INTERVENTO DIBATTITO TELECOMUNICAZIONI - 19 1 2012


UN MERCATO DI PICCOLI GRANDI MONOPOLI...
La relazione letta dal Segretario Mularoni ha avuto sicuramente il merito di dipingere un quadro fedele della situazione. Ha descritto l'evoluzione storica di un mercato in salsa sammarinese, con tanti piccoli monopoli e una galassia di piccoli grandi privilegi, dove non esiste un vero e proprio mercato né la possibilità di scegliere il servizio migliore né infine una vera concorrenza, visto che, se si eccettua il caso di San Marino Telecom, ad ogni operatore è concesso il monopolio di un particolare ambito. Un mercato abbastanza chiuso in sé stesso, visto che, se si eccettuano gli operatori italiani che operano a San Marino, le altre imprese servono solo il piccolo mercato interno.
Questo, come succede con ogni monopolio, riduce la qualità del servizio e l'incentivo ad innovare e a crescere, come sanno bene gli utenti che da tempo lamentano servizi lenti e a tariffe eccessive rispetto a quelle standard in Italia sia nel traffico voce che nel traffico dati, difficoltà di navigazione e comunicazioni instabili in molte zone anche centrali della Repubblica.
CORREDARE LA RELAZIONE DI DATI SULLA SITUAZIONE DEI SERVIZI
A tal proposito, e faccio subito la mia prima proposta, sarebbe bene poter arricchire la relazione, anche inserendoli ex post sul sito del Consiglio dove la relazione si trova, di alcuni dati come la velocità media di connessione, la percentuale di persone che accedono a Internet in Repubblica, il livello medio delle tariffe voce e dati a San Marino e in Italia per servizi e profili di utilizzo comparabili, e corredarlo di un'indagine sui livelli di soddisfazione degli utenti sui servizi forniti dalle imprese sammarinesi: dati semplici, ma essenziali per poter capire la situazione in cui siamo senza giudicare sulla base di impressioni o peggio di interessi particolari, e per impostare le opportune politiche.
MONOPOLIO NATURALE...DA COMBATTERE
È peraltro difficile, e ce ne rendiamo conto tutti, avere tante imprese che si fanno concorrenza in un piccolo mercato come il nostro, che di fatto presenta caratteristiche che lo avvicinano a quelle di un monopolio naturale. Per ovviare a questo problema ci sono 2 profili su cui concentrarsi, il profilo esterno, cioè quello degli accordi internazionali per permettere alle imprese di operare anche all'estero, e il profilo interno, cioè quello della promozione e tutela della concorrenza e del buon funzionamento dei servizi per i sammarinesi.
PROFILO ESTERNO: ACCORDI PER CONSENTIRE ALLE NOSTRE IMPRESE DI OPERARE IN ITALIA
Probabilmente il profilo esterno è quello di maggiore importanza. Perchè se non riusciamo ad aprire il mercato alle imprese stabilite o che si stabiliranno a San Marino, non potremo mai avere né un numero sufficiente di operatori né un livello sufficiente di investimenti per avere buoni servizi in Repubblica.
Serve quindi uno specifico accordo intergovernativo che consenta alle imprese che si stabiliscono a San Marino di operare in Italia in condizioni di parità con le imprese italiane, sulla base delle condizioni stabilite dalle competenti autorità italiane. Per fare un esempio, è un po' come dovrebbe accadere con l'accordo fra Banca d'Italia e Banca Centrale, tramite il quale alle nostre imprese finanziarie potrebbe aprirsi il mercato italiano. In tal modo potremmo stimolare le imprese a stabilirsi sul nostro territorio, attirati dalla nostra bassa fiscalità, e da qui ad allargare il proprio raggio d'azione, contemporaneamente potendo anche permettersi di offrire in condizioni di aperta concorrenza servizi avanzati all'interno del territorio perchè l'apertura del mercato gli consentirebbe comunque di avere margini di guadagno.
