che si fa, non solo la quantità. Ce lo ha spiegato molto bene, in precedenza, il Ministro per l'Economia islandese.
Non è indifferente tagliare le spese per l'istruzione piuttosto che quelle assistenziali o amministrative; non è indifferente tagliare le spese per ricerca e sviluppo o quelle per l'occupazione femminile piuttosto che le spese per le pensioni elevate o gli stipendi pubblici elevati. Non è indifferente aumentare le tasse a tutti o selezionare i destinatari dell'inasprimento; non è indifferente aumentare le imposte sui redditi o sui patrimoni.
La qualità fa la differenza. Ed è l'unico modo per non avere effetti perversi quando si interviene. Ridurre molto certe spese e addirittura cercarne di aumentarne altre, quelle utili alla crescita di lungo periodo. Usare le imposte non per la spesa corrente ma per aumentare la produttività, l'istruzione, il livello tecnologico, le infrastrutture materiali e immateriali. Solo così si faranno davvero politiche a favore dei giovani.
Tutti, a partire dalle istituzioni europee e dalla troika dovrebbero capirlo.
Ma soprattutto dovrebbero capirlo i Governi, che devono avere le idee chiare su come uscire da queste difficoltà, senza mettersi nella comoda posizione di farsi dettare da altri l'agenda per non perdere voti.
La parola d'ordine è: scegliere! E i Governi devono prendersi la responsabilità di farlo. E di scegliere anche in un'ottica intergenerazionale, toccando alcuni privilegi degli adulti per dare un futuro ai giovani. In tempi di difficoltà, anche una buona distribuzione dei sacrifici è strategica.