CONTRATTI DI SOLIDARIETA' PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE


Cosa sono gli Accordi Aziendali di Solidarietà? In breve sostanza è uno strumento giuridico, usato dalle aziende private in difficoltà economica, che consente di ridurre a tutti (o ad alcuni) i lavoratori l'orario di lavoro e, conseguentemente, la retribuzione, per ridurre i costi ed evitare quindi di dover procedere a licenziamenti.
Il lavoratore si vede compensare una parte dello stipendio perso attraverso l'utilizzo della Cassa Integrazione.
Ora se consideriamo lo Stato un'azienda e consideriamo il drastico calo delle entrate che lo Stato ha subito (a causa della crisi dei capisaldi, segreto bancario e anonimato societario, e dei mancati accordi con l'Italia), capiamo che occorre agire sulle uscite per mantenere nel beve periodo l'equilibrio finanziario ed evitare l'accumulo di debito pubblico.
Le uscite (la spesa pubblica) sono costituite per la maggior parte da spesa per il personale e per trasferimenti agli enti (Iss, Aass, ecc...). Ma va notato che a sua volta una parte della cifra trasferita agli enti viene usata per pagare il personale dipendente degli enti stessi, mentre l'altra parte viene usata ovviamente per garantire il loro buon funzionamento.
Possiamo quindi ben capire che la spesa per il personale incide per una cifra elevata della spesa corrente: una cifra attorno al 30% dovrebbe essere una stima realistica.Si parla di circa 120 milioni di euro annui per i più di 4 mila dipendenti Pa coinvolti.
Ma al di là della cifra in sè, vien da chiedersi: che cosa succederebbe se anche nella Pa, per ridurre le spese e far fronte così alla riduzione delle entrate, si usassero i contratti di solidarietà?
Pensiamo ad un ufficio o servizio tipo, con un surplus di personale. Ipotizziamo un ufficio o servizio con 6 dipendenti dove ne basterebbero 4. Ipotizziamo un orario di 7 ore giornaliere. Se si riduce l'orario di lavoro a tutti i 6 dipendenti di 1 ora al giorno e si articolano i turni, si può comunque garantire la presenza dei 4 dipendenti necessari per tutte le 7 ore, facendo però risparmiare 6 ore di lavoro che sarebbero state inutili. Il risparmio per lo Stato sarebbe del 14% (1 ora sulle 7 previste per ognuno dei sei lavoratori coinvolti).
Il singolo dipendente perde il 14% della retribuzione, che gli può essere in parte compensata con la Cassa Integrazione (o un ammortizzatore sociale sostitutivo) e in parte no. Ipotizziamo che gliene venga coperta la metà e che quindi lo Stato risparmi il 7% per ogni singolo lavoratore coinvolto.
Il settore pubblico allargato, così facendo, per tutta una serie di uffici e servizi, potrebbe facilmente risparmiare dai 7 ai 15 milioni di euro annui (al netto dell'ammortizzatore sociale erogato), a seconda dei lavoratori coinvolti, degli esuberi presenti negli uffici e quindi della portata e dell'estensione dei contratti di solidarietà.
Il singolo lavoratore perderebbe poca retribuzione, continuerebbe ad avere la sicurezza del posto di lavoro e a godere di un salario medio comunque più alto di quello del settore privato di almeno dieci punti percentuali, anche dopo il taglio. In più godrebbe anche di un maggior tempo libero, cosa che potrebbe generare benefici per l'economia, specie nel settore dei servizi.
Naturalmente il contratto di solidarietà può essere anche fatto in altre forme, concretizzando, anzichè una riduzione dell'orario lavorato, una riduzione dei mesi lavorati (es: anzichè fare 1 ora in meno al giorno, si sta a casa 1 mese o 2 all'anno), ma il concetto, e il risparmio per lo Stato, non cambia.
È chiaro che si parla di cifre importanti, dai 7 ai 15 milioni di euro. È chiaro anche, però, che questo non basta, occorrono tanti altri risparmi nell'amministrazione, un controllo migliore delle spese deliberate dal Governo, un controllo negli appalti, nell'uso dei beni e servizi acquistati, nell'energia consumata negli uffici pubblici e tantissime altre cose.
Ovviamente il controllo e il contenimento della spesa per oneri retributivi va tenuta in conto, per far fronte al grosso calo delle entrate, tenendo conto della loro alta incidenza sul bilancio. E credo che questa soluzione possa essere esplorata...