Di fondamentale importanza è anche, come evidenziato opportunamente nella relazione, giungere ad accordi specifici per far si che le chiamate in ingresso dall'Italia (con prefisso +39) verso San Marino (con prefisso +378) e viceversa siano tariffate con una tariffa di interconnessione bassa in maniera tale da consentire l'economicità delle telefonate. Tutto questo anche in previsione di eliminare definitivamente l'uso di numerazioni italiane +390549 che per loro natura sono concesse a San Marino ma potrebbero essere revocate in ogni momento dall'Italia. Per potere esercitare compiutamente la sovranità statuale di San Marino è necessario che si usino le risorse che sono Sammarinesi e quindi fare tutto ciò che è necessario per utilizzare in maniera completa il +378. Nulla vieta comunque di cercare delle soluzioni per far si che a società di diritto sammarinese, che auspicabilmente opereranno in Italia, possano essere assegnati archi di numerazioni italiani, sottostando ovviamente alle norme e prescrizioni previste dalla legislazione italiana.
Ultimo aspetto da concordare con le Autorità italiane è una regolamentazione delle condizioni di accesso al mercato sammarinese per quegli operatori italiani, come Vodafone, Wind o Tre, che non hanno società costituite in territorio. Non nell'ottica di limitarne il servizio, che comunque rappresenta un'alternativa importante in ottica di concorrenza per gli utenti sammarinesi rispetto ai nostri operatori, ma bensì nell'ottica di far si che lo Stato possa ottenere un introito, per quanto minimo, per i servizi forniti ai sammarinesi, o attraverso un'imposizione fiscale sugli utili realizzati col traffico degli utenti sammarinesi o attraverso un piccolo canone di concessione.
PROFILO INTERNO: AUTHORITY PER LA TUTELA DELLA CONCORRENZA
Sotto il profilo interno, invece, è di fondamentale importanza l'Istituzione di una Authority per le Telecomunicazioni, così come previsto nel programma di Governo, anche istituendola, in un ottica di contenimento dei costi, in capo all'Ufficio per le Telecomunicazioni.
Non è infatti importante la struttura giuridica dell'Autority, quanto che gli addetti abbiano autonomia e indipendenza operativa e, soprattutto, che siano preparati, al passo con il mercato e con le innovazioni che continuamente vengono introdotte, capaci di capire le evoluzioni del settore e le nuove normative emesse a livello italiano ed europeo. Occorrerà quindi investire su questa Authority, reperendo personale preparato probabilmente oggi non presente nell'Amministrazione, e dotandola di uno staff sufficiente per un settore in continua evoluzione e molto tecnico.
L'Authority sarà fondamentale per garantire il più possibile la concorrenza all'interno del territorio, eliminando i monopoli esistenti, dando a tutti la possibilità di offrire tutti i servizi, e stabilendo le regole di accesso alle reti esistenti da parte di tutti gli operatori, determinandone anche le tariffe.
COSA DOVRÀ FARE L'AUTHORITY: RINEGOZIARE CONVENZIONI E PREVEDERE CANONE CONCESSIONE
Per far questo è fondamentale partire da una rinegoziazione immediata delle convenzioni che elimini le attuali concessioni di servizi in esclusiva. Come evidenziato nella relazione, siamo in presenza di un mercato basato sui monopoli, ogni società concessionaria ha qualche servizio in esclusiva, mentre tutti devono avere la possibilità di fare tutto in condizioni di concorrenza.
In sede di rinegoziazione delle convenzioni, occorrerà sicuramente prevedere un canone annuo di concessione per le frequenze che vengano assegnate, imposto su base d'asta o con parametri quantitativi. Lo strumento di pagamento del canone tarato sul traffico generato, come esiste oggi, è poco verificabile dallo Stato se non con l'installazione di un'infrastruttura costosa, che dati i numeri derivati dal traffico generato in territorio può non essere giustificabile. Meglio muoversi nella direzione di un canone annuo fisso, che l'Authority dovrà stabilire anno per anno sulla base delle condizioni del mercato, delle sue dimensioni e delle sue prevedibili evoluzioni.
A ciò va aggiunto ovviamente la tassazione dei redditi, come per ogni impresa, superando ogni forma di esenzione. Risulta infatti totalmente anacronistico qualunque regime di esenzione che era giustificato solo quando non c'era una rete e obiettivamente bisognava creare da zero l'infrastruttura con oneri di realizzazione molto pesanti.
