UN
MERCATO DI PICCOLI GRANDI MONOPOLI...
La
relazione letta dal Segretario Mularoni ha avuto sicuramente il
merito di dipingere un quadro fedele della situazione. Ha descritto
l'evoluzione storica di un mercato in salsa sammarinese, con tanti
piccoli monopoli e una galassia di piccoli grandi privilegi, dove non
esiste un vero e proprio mercato né la possibilità di scegliere il
servizio migliore né infine una vera concorrenza, visto che, se si
eccettua il caso di San Marino Telecom, ad ogni operatore è concesso
il monopolio di un particolare ambito. Un mercato abbastanza chiuso
in sé stesso, visto che, se si eccettuano gli operatori italiani che
operano a San Marino, le altre imprese servono solo il piccolo
mercato interno.
Questo,
come succede con ogni monopolio, riduce la qualità del servizio e
l'incentivo ad innovare e a crescere, come sanno bene gli utenti che
da tempo lamentano servizi lenti e a tariffe eccessive rispetto a
quelle standard in Italia sia nel traffico voce che nel traffico
dati, difficoltà di navigazione e comunicazioni instabili in molte
zone anche centrali della Repubblica.
CORREDARE
LA RELAZIONE DI DATI SULLA SITUAZIONE DEI SERVIZI
A tal
proposito, e faccio subito la mia prima proposta, sarebbe bene poter
arricchire la relazione, anche inserendoli ex post sul sito del
Consiglio dove la relazione si trova, di alcuni dati come la velocità
media di connessione, la percentuale di persone che accedono a
Internet in Repubblica, il livello medio delle tariffe voce e dati a
San Marino e in Italia per servizi e profili di utilizzo comparabili,
e corredarlo di un'indagine sui livelli di soddisfazione degli utenti
sui servizi forniti dalle imprese sammarinesi: dati semplici, ma
essenziali per poter capire la situazione in cui siamo senza
giudicare sulla base di impressioni o peggio di interessi
particolari, e per impostare le opportune politiche.
MONOPOLIO
NATURALE...DA COMBATTERE
È
peraltro difficile, e ce ne rendiamo conto tutti, avere tante imprese
che si fanno concorrenza in un piccolo mercato come il nostro, che di
fatto presenta caratteristiche che lo avvicinano a quelle di un
monopolio naturale. Per ovviare a questo problema ci sono 2 profili
su cui concentrarsi, il profilo esterno, cioè quello degli accordi
internazionali per permettere alle imprese di operare anche
all'estero, e il profilo interno, cioè quello della promozione e
tutela della concorrenza e del buon funzionamento dei servizi per i
sammarinesi.
PROFILO
ESTERNO: ACCORDI PER CONSENTIRE ALLE NOSTRE IMPRESE DI OPERARE IN
ITALIA
Probabilmente
il profilo esterno è quello di maggiore importanza. Perchè se non
riusciamo ad aprire il mercato alle imprese stabilite o che si
stabiliranno a San Marino, non potremo mai avere né un numero
sufficiente di operatori né un livello sufficiente di investimenti
per avere buoni servizi in Repubblica.
Serve
quindi uno specifico accordo intergovernativo che consenta alle
imprese che si stabiliscono a San Marino di operare in Italia in
condizioni di parità con le imprese italiane, sulla base delle
condizioni stabilite dalle competenti autorità italiane. Per fare un
esempio, è un po' come dovrebbe accadere con l'accordo fra Banca
d'Italia e Banca Centrale, tramite il quale alle nostre imprese
finanziarie potrebbe aprirsi il mercato italiano. In tal modo
potremmo stimolare le imprese a stabilirsi sul nostro territorio,
attirati dalla nostra bassa fiscalità, e da qui ad allargare il
proprio raggio d'azione, contemporaneamente potendo anche permettersi
di offrire in condizioni di aperta concorrenza servizi avanzati
all'interno del territorio perchè l'apertura del mercato gli
consentirebbe comunque di avere margini di guadagno.
Di
fondamentale importanza è anche, come evidenziato opportunamente
nella relazione, giungere ad accordi specifici per far si che le
chiamate in ingresso dall'Italia (con prefisso +39) verso San Marino
(con prefisso +378) e viceversa siano tariffate con una tariffa di
interconnessione bassa in maniera tale da consentire l'economicità
delle telefonate. Tutto questo anche in previsione di eliminare
definitivamente l'uso di numerazioni italiane +390549 che per loro
natura sono concesse a San Marino ma potrebbero essere revocate in
ogni momento dall'Italia. Per potere esercitare compiutamente la
sovranità statuale di San Marino è necessario che si usino le
risorse che sono Sammarinesi e quindi fare tutto ciò che è
necessario per utilizzare in maniera completa il +378. Nulla vieta
comunque di cercare delle soluzioni per far si che a società di
diritto sammarinese, che auspicabilmente opereranno in Italia,
possano essere assegnati archi di numerazioni italiani, sottostando
ovviamente alle norme e prescrizioni previste dalla legislazione
italiana.
Ultimo
aspetto da concordare con le Autorità italiane è una
regolamentazione delle condizioni di accesso al mercato sammarinese
per quegli operatori italiani, come Vodafone, Wind o Tre, che non
hanno società costituite in territorio. Non nell'ottica di limitarne
il servizio, che comunque rappresenta un'alternativa importante in
ottica di concorrenza per gli utenti sammarinesi rispetto ai nostri
operatori, ma bensì nell'ottica di far si che lo Stato possa
ottenere un introito, per quanto minimo, per i servizi forniti ai
sammarinesi, o attraverso un'imposizione fiscale sugli utili
realizzati col traffico degli utenti sammarinesi o attraverso un
piccolo canone di concessione.
PROFILO
INTERNO: AUTHORITY PER LA TUTELA DELLA CONCORRENZA
Sotto
il profilo interno, invece, è di fondamentale importanza
l'Istituzione di una Authority per le Telecomunicazioni, così come
previsto nel programma di Governo, anche istituendola, in un ottica
di contenimento dei costi, in capo all'Ufficio per le
Telecomunicazioni.
Non è
infatti importante la struttura giuridica dell'Autority, quanto che
gli addetti abbiano autonomia e indipendenza operativa e,
soprattutto, che siano preparati, al passo con il mercato e con le
innovazioni che continuamente vengono introdotte, capaci di capire le
evoluzioni del settore e le nuove normative emesse a livello italiano
ed europeo. Occorrerà quindi investire su questa Authority,
reperendo personale preparato probabilmente oggi non presente
nell'Amministrazione, e dotandola di uno staff sufficiente per un
settore in continua evoluzione e molto tecnico.
L'Authority
sarà fondamentale per garantire il più possibile la concorrenza
all'interno del territorio, eliminando i monopoli esistenti, dando a
tutti la possibilità di offrire tutti i servizi, e stabilendo le
regole di accesso alle reti esistenti da parte di tutti gli
operatori, determinandone anche le tariffe.
COSA
DOVRÀ FARE L'AUTHORITY: RINEGOZIARE CONVENZIONI E PREVEDERE CANONE
CONCESSIONE
Per
far questo è fondamentale partire da una rinegoziazione immediata
delle convenzioni che elimini le attuali concessioni di servizi in
esclusiva. Come evidenziato nella relazione, siamo in presenza di un
mercato basato sui monopoli, ogni società concessionaria ha qualche
servizio in esclusiva, mentre tutti devono avere la possibilità di
fare tutto in condizioni di concorrenza.
In
sede di rinegoziazione delle convenzioni, occorrerà sicuramente
prevedere un canone annuo di concessione per le frequenze che vengano
assegnate, imposto su base d'asta o con parametri quantitativi. Lo
strumento di pagamento del canone tarato sul traffico generato, come
esiste oggi, è poco verificabile dallo Stato se non con
l'installazione di un'infrastruttura costosa, che dati i numeri
derivati dal traffico generato in territorio può non essere
giustificabile. Meglio muoversi nella direzione di un canone annuo
fisso, che l'Authority dovrà stabilire anno per anno sulla base
delle condizioni del mercato, delle sue dimensioni e delle sue
prevedibili evoluzioni.
A ciò
va aggiunto ovviamente la tassazione dei redditi, come per ogni
impresa, superando ogni forma di esenzione. Risulta infatti
totalmente anacronistico qualunque regime di esenzione che era
giustificato solo quando non c'era una rete e obiettivamente
bisognava creare da zero l'infrastruttura con oneri di realizzazione
molto pesanti.