COSA DOVRÀ FARE L'AUTHORITY: ACCESSO ALLE RETI E DISLOCAZIONE
Oggi la rete c'è e anzi gli operatori già presenti sul territorio che si trovano in un regime di dominanza del mercato dovranno permettere l'accesso a nuovi operatori che non potranno immediatamente realizzare le infrastrutture necessarie. L'unica strada sarà quindi che l'Authority garantisca l'accesso alle reti del o degli operatori dominanti, potendo usufruire di tariffe di noleggio particolari che permettano di realizzare propri servizi permettendo la remunerazione per potere creare poi le proprie reti.
Sarebbe bello e molto più semplice avere una rete infrastrutturale pubblica, cui poi privati possano accedere per offrire i loro servizi, ma l'evoluzione del mercato sammarinese ha portato in altre direzioni: oggi infatti ogni operatore ha le sue antenne o i suoi cavi, in proprietà privata, e dislocati sul territorio secondo criteri apparentemente casuali, o comunque non regolamentati. In questo quadro quindi all'Authority spetterà, oltre al compito di permettere a tutti di accedere alle reti esistenti, anche quello di valutare la dislocazione delle varie antenne per vedere se sono in grado di servire al meglio il territorio e, in caso negativo, di prevederne la ricollocazione in luoghi individuati per avere la migliore copertura possibile.
COSA DOVRÀ FARE L'AUTHORITY: ALTRI INTERVENTI
Tra gli altri ambiti su cui l'Authority potrebbe intervenire c'è quello della portabilità dei numeri telefonici, su cui siamo abbastanza all'anteguerra come chiunque abbia cercato di cambiare operatore ha potuto verificare; e la previsione delle modalità di manutenzione e gestione delle reti, per la quale si potrebbe anche promuovere un consorzio fra gli operatori stessi.
L'Authority come detto deve essere il “braccio armato” dell'interesse pubblico nel campo delle telecomunicazioni e dovrà gestire un ambito che per sua natura cambia ed evolve continuamente. Deve essere formato da personale qualificato e ben preparato e dovrà curare anche tutta l'evoluzione di internet, dei mezzi di trasmissione e le numerazioni che anche internet prevede.
CONCLUSIONI: ALMENO 3 PROBLEMI APERTI DA RISOLVERE
In questo mio intervento ho cercato di dare la mia opinione su alcuni dei temi aperti in questo settore. Se si eccettua il tema degli accordi internazionali, che non dipendono solo da noi, e dell'Authority, su cui tutti siamo tendenzialmente d'accordo, da questo dibattito dovevano emergere posizioni su almeno 3 temi basilari.
Il primo è quello di come agire rispetto alla scandenza delle convenzioni, cioè se attendere la naturale scadenza di ogni convenzione, nel frattempo continuando con una concorrenza fittizia, o se intervenire con un provvedimento che, tra virgolette, tira una riga e rimette tutti nelle stesse condizioni. Avrete capito che a mio parere è opportuno andare nella seconda direzione, a costo di dover pagare penali, perchè altrimenti il mercato non può ripartire.
In secondo luogo occorreva esprimersi sul ruolo dello Stato nel settore, se dev'essere proprietario delle reti e fornitore dei servizi, se solo proprietario delle reti e controllore oppure se deve essere solo controllore e regolatore. A mio parere, anche qui, vale quest'ultima ipotesi, di uno Stato controllore e regolatore, tramite l'Authority, con le reti, che sono già presenti ed oggi private, che devono essere messe a disposizione di tutti gli operatori stabilendone le condizioni.
Infine, occorreva esprimersi sul discorso del canone. Va bene come facciamo oggi, in cui imponiamo le imprese di una quota degli introiti generati dal traffico telefonico, oppure imponiamo un canone una tantum o infine un canone annuo? Per me, come ho detto, l'ipotesi da percorrere è quest'ultima, con un canone tarato sulle condizioni del mercato, sulle sue dimensioni e sulle sue prevedibili evoluzioni.
Purtroppo non ho sentito chiare espressioni da parte degli intervenuti su questi temi, se si eccettuano pochi casi. Speriamo quindi che questo non sia solo l'ennesimo dibattito inutile pieno di dichiarazioni di principio, e che l'odg finale sia fatto in modo che da domani si possa uscire con le idee chiare su cosa fare, senza ripensamenti o strumentalizzazioni. Il settore è importante e anche noi dobbiamo dimostrare di essere all'altezza.