COSA
DOVRÀ FARE L'AUTHORITY: ACCESSO ALLE RETI E DISLOCAZIONE
Oggi
la rete c'è e anzi gli operatori già presenti sul territorio che si
trovano in un regime di dominanza del mercato dovranno permettere
l'accesso a nuovi operatori che non potranno immediatamente
realizzare le infrastrutture necessarie. L'unica strada sarà quindi
che l'Authority garantisca l'accesso alle reti del o degli operatori
dominanti, potendo usufruire di tariffe di noleggio particolari che
permettano di realizzare propri servizi permettendo la remunerazione
per potere creare poi le proprie reti.
Sarebbe
bello e molto più semplice avere una rete infrastrutturale pubblica,
cui poi privati possano accedere per offrire i loro servizi, ma
l'evoluzione del mercato sammarinese ha portato in altre direzioni:
oggi infatti ogni operatore ha le sue antenne o i suoi cavi, in
proprietà privata, e dislocati sul territorio secondo criteri
apparentemente casuali, o comunque non regolamentati. In questo
quadro quindi all'Authority spetterà, oltre al compito di permettere
a tutti di accedere alle reti esistenti, anche quello di valutare la
dislocazione delle varie antenne per vedere se sono in grado di
servire al meglio il territorio e, in caso negativo, di prevederne la
ricollocazione in luoghi individuati per avere la migliore copertura
possibile.
COSA
DOVRÀ FARE L'AUTHORITY: ALTRI INTERVENTI
Tra
gli altri ambiti su cui l'Authority potrebbe intervenire c'è quello
della portabilità dei numeri telefonici, su cui siamo abbastanza
all'anteguerra come chiunque abbia cercato di cambiare operatore ha
potuto verificare; e la previsione delle modalità di manutenzione e
gestione delle reti, per la quale si potrebbe anche promuovere un
consorzio fra gli operatori stessi.
L'Authority
come detto deve essere il “braccio armato” dell'interesse
pubblico nel campo delle telecomunicazioni e dovrà gestire un ambito
che per sua natura cambia ed evolve continuamente. Deve essere
formato da personale qualificato e ben preparato e dovrà curare
anche tutta l'evoluzione di internet, dei mezzi di trasmissione e le
numerazioni che anche internet prevede.
CONCLUSIONI:
ALMENO 3 PROBLEMI APERTI DA RISOLVERE
In
questo mio intervento ho cercato di dare la mia opinione su alcuni
dei temi aperti in questo settore. Se si eccettua il tema degli
accordi internazionali, che non dipendono solo da noi, e
dell'Authority, su cui tutti siamo tendenzialmente d'accordo, da
questo dibattito dovevano emergere posizioni su almeno 3 temi
basilari.
Il
primo è quello di come agire rispetto alla scandenza delle
convenzioni, cioè se attendere la naturale scadenza di ogni
convenzione, nel frattempo continuando con una concorrenza fittizia,
o se intervenire con un provvedimento che, tra virgolette, tira una
riga e rimette tutti nelle stesse condizioni. Avrete capito che a mio
parere è opportuno andare nella seconda direzione, a costo di dover
pagare penali, perchè altrimenti il mercato non può ripartire.
In
secondo luogo occorreva esprimersi sul ruolo dello Stato nel settore,
se dev'essere proprietario delle reti e fornitore dei servizi, se
solo proprietario delle reti e controllore oppure se deve essere solo
controllore e regolatore. A mio parere, anche qui, vale quest'ultima
ipotesi, di uno Stato controllore e regolatore, tramite l'Authority,
con le reti, che sono già presenti ed oggi private, che devono
essere messe a disposizione di tutti gli operatori stabilendone le
condizioni.
Infine,
occorreva esprimersi sul discorso del canone. Va bene come facciamo
oggi, in cui imponiamo le imprese di una quota degli introiti
generati dal traffico telefonico, oppure imponiamo un canone una
tantum o infine un canone annuo? Per me, come ho detto, l'ipotesi da
percorrere è quest'ultima, con un canone tarato sulle condizioni del
mercato, sulle sue dimensioni e sulle sue prevedibili evoluzioni.
Purtroppo
non ho sentito chiare espressioni da parte degli intervenuti su
questi temi, se si eccettuano pochi casi. Speriamo quindi che questo
non sia solo l'ennesimo dibattito inutile pieno di dichiarazioni di
principio, e che l'odg finale sia fatto in modo che da domani si
possa uscire con le idee chiare su cosa fare, senza ripensamenti o
strumentalizzazioni. Il settore è importante e anche noi dobbiamo
dimostrare di essere all'altezza.